Giovanni Farina (militare)

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Giovanni Farina
NascitaSan Giovanni a Teduccio, 23 luglio 1901
MorteCielo della Sardegna, 14 giugno 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
Regia Aeronautica
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1933-1942
GradoColonnello pilota
GuerreSeconda guerra mondiale
Comandante di16º Stormo Bombardamento Terrestre
36º Stormo Aerosiluranti
Decorazionivedi qui
dati tratti da Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Giovanni Farina (San Giovanni a Teduccio, 23 luglio 1901Cielo della Sardegna, 14 giugno 1942) è stato un militare e aviatore italiano, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un bombardiere-aerosilurante Savoia-Marchetti S.M.84.

Nacque a San Giovanni a Teduccio, provincia di Napoli, il 23 luglio 1901.[1] Dopo gli studi inferiori sostenuti alla scuola "Macedonio Melloni",[2] conseguì il diploma di costruttore navale presso l'Istituto nautico di Napoli e si arruolò nella Regia Marina, ottenendo la promozione a sottotenente di complemento del Genio Navale.[3] Nel luglio 1934 passò in servizio permanente effettivo nella Regia Aeronautica conseguendo, nel settembre dello stesso anno, il brevetto di pilota di idrovolanti.[3] Promosso tenente nel luglio 1925, due anni dopo fu nominato insegnante Regia Accademia Aeronautica di Caserta,[2] successivamente fu in servizio presso il Comando Aeronautica dello Jonio e Basso Adriatico, e presso il Reparto Alta Velocità di Desenzano del Garda dal gennaio 1929.[3] Divenuto capitano nel giugno 1930, fu trasferito in servizio presso il Tribunale militare di Napoli in qualità di giudice effettivo.[2] Maggiore dal giugno 1936, fu trasferito in servizio presso il Comando Aeronautico dell'Alto Tirreno. Si imbarcò poi sull'incrociatore pesante Zara come comandante del servizio aereo della Squadra Navale, trasferendosi poi sulla nave da battaglia Conte di Cavour con lo stesso incarico.[3] Per aver condotto brillantemente un corso di catapultamento dei piloti destinati all'imbarco sulle navi ottenne un Encomio Solenne.[3] Promosso tenente colonnello nel corso del 1938, nell'aprile dell'anno successivo partecipò alle operazioni di occupazione dell'Albania.[2]

All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, fu mobilitato assumendo il comando del 16º Stormo Bombardamento Terrestre. Il 23 maggio 1942 fu nominato comandante del 36º Stormo Aerosiluranti, 109º Gruppo, 259ª Squadriglia, allora equipaggiato con i Savoia-Marchetti S.M.84.[2] Cadde in combattimento sul cielo della Sardegna il 14 giugno 1942, durante un attacco contro un convoglio navale nemico, quando il suo velivolo fu abbattuto della contraerea avversaria nella battaglia di mezzo giugno, dove trovò la morte anche il comandante del 109º Gruppo maggiore Mario Turba.[2][4] Per il coraggio dimostrato in questo frangente entrambi gli ufficiali furono insigniti della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1][4] Nel 1955 la dirigenza della scuola media "Macedonio Melloni" ha voluto ricordare l’ex alunno caduto per la Patria, ponendo una piccola lapide all’ingresso di una delle aule al primo piano dell’ala secondaria dell'edificio.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Emblema del 36º Stormo Aerosiluranti della Regia Aeronautica.
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di uno stormo di aerosiluranti che in gloriosa precedente azione aveva conquistato per la sua bandiera la più alta ricompensa militare, compreso dell’altissimo onore e della sublime consegna riusciva in breve tempo a fondere la sua anima di capo magnifico con quella dei suoi eroici equipaggi. In una radiosa giornata di battaglia aeronavale, a capo dei suoi reparti, deciso al sacrificio, si scagliava, cuore, velivolo e arma contro una potente formazione navale nemica incurante e sprezzante della rabbiosa reazione. Dall’epica azione, che si concludeva con l’affondamento ed il danneggiamento di numerose unità nemiche, non faceva ritorno alla base. Cielo della Sardegna. 14 giugno 1942 .[5]»
— Regio Decreto 23 novembre 1942[6]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo servizio aereo della Squadra navale si dedicava con intelligenza ed elevata capacità alla preparazione bellica dell’aviazione imbarcata, portandola ad alto grado di efficienza e in condizioni di assolvere, come ha assolto, alle difficili e importanti missioni affidatele. Con vibrante ardore combattivo compiva numerosi voli di guerra e partecipava, imbarcato sulla nave ammiraglia, alle battaglie sostenute dalla Squadra a Punta Stilo – Capo Teulada – Creta e Grande Sirte, rivelando in ogni circostanza, quale consulente aeronautico del Comandante in Capo, superbe doti tecniche, organizzative e militari. Dimostrava sempre preclari virtù di combattente esperto e audace». Mare Mediterraneo, giugno 1940 – dicembre 1941
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale superiore Capo Servizio presso il Comando di Forza Navale, ha portato nella preparazione e nelle operazioni il contributo della sua elevata capacità professionale e del suo profondo sentimento del dovere. Sotto il violento fuoco nemico ha assolto con precisione e calma esemplari il suo incarico di coadiuvante del Comando in Capo». Mare Jonio, 9 luglio 1940
Medaglia commemorativa della spedizione in Albania - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 170.
  2. ^ a b c d e f g Lo Speaker.
  3. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  4. ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 117.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  6. ^ Bollettino ufficiale 1942, dispensa 50, pagina 2715 e Bollettino Ufficiale 1943, dispensa 5, pagina 292.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Cesare Gori, Ali d'Italia n.21. Savoia-Marchetti S.M.84, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2006.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]