Jorge Enrique Jiménez Carvajal

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Jorge Enrique Jiménez Carvajal, C.I.M.
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale Jiménez Carvajal durante un incontro con il papa dell'episcopato colombiano il 7 settembre 2017.
Viva Jesús y María
 
TitoloCardinale presbitero di Santa Dorotea (dal 2022)
Incarichi attualiArcivescovo emerito di Cartagena (dal 2021)
Incarichi ricoperti
 
Nato29 marzo 1942 (82 anni) a Bucaramanga
Ordinato presbitero17 giugno 1967
Nominato vescovo9 novembre 1992 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo12 dicembre 1992 dal cardinale Mario Revollo Bravo
Elevato arcivescovo6 febbraio 2004 da papa Giovanni Paolo II
Creato cardinale27 agosto 2022 da papa Francesco
 

Jorge Enrique Jiménez Carvajal (Bucaramanga, 29 marzo 1942) è un cardinale e arcivescovo cattolico colombiano, dal 25 marzo 2021 arcivescovo emerito di Cartagena.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jorge Enrique Jiménez Carvajal è nato il 29 marzo 1942 a Bucaramanga, diocesi di Nueva Pamplona (oggi nell'omonima arcidiocesi) e dipartimento di Santander, nella parte centro orientale della Repubblica di Colombia.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver ricevuto l'istruzione primaria, sentendo maturare una precoce vocazione sacerdotale, si è iscritto al Seminario minore diocesano di Floridablanca, dove ha ottenuto il diploma. Nel 1959 si è trasferito nella capitale Bogotà ed è entrato nella Congregazione di Gesù e Maria, società di vita apostolica fondata nel 1643 dal sacerdote francese Jean Eudes, frequentando prima la Pontificia Universidad Javeriana per gli studi in filosofia e poi il Seminario Eudista de Valmaría per quelli in teologia; nel frattempo, ventiduenne, il 17 maggio 1964 ha emesso la professione solenne per i padri eudisti. Successivamente ha conseguito anche la laurea in scienze sociali all'Instituto Latinoamericano de Estudios sociales di Santiago del Cile, in Cile.

Al termine del percorso, venticinquenne, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale il 17 giugno 1967, nella città natale, per imposizione delle mani di Héctor Rueda Hernández, arcivescovo metropolita di Bucaramanga. Poco dopo gli è stato affidato l'incarico di professore al Seminario maggiore di Santa Rosa de Osos, mentre in seguito è tornato a Bogotà, dove è stato prima formatore del Seminario Eudista de Valmaría fino al 1971, poi incaricato della sezione caritativa della Comunità eudista El minuto de Dios dal 1972 e responsabile della diffusione della dottrina sociale nel Segretariato nazionale per la pastorale sociale della Conferenza episcopale della Colombia (CEC) dal 1975; ha ricoperto gli ultimi due uffici fino al 1978.

Nel 1979 è divenuto direttore degli studi dell'Istituto teologico-pastorale del Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM) a Medellín per i successivi nove anni; oltre a ciò, nel 1985 ha cominciato ad insegnare presso gli Istituti dedicati alla preparazione di missionari (sacerdoti, religiosi e laici) per l'America Latina situati a Lovanio (Belgio), Madrid (Spagna) e Verona (Italia), mentre nel 1988 è stato eletto superiore provinciale per la Colombia della Congregazione eudista, ricoprendo gli incarichi fino alla promozione all'episcopato. Inoltre, su nomina del papa, dal 1989 al 1991 è stato segretario generale della Confederazione latinoamericana dei religiosi (CLAR).

Ministero episcopale e cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Vescovo di Zipaquirá[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 novembre 1992 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato, cinquantenne, vescovo di Zipaquirá; è succeduto a Rubén Buitrago Trujillo, O.A.R., deceduto a settant'anni il 27 settembre 1991. Ha ricevuto la consacrazione episcopale il 12 dicembre seguente, nella cattedrale della Santissima Trinità e Sant'Antonio di Padova a Zipaquirá, per imposizione delle mani del cardinale Mario Revollo Bravo, arcivescovo metropolita di Bogotà, assistito dai co-consacranti monsignori Paolo Romeo, arcivescovo titolare di Vulturia e nunzio apostolico in Colombia, nonché futuro cardinale, e Juan Francisco Sarasti Jaramillo, C.I.M., vescovo di Barrancabermeja; ha preso possesso della diocesi durante la stessa celebrazione.

Nel 1993 è stato eletto segretario generale della Conferenza episcopale della Colombia, terminando anticipatamente l'incarico quando nel 1995 è stato eletto segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano, succedendo a Raymundo Damasceno Assis, vescovo titolare di Novapietra ed ausiliare di Brasilia, nonché futuro cardinale; scaduto il mandato di quattro anni, nel 1999 i membri dell'assemblea lo ha eletto presidente della stessa, subentrando ad Óscar Rodríguez Maradiaga, S.D.B., arcivescovo metropolita di Tegucigalpa e futuro cardinale.

