Guido Signorelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Guido Signorelli
NascitaSavona, 1920
MorteOperazione Husky, 10 luglio 1943
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
RepartoCXXVI Gruppo artiglieria autonomo da 75/27
Anni di servizio1940-1943
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieOperazione Husky
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959)[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Guido Signorelli (Savona, 1920Operazione Husky, 10 luglio 1943) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Savona nel 1920, figlio di Luigi e Assunta Pizzichetti.[2] Iscritto al quinto anno della facoltà di ingegneria dell'Università di Roma, si arruolò volontario nel Regio Esercito iniziando a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento di Lucca e nel dicembre 1940 ottenne la nomina a sottotenente nel 26º Reggimento artiglieria "Rubicone" della 17ª Divisione fanteria "Pavia".[2] Trattenuto in servizio attivo e mobilitato nell'ottobre 1941, fu trasferito nell'aprile dell'anno successivo in Sicilia presso il CXXVI Gruppo da 75/27 della 54ª Divisione fanteria "Napoli".[2] Assegnato alla 1ª Batteria, assunse il comando della seconda sezione.[2] Cadde in combattimento al bivio Canicattini Bagni-Floridia il 10 luglio 1943, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Dopo la sua morte, venne promosso tenente con anzianità 30 dicembre 1942.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una sezione di artiglieria da 75/27 mod. 906, durante combattimento contro schiaccianti forze, dava prova di grande attaccamento al dovere. Durante un ripiegamento della sua sezione, conscio del pericolo a cui si esponeva, per salvare l’esiguo reparto minacciato di accerchiamento non esitava a tentare di aprire ad esso, combattendo come fante, la via ostruita da preponderanti forze corazzate. Ferito al petto da una raffica di mitragliatrice, persisteva nella impari lotta a colpi di bombe a mano. Colpito di nuovo e mortalmente, tentava l’estrema reazione incitando i suoi uomini a strenua difesa. Esausto cadeva sul campo dell’onore. Bivio Canicattini Bagni-Floridia (Sicilia), 10 luglio 1943.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 20 dicembre 1948.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 254.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Signorelli, Guido, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 12 gennaio 1949, Esercito registro n. 1, foglio 330.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 254.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]