Luigi Zuccheri

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Luigi Zuccheri

Luigi Zuccheri (Gemona del Friuli, 13 marzo 1904Venezia, 9 marzo 1974) è stato un pittore e illustratore italiano.

Falchetto su ramo e piccoli uomini

Pittore fortemente legato ai soggetti della Natura, dedito al recupero delle tecniche pittoriche degli antichi maestri, si è affermato sulla scena nazionale con uno stile barocco di ascendenza metafisica, ispirata ai paesaggi ed agli animali della laguna veneta e delle campagne friulane.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Zuccheri nasce a Gemona del Friuli il 13 marzo del 1904[1]. Vive la sua infanzia e adolescenza a San Vito al Tagliamento, frequentando a Udine il ginnasio e proseguendo a Venezia gli studi letterari, che interrompe nel 1923 per dedicarsi alla pittura. Fino al 1928 studia disegno e pittura con Alessandro Milesi ed Umberto Martina[2], soggiornando a Venezia, in Friuli e a Firenze. Sono di questi anni i paesaggi, qualche marina, le grandi figure contadine e le scene di vita paesana, gli animali solitari.

Nel 1929 si trasferisce a Parigi, dove vive e studia per un anno, interessandosi anche al movimento surrealista. Tre anni dopo sposa Jolanda Ca'Zorzi, sorella di Giacomo Noventa[3], con cui avrà tre figli, e si trasferisce a San Vito al Tagliamento, soggiornando però spesso, e brevemente, nel palazzo veneziano di campo Santa Maria Formosa. Dipinge ancora paesaggi, animali, figure di contadini. Intensa l'attività artistica fino al 1945: scolpisce le marionette, dipinge i quadri dei "santini", degli "arcimboldi", le nature morte con maschere e i sipari e i libri, le miniature e i quadri su pergamena, mentre pian piano, nella sua pittura, diventa sempre più piccola, fino a scomparire, la figura umana.

Spinto ed incoraggiato dalla moglie e dagli amici accetta di esporre i suoi dipinti al pubblico e comincia a fare le sue prime mostre. Nella sua pittura ricompare l'uomo (negato negli anni della guerra) ma in dimensione di inferiorità rispetto agli animali e alla natura, minuscolo con i suoi attrezzi e le sue case.

Nel 1949 conosce e diventa amico, a Firenze, di Giorgio De Chirico[4], con cui condividerà i suoi segreti del "piturar a tempera" e dopo il 1950 tiene due importanti personali alla Galleria del Naviglio[5] di Milano e alla Galleria Allard di Parigi, ma soprattutto partecipa alla XXV Biennale di Venezia.[6][7]

Gli anni tra il 1949 e il 1959 sono comunque intensi: viaggi, mostre, in Italia e all'estero, conoscenze artistiche e pittura. Oltre a disegnare e a dipingere, modella in cera i suoi animali, i suoi omini, i cui soggetti, molti, vengono fusi in bronzo. Nel 1959 pubblica per De Luca Editore Il Bestiario di Zuccheri[8], otto tavole a colori e dieci in bianco e nero, con uno scritto di Alfredo Mezio. Fino al 1974 lavora intensamente a Venezia, ad Abano, a Noventa di Piave, a San Vito, incontra gli amici (De Chirico, Giacomo Noventa, Mario Soldati, Carlo Levi), pubblica per All'insegna del Pesce d'Oro[9], Del piturar a tempera[10], sei sue ricette originali scritte in veneziano, italiano e inglese, e poi con Amedeo Giacomini un piccolo trattato per Scheiwiller Editore, L'Arte dell'andar per uccelli con vischio[11], da lui illustrato.

Muore a Venezia il 9 marzo 1974.

Mostre e retrospettive[modifica | modifica wikitesto]

Mostre retrospettive[modifica | modifica wikitesto]

Principali mostre personali in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Principali mostre collettive[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le informazioni biografiche sono tratte da: Luigi Zuccheri (1904 - 1974), a cura di Giancarlo Pauletto, ed. Grafiche Lema, Maniago, 1982; Luigi Zuccheri - Il Pittore Della Naturalezza, video documentario di Alberto Castellani, Generali Group - Carnica Assicurazioni, 1991; Natura e animali: il mondo migliore di Luigi Zuccheri, in Messaggero Veneto, 13 maggio 2010; Pordenone celebra Luigi Zuccheri e le sue "creature, in Messaggero Veneto, 4 agosto 2014; La "sontuosa" pittura di Luigi Zuccheri in mostra a Pordenone Archiviato l'8 ottobre 2015 in Internet Archive., in Friuli nel mondo, settembre 2010, anno 58, n. 671, p. 16.
  2. ^ Biografia di Umberto Martina / TRECCANI, LA CULTURA ITALIANA.
  3. ^ Orizzonti - Giacomo Noventa a cinquant'anni dalla morte - 3 maggio 2011 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.storieveneziane.wordpress.com
  4. ^ Lettera di Giorgio de Chirico (Roma, Giugno 1974), pubblicata nel volume "Luigi Zuccheri (1904 - 1974)", a cura di Giancarlo Pauletto, Ed. Grafiche Lema, Maniago (PN) 1982, Pubblicazioni, Museo Civico d'Arte Di Pordenone Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. (cfr. SBN).
  5. ^ Archivio Storico / Galleria del Naviglio
  6. ^ La BIennale Di Venezia / Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC DATI), su asac.labiennale.org. URL consultato il 5 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2015).
  7. ^ FRIULI NEL MONDO / Settembre 2010 / Anno 58 / Numero 671 - Pagina 16 Archiviato l'8 ottobre 2015 in Internet Archive.
  8. ^ Alfredo Mezio, Il bestiario di Zuccheri - De Luca Editore, 1959
  9. ^ Scheiwiller, una vita all'insegna del libro - Corriere Della Sera 7 novembre 2013
  10. ^ Luigi Zuccheri, "Del piturar a tempera : sei ricette / di Luigi Zuccheri scritte in veneziano, italiano, inglese" - All'insegna del pesce d'oro, 1966
  11. ^ Amedeo Giacomini, "L’Arte dell’andar per uccelli con vischio: Trattatello. Disegni di Luigi Zuccheri" - All'Insegna del Pesce d’Oro Editore, 1969

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

Pittura e illustrazione[modifica | modifica wikitesto]

Monografie[modifica | modifica wikitesto]

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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