Il 15 maggio 2001 il papa lo ha nominato consigliere della Pontificia commissione per l'America Latina[1], quando era già membro del Pontificio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, ed il 24 agosto successivo lo ha chiamato a prendere parte alla X assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, svoltasi poi nella Città del Vaticano dal 30 settembre al 6 novembre dello stesso anno, con tema Il Vescovo: Servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo[2]; durante l'assise è stato ricevuto anche in udienza dal papa insieme ad altri partecipanti[3]. Infine, il 13 dicembre ha partecipato all'Incontro sul futuro dei cristiani in Terra santa, sempre in Vaticano[4].

Dal 1º al 5 settembre 2002, insieme ai presidenti delle Conferenze episcopali americane, ha partecipato all'incontro, organizzato a Santo Domingo dal Pontificio consiglio per la famiglia, dalla Pontificia commissione per l'America Latina e dal CELAM, per discutere il tema della Situazione e prospettive della famiglia e della vita in America, firmandone la dichiarazione finale[5]. L'11 ottobre dello stesso anno è stato sequestrato a San Antonio de Aguilera, presso Pacho, mentre si stava recando a celebrare una funzione insieme a padre Desiderio Orjuela; i rapitori sono stati identificati come membri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), e tra gli appelli volti al suo rilascio figurano quelli di Everth Bustamante, sindaco di Zipaquirá, del generale Carlos Alberto Ospina, che ha offerto una cospicua ricompensa per chi avesse fornito informazioni utili[6], e soprattutto quelli del pontefice il giorno successivo[7] e nell'udienza generale del mercoledì[8]. È stato liberato una settimana dopo, il 18 ottobre, dopo una grande operazione militare che ha portato all'arresto di 2 guerriglieri, mentre il terzo si è arreso spontaneamente; due anni dopo i responsabili sono stati condannati a 31 anni di carcere dal tribunale speciale del Dipartimento di Cundinamarca[9].

Dopo il rilascio, è stato ricevuto in udienza dal papa il 16 gennaio 2003[10] e lo stesso anno ha concluso il mandato di quattro anni come presidente del CELAM, quando gli è subentrato il cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, P.Sch., arcivescovo metropolita di Santiago del Cile.

Coadiutore, poi arcivescovo metropolita di Cartagena[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 febbraio 2004 papa Giovanni Paolo II lo ha promosso, sessantunenne, arcivescovo coadiutore di Cartagena[11], facendo in seguito il proprio ingresso in arcidiocesi, mentre il 27 settembre successivo si è recato in Vaticano insieme a Luis Augusto Castro Quiroga, I.M.C., arcivescovo metropolita di Tunja, per la visita ad limina apostolorum, allo scopo di discutere con il pontefice della situazione e dei problemi relativi alla sua nuova zona pastorale[12].

Il 24 ottobre 2005, con l'accettazione della rinuncia per motivi di salute del settantenne Carlos José Ruiseco Vieira, che aveva guidato la diocesi per ventidue anni, è succeduto per coadiutoria come arcivescovo metropolita di Cartagena, all'età di sessantatré anni[13]. In seguito ha preso possesso dell'arcidiocesi durante una cerimonia svoltasi nella cattedrale di Santa Caterina d'Alessandria a Cartagena de Indias. Il 29 giugno 2006, giorno della solennità dei Santi Pietro e Paolo, si è recato presso la basilica di San Pietro in Vaticano, dove il pontefice gli ha imposto il pallio, simbolo di comunione tra la Santa Sede ed il metropolita, mentre il 30 giugno è stato ricevuto in udienza dal papa insieme agli altri nuovi metropoliti[14].

Il 23 settembre 2009 papa Benedetto XVI lo ha chiamato a prendere parte, come membro di nomina pontificia, alla II assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi, svoltasi poi nella Città del Vaticano dal 4 al 23 ottobre successivi, con tema La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. "Voi siete il sale della terra ... Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 13.14)[15].

Ha compiuto una seconda visita ad limina il 6 settembre 2012, insieme ad altri membri dell'episcopato colombiano, nel Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo[16].

Il 10 settembre 2017 ha accolto papa Francesco a Cartagena, durante l'ultima tappa del suo viaggio apostolico in Colombia (6 – 11 settembre), assistendo alla benedizione della prima pietra delle case per i senzatetto e dell'Opera Talitha kumi[17] ed alla messa nell'area portuale della città, terminata con il saluto di congedo del papa[18].

Il 25 marzo 2021 papa Francesco ha accettato la sua rinuncia dal governo pastorale dell'arcidiocesi di Cartagena per raggiunti limiti d'età, ai sensi del can. 401 § 1 del Codice di diritto canonico, divenendone arcivescovo emerito poco prima di compiere settantanove anni e dopo più di quindici anni di governo pastorale[19]; gli è succeduto il sessantaquattrenne Francisco Javier Múnera Correa, I.M.C., fino ad allora vescovo di San Vicente del Caguán. È rimasto ad amministrare l'arcidiocesi fino all'installazione del successore il 22 maggio.

