La cattedrale di Chartres

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La cattedrale di Chartres
AutoreJean-Baptiste Camille Corot
Data1830
Tecnicaolio su tela
Dimensioni64×51.5 cm
UbicazioneMuseo del Louvre, Parigi

La cattedrale di Chartres è un dipinto a olio su tela di Jean-Baptiste Camille Corot, realizzato nel 1830 e conservato al museo del Louvre di Parigi.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel dipinto è raffigurata la facciata meridionale della Cattedrale di Chartres immersa in una calda luce pomeridiana che ne accentua la luminosità. La cattedrale, disegnata con linee chiare e precise, presenta due campanili affiancati, la cui verticalità è ripresa dai due alberi snelli sulla destra, secondo una composizione equilibrata e coerente che troviamo anche in altre opere di Corot. Nella scena ritratta vi è una serena armonia tra la natura e gli elementi artificiali: alla compatta massa muraria della chiesa, infatti, si contrappongono le due collinette erbose, ai piedi delle quali troviamo un cumulo di materiali edilizi. La Natura accoglie idillicamente anche l'uomo: sono diverse, infatti, le figure umane che popolano la scena, dal ragazzo accovacciato sulla pietra squadrata a sinistra al carrettiere sullo sfondo.[1]

Dal punto di vista tecnico la composizione si articola su quattro piani, descritti rispettivamente dalla strada polverosa, dal cumulo di pietre da costruzione ammassate sulla collinetta, dalla cortina di case dispiegata lungo la strada e dalla facciata dell'antica cattedrale gotica, che domina la scena elevandosi in cielo. È importante notare come la scena sia priva di suggestioni pittoresche: tutto, infatti, appare casuale, e nemmeno la cattedrale di Chartres ha un ruolo preminenza sugli altri elementi del dipinto, con i quali si fonde armoniosamente.[2]

Riportiamo di seguito un commento di Giulio Carlo Argan:

«L'architettura, specialmente nella prima fase della pittura di Corot, è una componente essenziale della veduta: non soltanto allude all'unità inscindibile di civiltà e natura, ma con i suoi piani nettamente tagliati e contrapposti costituisce il nucleo solido in cui si condensa, assumendo una funzione costruttiva, la luce diffusa del paesaggio. [...] Ciò che interessa al pittore non è l'accostamento di soggetti, pittoricamente interessanti (la bella cattedrale, le quinte arboree, il movimento delle nuvole argentee nel cielo azzurrino), ma la definizione di uno spazio pittorico unitario, in cui nessun elemento sovrasta o subordina gli altri: le zone d'ombra hanno una loro qualità tonale, così come i piani di luce; il cielo non è uno sfondo, mescola un velo azzurrino a tutte le tonalità; l'edificio stesso, respinto in secondo piano dal monticello, non è il protagonista della veduta»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Cricco, Francesco Di Teodoro, Il Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte, Dal Barocco al Postimpressionismo, Versione gialla, Bologna, Zanichelli, 2012, p. 1518.
  2. ^ A. Cocchi, La cattedrale di Chartres, su geometriefluide.com, Geometrie fluide. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  3. ^ Giulio Carlo Argan, Firenze, Sansoni, 1970, p. 66.

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