Giovanni Canestri

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Giovanni Canestri
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale Canestri nel 1988
Opus tuum nos o Maria
 
Incarichi ricoperti
 
Nato30 settembre 1918 a Castelspina
Ordinato presbitero12 aprile 1941 dall'arcivescovo Luigi Traglia
Nominato vescovo8 luglio 1961 da papa Giovanni XXIII
Consacrato vescovo30 luglio 1961 dal cardinale Luigi Traglia
Elevato arcivescovo8 febbraio 1975 dal papa Paolo VI
Creato cardinale28 giugno 1988 da papa Giovanni Paolo II
Deceduto29 aprile 2015 (96 anni) a Roma
 

Giovanni Canestri (Castelspina, 30 settembre 1918Roma, 29 aprile 2015) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Fu vescovo ausiliare di Roma dal 1961 al 1971, vescovo di Tortona dal 1971 al 1975, arcivescovo vicegerente della diocesi di Roma dal 1975 al 1984, arcivescovo metropolita di Cagliari dal 1984 al 1987 e arcivescovo metropolita di Genova dal 1987 al 1995.[1][2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Castelspina, in provincia e diocesi di Alessandria, il 30 settembre 1918[1][2].

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1929, all'età di undici anni, entrò nel seminario vescovile di Alessandria. Dopo la maturità classica, nel 1937 si trasferì a Roma, dove proseguì gli studi presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore e conseguì la licenza in teologia presso la Pontificia Università Lateranense. In seguito, ottenne anche una laurea in utroque iure presso la Pontificia Università Lateranense e una in lettere all'Università Statale.[1]

Il 12 aprile 1941 fu ordinato presbitero, nella basilica di San Giovanni in Laterano, da Luigi Traglia, arcivescovo titolare di Cesarea di Palestina, vicegerente della diocesi di Roma, in seguito cardinale[1]

Prestò il suo servizio come vicario parrocchiale per alcuni mesi alla Garbatella e a Pietralata, quindi per nove anni a San Giovanni Battista de Rossi all'Alberone, nel quartiere romano Appio-Latino; durante gli anni della Seconda guerra mondiale si distinse per l'attenzione ai bisognosi[1][3]. Nel 1950 fu nominato parroco della parrocchia dei Santi Ottavio e compagni martiri, nella borgata Ottavia. Dal 1951 al 1959 fu parroco di Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone, ove si distinse per il suo impegno sacerdotale per i giovani[1].

Nell'agosto 1959 fu nominato direttore spirituale del Pontificio Seminario Romano Maggiore; al contempo fu insegnante di religione cattolica in diversi istituti scolastici romani[1].

Ministero episcopale e cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Vescovo ausiliare di Roma[modifica | modifica wikitesto]

L'8 luglio 1961 papa Giovanni XXIII lo nominò vescovo titolare di Tenedo e vescovo ausiliare di Roma[1]. Il 30 luglio seguente ricevette l'ordinazione episcopale per l'imposizione delle mani dal cardinale Luigi Traglia, Vicario generale per la diocesi di Roma, co-consacranti l'arcivescovo vicegerente Ettore Cunial e il vescovo Petrus Canisius Jean van Lierde, sacrista del Palazzo apostolico.

Vescovo di Tortona[modifica | modifica wikitesto]

Il 7 gennaio 1971 papa Paolo VI lo nominò vescovo di Tortona[1]; succedette a Francesco Rossi, precedentemente dimessosi per motivi di salute.

Il 12 febbraio seguente fu ricevuto in udienza dal presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat per prestare il giuramento previsto dal concordato allora in vigore[4].

Il 6 marzo seguente prese possesso della diocesi[5].

Vicegerente della diocesi di Roma[modifica | modifica wikitesto]

L'8 febbraio 1975 Paolo VI lo richiamò a Roma in qualità di arcivescovo vicegerente della diocesi di Roma e contestualmente fu promosso arcivescovo titolare di Monterano[1]; succedette a Luigi Rovigatti, deceduto il 13 gennaio precedente.

Arcivescovo di Cagliari[modifica | modifica wikitesto]

Il 22 marzo 1984 papa Giovanni Paolo II lo nominò arcivescovo metropolita di Cagliari[1]; succedette al dimissionario Giuseppe Bonfiglioli. Il 19 aprile successivo, giovedì santo, prese possesso dell'arcidiocesi per procura, tramite mons. Pier Giuliano Tiddia, vescovo ausiliare e amministratore diocesano[6].