Il 29 maggio 2022, al termine del Regina Caeli, papa Francesco ha annunciato la sua creazione a cardinale[20]; nel concistoro del 27 agosto seguente lo ha creato cardinale presbitero di Santa Dorotea. Avendo già ottant'anni al momento dell'annuncio, non avrà il diritto di entrare in conclave e di essere membro dei dicasteri della Curia romana, in conformità all'art. II § 1-2 del motu proprio Ingravescentem Aetatem, pubblicato da papa Paolo VI il 21 novembre 1970. Il 3 ottobre 2023 ha preso possesso del titolo cardinalizio.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Consigliere della Pontificia Commissione per l'America Latina, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 15 maggio 2001. URL consultato il 1º giugno 2022.
  2. ^ Rinunce e nomine. Nomina di Membri della X Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 24 agosto 2001. URL consultato il 1º giugno 2022.
  3. ^ Le Udienze, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 5 ottobre 2001. URL consultato il 1º giugno 2022.
  4. ^ Comunicato: Incontro sul "Futuro dei Cristiani in Terra Santa" (Città del Vaticano, 13 dicembre 2001), su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 10 dicembre 2001. URL consultato il 1º giugno 2022.
  5. ^ Dichiarazione di Santo Domingo su "Situazione e prospettive della Famiglia e della Vita in America", su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 11 ottobre 2002. URL consultato il 1º giugno 2022.
  6. ^ Colombia: sequestrato mons. Jiménez Carvajal, su toscanaoggi.it, Toscana Oggi, 12 novembre 2002. URL consultato il 1º giugno 2022.
  7. ^ Sequestro del Vescovo Jorge Enrique Jiménez Carvajal, Vescovo di Zipaquirá (Colombia) e Presidente del CELAM, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 12 ottobre 2002. URL consultato il 1º giugno 2022.
  8. ^ L'Udienza Generale, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 13 novembre 2002. URL consultato il 1º giugno 2022.
  9. ^ Condenam a 31 anos de prisão a seqüestradores de Ex-presidente do CELAM, su acidigital.com, Acidigital, 22 gennaio 2005. URL consultato il 1º giugno 2022.
  10. ^ Le Udienze, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 16 gennaio 2003. URL consultato il 2 giugno 2022.
  11. ^ Rinunce e nomine. Nomina dell'Arcivescovo Coadiutore di Cartagena (Colombia), su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 6 febbraio 2004. URL consultato il 2 giugno 2022.
  12. ^ Le Udienze, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 27 settembre 2004. URL consultato il 2 giugno 2022.
  13. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia e successione dell'Arcivescovo Metropolita di Cartagena (Colombia), su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 24 ottobre 2005. URL consultato il 2 giugno 2022.
  14. ^ Udienza agli Arcivescovi Metropoliti che hanno ricevuto il Pallio, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 30 giugno 2006. URL consultato il 2 giugno 2022.
  15. ^ Nomine nell'ambito della Seconda Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi. Membri di Nomina pontificia, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 23 settembre 2009. URL consultato il 2 giugno 2022.
  16. ^ Le Udienze, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 6 settembre 2012. URL consultato il 2 giugno 2022.
  17. ^ Viaggio Apostolico del Santo Padre Francesco in Colombia (6-11 settembre 2017) – Benedizione della prima pietra delle case per i Senzatetto e dell'Opera Talitha Kum, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 10 settembre 2017. URL consultato il 2 giugno 2022.
  18. ^ Viaggio Apostolico del Santo Padre Francesco in Colombia (6-11 settembre 2017) – Santa Messa nell'area portuale di Cartagena e Saluto di congedo dalla Colombia, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 10 settembre 2017. URL consultato il 2 giugno 2022.
  19. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia e nomina dell'Arcivescovo Metropolita di Cartagena (Colombia), su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 25 marzo 2021. URL consultato il 2 giugno 2022.
  20. ^ Annuncio di Concistoro il 27 agosto per la creazione di nuovi Cardinali, su press.vatican.va, Bollettino. Sala stampa della Santa Sede, 29 maggio 2022. URL consultato il 29 maggio 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Zipaquirá Successore
Rubén Buitrago Trujillo, O.A.R. 9 novembre 1992 – 6 febbraio 2004 Héctor Cubillos Peña
Predecessore Segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano Successore
Raymundo Damasceno Assis 19951999 Felipe Arizmendi Esquivel
Predecessore Presidente del Consiglio episcopale latinoamericano Successore
Óscar Rodríguez Maradiaga, S.D.B. 19992003 Francisco Javier Errázuriz Ossa, P.Sch.
Predecessore Arcivescovo metropolita di Cartagena Successore
Carlos José Ruiseco Vieira 24 ottobre 2005 – 25 marzo 2021 Francisco Javier Múnera Correa, I.M.C.
Predecessore Cardinale presbitero di Santa Dorotea Successore
Javier Lozano Barragán dal 27 agosto 2022 in carica
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