Giovanni Battista De Andreis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giovanni Battista De Andreis ritratto01
Giovanni Battista De Andreis

Giovanni Battista De Andreis (Badalucco, 6 aprile 1938) è un pittore e incisore italiano. È stato definito da Maurice Henry uno dei più significativi artisti contemporanei[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]

De Andreis nasce a Badalucco, in Liguria. Nel 1946 Dolores Ibarruri è ospite della famiglia, a Imperia. Nel 1953, su "Il lavoro nuovo" il primo apprezzamento del critico Cè Parodi[2] Il comune di Imperia acquista dieci sue tavole raffiguranti episodi dell'Odissea e gli assegna una borsa di studio, grazie alla quale si iscrive al liceo artistico di Genova. Nel 1954 sua prima esposizione. Allievo privilegiato di Emilio Scanavino, si diploma nel 1957, con borsa di studio per il Politecnico di Milano quale migliore allievo dell'anno.

Carriera artistica[modifica | modifica wikitesto]

Lungo la metà degli anni cinquanta, oltre a Emilio Scanavino, suo maestro, stringe amicizia con Aurelio Caminati, Giannetto Fieschi e Roberto Bertagnin. Nel 1955, Il suo dipinto La sera, esposto a Palazzo Ducale di Genova, viene acquistato dallo storico Paolo Emilio Taviani (Taviani a Palazzo Ducale: Il Secolo XIX 20 settembre 1955).

All'età di 45 anni nello studio di Milano.
A 45 anni nello studio di Milano

Le prime opere - paesaggi e ritratti - sono dapprima debitrici a Cézanne e poi al post-cubismo e all'action painting. Nel 1956 vince a Cervo il premio "Pennello d'oro" da giuria presieduta da Francesco Menzio.[3]

Nel 1958, appena diplomato, si trasferisce a Milano dove conosce, grazie a Scanavino, i maggiori artisti dell'avanguardia milanese: Fontana e il gruppo "spaziale". Con Bruno Munari e Giò Rossi realizza Linea, film d'animazione per Snia Viscosa.

A partire dagli anni sessanta, De Andreis matura un proprio linguaggio ispirandosi al surrealismo, alla pittura metafisica, e ad autori dell'immaginario quali E. T. A. Hoffmann e J. Potocki, con scelte stilistiche secondo cui "compito dell'artista è di spostare in avanti i confini del vero pittorico."[4]

Nel 1964, trasferito per un anno in Costa Azzurra a Cap Ferrat, il ritratto di Clemens Spada Gemelli lo introduce nel collezionismo milanese. La prima mostra a Milano, nel 1966, accresce la sua notorietà, assieme a un succedersi di premi "La Notte 1967",[5] e Premio "Panizza 1967",[6] con giurie presiedute da Bruno Cassinari.

Seguono le esposizioni di Milano, Torino, Bruxelles e Amsterdam. La suite di acqueforti "Le Apparizioni" (1971) porta il suo nome a livello nazionale.

La partecipazione alle rassegne di Cracovia, Buenos Aires, Katowice e Milano, lo elegge «Artista Segnalato 1978» sul Bolaffi della Grafica. La sua opera Faustina dell'Inviolata, una suite di acqueforti di tema erotico, viene pubblicata da Playboy. Realizza l'acquaforte Tortura per "Coro" di Luciano Berio.

Dal 1984 al 1996 personali a Roma, Milano, Palermo, Catania, Monte Segale, Nardò, Imperia, Diano Castello. Aggiunte a quelle della Maison de la Culture Woluwé-Saint-Pierre di Bruxelles, Galleria Il Magnifico di Chianciano, (in coppia con Ibrahim Kodra), e Museo del Sannio di Benevento.

Nel 2005, per il 500º della morte di Cristoforo Colombo, il Comitato Nazionale per le Celebrazioni Colombiane gli commissiona un ritratto del navigatore. Opera realizzata anche all'acquaforte. Nel 2006 sposa Stefania Massaccesi, sua allieva e compagna dal 1990.

Nel 2008, Gli spostamenti dell'occhio 1968-2008, grande antologica al museo Villa Faravelli di Imperia, rassegna "Da Modigliani a Warhol a Loreto. Nel 2009 riceve a Genova il Premio Regionale Ligure 2009 alla carriera.[7] Nel 2010 gli viene commessa l'acquaforte celebrativa[8] del 50º Anniversario della Fondazione dell'Autostrada dei Fiori.