A Cagliari si occupò di importanti eventi ecclesiali: celebrò la prima giornata mondiale della gioventù a livello diocesano nella domenica delle palme del 1985 e annunciò la celebrazione del "Concilio plenario sardo" nell'aprile del 1987. Accolse inoltre la visita di papa Giovanni Paolo II in Sardegna nel 1985 e di madre Teresa di Calcutta nel 1986[7].

Arcivescovo di Genova[modifica | modifica wikitesto]

Il cardinale Giovanni Canestri nel 1992

Il 6 luglio 1987 papa Giovanni Paolo II lo trasferì all'arcidiocesi di Genova-Bobbio come successore del cardinale Giuseppe Siri, dimissionario per raggiunti limiti di età. Il 24 ottobre successivo prese possesso dell'arcidiocesi[8]. Canestri fu arcivescovo di Genova-Bobbio fino al 1989, quando il territorio dell'antica diocesi di Bobbio passò alla diocesi di Piacenza. In seguito, rimase come arcivescovo di Genova fino al 1995[1][2].

Fu creato cardinale da papa Giovanni Paolo II il 28 giugno 1988, con il titolo di Sant'Andrea della Valle[9][1].

A Genova la sua azione pastorale fu diretta in particolare in favore dei bisognosi, con il riconoscimento della Caritas diocesana, l'attenzione per la catechesi e un piano pastorale di evangelizzazione e ascolto in una città in profonda trasformazione[10]. A volte lo si incontrava su un bus di linea che andava in visita pastorale[10]. Si deve a lui, tra le altre cose, l'impegno missionario dell'arcidiocesi genovese con l'apertura della missione del Guaricano, a Santo Domingo (Repubblica Dominicana), nell'anno 1992, ricordando così il quinto centenario dell'evangelizzazione del continente americano[11].

Durante l'episcopato genovese ebbe come segretario Guido Marini, in seguito Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie e vescovo di Tortona[12][13].

Il 20 aprile 1995 rinunciò al governo pastorale dell'arcidiocesi per raggiunti limiti di età; gli succedette Dionigi Tettamanzi, fino ad allora segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.

Da arcivescovo emerito tornò a risiedere a Roma, continuando il lavoro nelle congregazioni romane[9][1] e conducendo nella discrezione una vita fondata su una profonda spiritualità[10].

La tomba del cardinale Giovanni Canestri nella cattedrale di Genova

Morì a Roma, nel pomeriggio del 29 aprile 2015, all'età di 96 anni[14].

Le esequie sono state celebrate il 2 maggio alle ore 8.30 all'altare della cattedra della basilica di San Pietro. La liturgia esequiale è stata officiata dal cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio. Al termine della celebrazione papa Francesco ha presieduto il rito dell'ultima commendatio e della valedictio[15][9][16].

Una seconda cerimonia funebre si è tenuta a Genova nella cattedrale di San Lorenzo il 4 maggio alle ore 16 ed è stata presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco e concelebrata dai cardinali Domenico Calcagno, Mauro Piacenza e Dionigi Tettamanzi, dal patriarca Francesco Moraglia, dall'arcivescovo Antonio Guido Filipazzi e dai vescovi Nicolò Anselmi, Martino Canessa, Guido Gallese, Vittorio Lupi, Luigi Ernesto Palletti, Bassano Staffieri, Alberto Tanasini e Vittorio Francesco Viola[9][17].

Dopo la celebrazione la salma è stata tumulata nella stessa cattedrale presso l'altare del Santissimo Sacramento.[2][18][9]

