Mameli Barbara

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Mameli Barbara (Trapani, 28 ottobre 1908Roma, 16 febbraio 2001) è stato un disegnatore italiano, fu vignettista, illustratore, cartellonista cinematografico e giornalista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Luigi e Rosa Bertolini. Dopo aver frequentato per alcuni anni il Liceo “Ximenes” nella città natale, conseguì la maturità classica al “Visconti” di Roma. Frequentò poi l'Accademia di Belle arti [1]. Sposato con Noemi Monacelli, non ebbe figli. Iniziò subito a disegnare per le pagine satiriche sportive, collaborando prima al Brillante, a Il Littoriale, a Il Tifone e, via via, con decine di riviste e quotidiani, tra cui: Marc'Aurelio; «Bertoldo» (Milano, 1936-1943); «La tradotta del fronte giulio» (Slovenia e Dalmazia, 1942); «Pasquino» (Roma, 1943); «Marforio» (Roma, 1944); «Pettirosso» (Roma, 1944).

Nel dopoguerra collaborò a «Orlando» (Roma, 1945); «Marc'Antonio» (Roma, 1946); «Il Pollo» (Roma, 1946); «Il Travaso» (Roma, 1946); «Il Minuto» (1946); «Belzebù» (Roma, 1947); «La Sigaretta» (Roma, 1947); «Semplicissimo» (Roma, 1948); «Travasissimo» (Roma, 1948); «Colombo» (Roma, 1949); «L'Elefante» (Roma, 1949); «Pace e Libertà» (Milano, 1953); «Oplà» (Torino, 1955); «Pace e Lavoro» (Milano, 1955); «Roba da pazzi» (Roma, 1955); Gazzettino di Venezia; «La signorina Sette»; «Il Corriere» (Roma); La Stampa; «Lo Spettacolo d'Italia»; «Gioventù Fascista»; «Gente Nostra»; «Italia Nuova»; «L'Opinione»; «Il Punto»; «La Sera di Roma»; «Il Popolo»; «Rivistissima»; «Bazar»; «8otto»; Giornale di Sicilia e il Giornale d'Italia. Fu inoltre autore di alcuni manifesti pubblicitari.

A renderlo famoso furono le “donnine” e “signorine” a cui si dedicò dagli esordi e che gli assicurarono un posto preminente tra gli illustratori erotici italiani del suo tempo, inventori delle «pin-up all'italiana». Non meno graffiante fu il suo impegno come vignettista di satira politica. Ma l'umorista siciliano è stato, soprattutto, il leader dei disegnatori cosiddetti “mondani”: celebri rimangono le sue avvenenti ragazze, rappresentate in molteplici serie di vignette: Dal dottore, Quartieri alti, Donne, donne, Quando lei è così, Amor, amor, dove i temi dominanti sono il “gallismo” maschile e la civetteria femminile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adolfo Chiesa, Antologia del “Marc'Aurelio”, 1931-1954, Roma, R. Napoleone, 1974.
  • Adolfo Chiesa, Come ridevano gli italiani: un viaggio nella memoria attraverso cinquant'anni di umorismo italiano in compagnia delle più belle vignette, Roma, Newton Compton, 1984.
  • Paola Pallottino, Storia dell'illustrazione italiana, Bologna, Zanichelli, 1988.
  • Adolfo Chiesa, La satira politica in Italia, Bari, Laterza, 1990.
  • Manifesti dall'Archivio Fiat 1900-1940, Milano, Fabbri Editori, 1991.
  • Claudio Dell'Orso, Barbara e le compagne di merenda, in Sorrisi e languori. Grandi firme, rotonde forme dell'eros italiano, a cura di C. Dell'Orso, S. Bartolomei, A. Vianovi, Prato, Edizioni Comics 101, 2003.
  • Storia d'Italia nel pennino della satira, a cura di D. Aloi e P. Moretti, Torino, Edizioni Il Pennino, 2006.
  • Salvatore Mugno, Il pornografo del regime. Erotismo e satira di Mameli Barbara, Viterbo, Stampa Alternativa, 2007.
Controllo di autoritàVIAF (EN53947090 · ISNI (EN0000 0000 5558 2408 · LCCN (ENno2008010489 · GND (DE136209181 · WorldCat Identities (ENlccn-no2008010489

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