Mario Einaudi

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Mario Einaudi nel 1987

Mario Einaudi (Dogliani, 8 settembre 1904Dogliani, 15 maggio 1994) è stato un politologo e antifascista italiano. Figlio di Luigi, presidente della Repubblica Italiana e di Ida Pellegrini, fratello maggiore dell'ingegnere Roberto e dell'editore Giulio, in memoria del padre creò nel 1964 la Fondazione Luigi Einaudi di Torino.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mario Einaudi alla fine degli anni '20

Nato nel 1904 a Dogliani, località della provincia di Cuneo, dopo aver frequentato il Liceo d'Azeglio di Torino, si laureò in Scienze politiche all'Università degli Studi di Torino nel 1926[1], per poi perfezionare i suoi studi negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e Francia[2]. Docente incaricato di Storia delle dottrine politiche all'Università di Messina, rinunciò alla cattedra per non firmare il giuramento di fedeltà imposto nel 1931 ai docenti universitari dal regime fascista e nel 1933 si trasferì negli Stati Uniti[2]. Nello stesso anno sposò Manon Michels, figlia del sociologo Roberto Michels, dalla quale ebbe tre figli: Luigi R., Roberto e Marco.

Docente alla Fordham University di New York[2], Einaudi nel dopoguerra passò alla Cornell University di Ithaca, dove, sino al 1974, insegnò Teoria politica e diritto costituzionale comparato e fu preside del Dipartimento di Scienze politiche. Nel 1961 aveva fondato, nella stessa università, il Center for International Studies di cui fu anche direttore[2]. L'Istituto, ora dedicato al suo nome, inizialmente rivolto allo studio delle relazioni tra gli Stati Uniti e l'Europa, ampliò poi il campo di ricerca anche agli altri continenti[2].

Nel 1964, per conservare ed accrescere la biblioteca paterna e consentirne l'accesso agli studiosi, creò a Torino la Fondazione Luigi Einaudi, di cui fu il primo presidente del Comitato Scientifico[2]. Tornato in Italia, si spense nel 1994, a ottantanove anni, nella vecchia casa di famiglia di Dogliani.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Edmondo Burke e l'indirizzo storico nelle scienze politiche, Torino, Istituto giuridico della R. Università, 1930.
  • Le origini dottrinali e storiche del controllo giudiziario sulla costituzionalità delle leggi negli Stati Uniti d'America, Torino, Istituto giuridico della R. Università, 1931.
  • Interpretazioni europee della dottrina americana del sindacato di costituzionalità delle leggi, Urbino. S.T.E.U., 1932.
  • Cavour e lo sviluppo delle istituzioni rappresentative in Piemonte, Torino, G. Einaudi, 1936.
  • The physiocratic doctrine of judicial control, Cambridge (Mass.), Harvard University Press, 1938.
  • Communism in Western Europe, con Jean-Marie Domenach e Aldo Garosci, Ithaca, Cornell University Press, 1951.
  • Christian democracy in Italy and France, con François Goguel, Notre Dame, Indiana, 1952.
  • Nationalization in France and Italy, con Maurice Byé ed Ernesto Rossi, Ithaca, N.Y., Cornell University Press, 1955.
  • The Roosevelt revolution, New York, Harcourt, Brace, 1959
ed. italiana: La rivoluzione di Roosevelt: 1932-1952, Torino, G. Einaudi, 1959.
  • The early Rousseau, Ithaca, NY, Cornell University Press, 1967.
ed. italiana: Il primo Rousseau, Torino, Einaudi, 1979.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ la Repubblica, 17 maggio 1994, riferimenti in Collegamenti esterni.
  2. ^ a b c d e f Fondi archivistici della Fondazione Einaudi, riferimenti in Collegamenti esterni.
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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