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n Sala stampa della Santa Sede.
  2. ^ a b c d Cardinale Giovanni Canestri – Arcidiocesi di Genova, su www.chiesadigenova.it. URL consultato l'8 novembre 2023.
  3. ^ Canestri, da Roma a Genova una vita di carità, su Famiglia Cristiana. URL consultato il 7 novembre 2023.
  4. ^ Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, su archivio.quirinale.it, 12 febbraio 1971. URL consultato il 7 novembre 2023.
  5. ^ E’ deceduto il card. Giovanni Canestri, su Basilica Santuario Madonna della Guardia, 30 aprile 2015. URL consultato il 21 novembre 2023.
  6. ^ Gianfranco Murtas, Un semplice prete vestito di rosso. Nel centenario della nascita di don Giovanni Canestri, cardinale, a Cagliari per mille giorni (1984-1987), su Fondazione Sardinia. URL consultato il 21 novembre 2023 (archiviato il 21 novembre 2023).
  7. ^ In memoria del card. Canestri, vescovo di Cagliari dal 1984 al 1987, su Chiesa di Cagliari, 30 aprile 2015. URL consultato il 7 novembre 2023.
  8. ^ Raimondo Spiazzi, Il cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova dal 1946 al 1987. La vita, l'insegnamento, l'eredità spirituale, le memorie, Bologna, Edizioni Studio Domenicano, 1990, p. 312, ISBN 978-88-7094-018-3.
  9. ^ a b c d e (EN) Salvador Miranda, CANESTRI, Giovanni, su fiu.edu – The Cardinals of the Holy Roman Church, Florida International University. URL consultato il 21 novembre 2023.
  10. ^ a b c Canestri, dal Concilio a Genova, su La Stampa, 30 aprile 2015. URL consultato il 7 novembre 2023.
  11. ^ Repubblica Domenicana, su www.santavirginia.it. URL consultato il 7 novembre 2023.
  12. ^ Roberta Pumpo, Il cardinale Canestri, «prete romano», su RomaSette, 15 maggio 2019. URL consultato il 7 novembre 2023.
  13. ^ Rinunce e nomine, su press.vatican.va. URL consultato il 7 novembre 2023.
  14. ^ Si è spento a 96 anni il cardinale Canestri, arcivescovo emerito di Genova, su Il Secolo XIX, 29 aprile 2015. URL consultato il 21 novembre 2023.
  15. ^ Notificazione - Esequie del Signor Cardinale Giovanni Canestri (2 maggio 2015), su www.vatican.va. URL consultato il 7 novembre 2023.
  16. ^ Roma. Le esequie del cardinale Canestri, una vita spesa al servizio della Chiesa, su www.avvenire.it, 2 maggio 2015. URL consultato il 7 novembre 2023.
  17. ^ Il cardinale Canestri è tornato alla "sua" San Lorenzo, su la Repubblica, 2 maggio 2015. URL consultato il 7 novembre 2023.
  18. ^ (EN) Giovanni Canestri, in Find a Grave. Modifica su Wikidata

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ottorino Pietro Alberti, Mons. Giovanni Canestri, in La Pontificia Università Lateranense; profilo della sua storia, dei suoi maestri e dei suoi discepoli, Roma, Libreria editrice della Pontificia Università lateranense, 1963, p. 510.
  • Niccolò Del Re, Il vicegerente del vicariato di Roma, Roma, Istituto di Studi Romani Editore, 1976, p. 79.
  • Il cardinale Giovanni Canestri - Testimonianze di una vita, Torino, Effata Editrice, 2019.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Tenedo Successore
Pedro Reginaldo Lira 8 luglio 1961 – 7 gennaio 1971 sede vacante
Predecessore Vescovo di Tortona Successore
Francesco Rossi 7 gennaio 1971 – 8 febbraio 1975 Luigi Bongianino
Predecessore Vescovo titolare di Monterano
(titolo personale di arcivescovo)
Successore
Emilio Baroncelli 8 febbraio 1975 – 22 marzo 1984 Angelo Gelmi Bertocchi
Predecessore Vicegerente della diocesi di Roma Successore
Luigi Rovigatti 8 febbraio 1975 – 22 marzo 1984 Ennio Appignanesi
Predecessore Arcivescovo metropolita di Cagliari Successore
Giuseppe Bonfiglioli 22 marzo 1984 – 6 luglio 1987 Ottorino Pietro Alberti
Predecessore Primate di Sardegna e Corsica Successore
Giuseppe Bonfiglioli 22 marzo 1984 – 6 luglio 1987 Ottorino Pietro Alberti
Predecessore Arcivescovo metropolita di Genova-Bobbio Successore
Giuseppe Siri 6 luglio 1987 – 16 settembre 1989 Dionigi Tettamanzi
Predecessore Cardinale presbitero di Sant'Andrea della Valle Successore
Joseph Höffner 28 giugno 1988 – 29 aprile 2015 Dieudonné Nzapalainga
Predecessore Arcivescovo metropolita di Genova Successore
- 16 settembre 1989 – 20 aprile 1995 Dionigi Tettamanzi
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