Luigi Loir

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Luigi Loir

Aloys François Joseph Loir, noto come Luigi Loir (Gorizia, 22 dicembre 1845Parigi, 9 febbraio 1916), è stato un pittore e illustratore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Loir nacque da Tancrède François Loir e Thérèse Leban a Gorizia, presso Palazzo Strassoldo, residenza d'esilio della corte di Maria Teresa Carlotta di Borbone-Francia e Carolina di Borbone-Due Sicilie,[1] presso la quale i genitori erano a servizio, l'uno come cameriere, l'altra come governante.[2] Le fonti differiscono sulla sua data di nascita, indicando talune il 22 gennaio, talaltre il 22 dicembre del 1845. Nel 1847 la corte si spostò nel Ducato di Parma e Piacenza, stabilendosi a Parma.[3] Fin da piccolo Loir mostrò attitudine per l'arte, e i genitori lo inviarono giovanissimo a studiare presso l'Accademia di belle arti di Parma.[4] Nel 1860 la famiglia di Loir lasciò l'Italia allorché i Borboni dovettero abbandonare Parma: mentre i genitori e la sorella si stabilirono a Parigi, Luigi Loir rimase a Parma, dove completò gli studi di pittura all'Accademia.[2][3]

Nel 1863 anche Luigi raggiunse la famiglia nella capitale francese, anche al fine di assistere il padre ammalato.[3] In quegli anni, Loir si stabilì a Neuilly-sur-Seine.[4] Frequentando Parigi, Loir entrò in contatto con Jean Pastelot, pittore e caricaturista, e divenne suo allievo.[3][4] Sotto la guida di Pastelot, Loir estese i suoi orizzonti artistici, sperimentando varie forme di figurazione, tra cui l'illustrazione di libri e la decorazione.[4] Nel 1865 esordì al Salon presso il Louvre, con un'opera intitolata Paysage à Villiers-sur-Seine, che gli valse un notevole successo di critica.[3][4] Dal debutto Loir passò a frequenti esposizioni con quadri raffiguranti vari paesaggi di località francesi tra cui Auteuil, Bercy e Puteaux, ma le sue più celebri opere sono le vedute della città di Parigi, ritratta nelle sue strade e nelle sue situazioni di vita quotidiana.[2][3][4] Il giornalista e critico Octave Uzanne ne sottolineò l'abilità nel rappresentare la «Paris des Parisiens» (Parigi dei parigini).[5] Nel 1870 Loir partecipò alle battaglie di Le Bourget durante la guerra franco-prussiana.[5] I suoi quadri ottennero diversi riconoscimenti, tra cui medaglie nel 1879, nel 1886, e nel 1889 presso l'Esposizione universale di Parigi.[4]

Parallelamente alla sua attività pittorica, Loir lavorò come illustratore pubblicitario.[4][5] Nel 1898 fu inisgnito del titolo di Chevalier (cavaliere) della Legion d'onore.[4] Nel 1900 gli venne commissionata l'esecuzione del poster in occasione dell'Esposizione di Parigi di quell'anno.[4] Insieme a Jules Chéret e Alphonse Mucha, Loir contribuì all'affermazione del poster quale forma d'arte propriamente riconosciuta.[4] Nel 1914 Loir espose per l'ultima volta al Salon: morì a Parigi nel febbraio 1916.[2]

A Neuilly-sur-Seine ebbe come allieva la pittrice Louise Marie Acoquat[6].

Sue opere sono esposte in numerosi musei, tra cui il Musée des Beaux-Arts di Bordeaux, il Musée Crozatier di Le Puy-en-Velay,[4] il Museo Carnavalet di Parigi, la Národní galerie di Praga, il Museo Puškin di Mosca, l'Art Institute of Chicago[7] e i musei di Auxerre, Nancy, Nantes, New York City, Nizza e Rouen.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I BORBONI A GORIZIA, su www3.comune.gorizia.it, Comune di Gorizia. URL consultato il 30 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2020).
  2. ^ a b c d Diego Kuzmin, Loir, pittore goriziano sconosciuto in patria, in Il Piccolo, 21 agosto 2011. URL consultato il 30 luglio 2020.
  3. ^ a b c d e f g (EN) Luigi Loir, su haynesfineart.com. URL consultato il 30 luglio 2020.
  4. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) BIOGRAPHY - Luigi Loir (1845 - 1916), su rehs.com. URL consultato il 30 luglio 2020.
  5. ^ a b c (FR) Luigi Loir (1845-1916) [collegamento interrotto], su proantic.com. URL consultato il 30 luglio 2020.
  6. ^ (EN) Emmanuel-Charles Bénézit, Dictionary of Artists, vol. 1, Gründ, 2006, p. 79, ISBN 2700030702.
  7. ^ (EN) LUIGI LOIR, su artic.edu. URL consultato il 30 luglio 2020.

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