Gerardo Lustrissimi

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Gerardo Lustrissimi
NascitaSubiaco, 1918
MorteAfrica Settentrionale Italiana, 25 ottobre 1942
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoGranatieri
Paracadutisti
Reparto186º Reggimento paracadutisti dalla 185ª Divisione paracadutisti "Folgore"
Anni di servizio1941-1942
GradoSoldato
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nord Africa
BattaglieSeconda battaglia di El Alamein
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1929-1941)[1]
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Gerardo Lustrissimi (Subiaco, 1918Africa Settentrionale Italiana, 25 ottobre 1942) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Subiaco, provincia di Roma, nel 1918, figlio di Pio e Laura Zangrilli.[2] Mentre frequentava l'ultimo anno presso l'Istituto magistrale a Subiaco, nel gennaio 1941, in piena seconda guerra mondiale, fu arruolato nel Regio Esercito e destinato al Reggimento "Granatieri di Sardegna".[2] Nell'agosto successivo, chiese ed ottenne di essere trasferito nella specialità paracadutisti, e fu inviato a frequentare la Scuola di Tarquinia dove nell'ottobre successivo conseguì la qualifica di paracadutista.[2] Trasferito al 2º Reggimento paracadutisti mobilitato, passò in seguito al 186º Reggimento paracadutisti dalla 185ª Divisione paracadutisti "Folgore" con la quale nell'agosto 1942 partì per l'Africa Settentrionale Italiana.[2] Cadde in combattimento il 25 ottobre 1942, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Lanciafiammista addetto allo sbarramento del varco di un campo minato, attaccato da preponderanti forze, sotto violento e continuo fuoco dell’artiglieria, per oltre 24 ore si prodigava in ogni modo con il suo speciale mezzo di lotta per impedire il transito dei carri armati dell’avversario. Esaurito il liquido da lanciafiamme, continuava a combattere, lanciando bottiglie anticarro, fino a che caduto ferito, veniva catturato dall’avversario. Appena riavutosi, con un piccolo gruppo di compagni impegnava con audace corpo a corpo le senti: nelle, e riusciva a rientrare nelle nostre linee. Ripreso il suo posto di combattimento e colpito nuovamente persisteva nella strenua impari lotta. Esaurite le munizioni, stretto da vicino da carri armati che• irrompevano ormai attraverso il varco, sdegnoso di arrendersi, dissotterrava una mina e, a tre metri di distanza, la lanciava sotto il carro armato di punta che veniva distrutto dall’esplosione, investito dalla vampa e dalle schegge trovava gloriosa morte. Fulgido esempio di supremo eroismo nella luce delle più pure virtù guerriere. Africa Settentrionale, 23- 25 ottobre 1942. .[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 20 dicembre 1948.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 179.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Lustrissimi, Gerardo, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 12 gennaio 1949, Esercito registro n. 1, foglio 330.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Bechi Luserna e Paolo Caccia Dominioni, I ragazzi della Folgore, Milano, Edizioni Libreria Militare, 2007, ISBN 88-89660-02-3.
  • Paolo Caccia Dominioni, Alamein 1933-1962, Milano, Ugo Mursia Editore, 1992, ISBN 978-88-425-3628-4.
  • Raffaele Doronzo, Folgore! E si moriva, Milano, Ugo Mursia, 1978, ISBN 978-88-425-3255-2.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 104.
  • Mario Montanari, Le operazioni in Africa Settentrionale - Vol. III - El Alamein, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, 1989.
  • Arrigo Petacco, L'armata nel deserto, Milano, A. Mondadori Editore, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]