Stile e critica[modifica | modifica wikitesto]

Ispirandosi alla pittura contemporanea e alla cultura europea, De Andreis trae la sua ispirazione da una vena umanista e classica.[9] Spesso molto psicologici, i suoi dipinti sono "immersi in una specie di bagno galvanico, che riassume e giustifica una energia latente trascurata".[10]

Riferendosi alle figure femminili tratte dai suoi dipinti, spesso torpide, sensuali, e con il volto di una bambina malmostosa, venne dichiarato che esse sembrano farsi dominatrici di un presente perenne mentre la loro immagine si prospetta alteramente sfuggente e sadicamente provocatoria mentre "scavando nelle più intime insondabilità dell'eterno femminino." Secondo lo stesso, il metodo stilistico di De Andreis lo rese il precursore di una "figuratività neomoderna, oltre l'avanguardia."[11][12]

Emilio Scanavino, De Andreis, Aurelio Caminati e Plinio Mesciulam 1956 galleria San Matteo Genova.
Emilio Scanavino, De Andreis, Aurelio Caminati e Plinio Mesciulam 1956 galleria San Matteo Genova

Scrive di lui lo storico e critico Elio Galasso:

«Istantanee spesso stranianti, in cui De Andreis privilegia soprattutto la finzione e, procedendo su percorsi eccentrici, scandisce illuminanti frammenti di relazioni. Da qui il suo fascino immediato e l’apparente facilità di lettura.»

Di De Andreis è stato scritto:

«Progressivamente, nelle sue figure, una molteplicità di stimoli mina ogni possibile status di figurazione tradizionale, sradicandone qualsiasi identità unitaria a favore di contaminati, lucidi “slips and dislocations”. Una lettura soltanto all’apparenza semplice, in cui l’artista sembra sfidare il fruitore a farsi hermeneus e interprete.»

Scrive Raimond Lacroix (Bruxelles)

«De Andrèis nous presente des visages aux yeux fuyants et troublants, des femmes sophistiquées, sensuelles et cruelles, souvent indifférentes a leur entourage comme a vous-méme spectateur ignoré. Elles surgissent d'une accumulation de matière ou defranfreluches raidies, trop rigoureusement agencées pour etre naturelies»

Riccardo Ceccarelli così scrive:

«Quella di Giovanni Battista De Andreis è una "grande" pittura. Una pittura conseguenza e figlia di un disegnatore straordinario che della "pittura-pittura" coglie ogni opportunità, che ne possiede e conosce ogni storia ed ogni segreto distendendo il tutto in una narrazione pura ed intrigante.[16]»

Con Dino Buzzati alla personale alla Cavour Milano 1968
Con Dino Buzzati alla personale alla Cavour Milano 1968

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Maurice Henry (1977). Lettera.
  2. ^ Cè Parodi (22 luglio 1953). Cinque minuti alla Mostra Disegno del Fanciullo. Il Lavoro Nuovo.
  3. ^ Giuseppe Cassinelli (settembre 1956). Un'interessante rassegna d'Arte. La Liguria Agricola.
  4. ^ De Andreis, Milano, Prospettive d'arte, 1993, pp. 15
  5. ^ Ignazio Mormino (20 maggio 1967). Premiatissimo. La Notte.
  6. ^ Ignazio Mormino (1967). Il "Panizza" a De Andreis. Il Tempo
  7. ^ Regione Liguria (20 novembre 2009). 40º Premio Regionale Ligure 2009.
  8. ^ Alfredo Borchi (settembre 2010). Viaggiare con i Tempi. Autostrada dei Fiori.
  9. ^ Franco Passoni (17 novembre 1966). Le mostre. Avanti!.
  10. ^ Adriano Spatola (1982). Sul "Concerto a tre mani", da "Il nero e il vento".
  11. ^ Renzo Modesti (15 novembre 1980). De Andreis attraverso l'incisione. "Giovanbattista De Andreis Opera incisa" 1970/1980" .
  12. ^ Dino Buzzati (23 aprile 1968). Mostre d'Arte. Corriere della Sera.
  13. ^ Galasso Elio, Giovanni Battista Da Andreis, in «artinterni».
  14. ^ Forma e Trasfigurazione, Roma, Catalogo Italarte, 1997, pp. 4
  15. ^ Raimond Lacroix (1977). ritaglio di giornale.
  16. ^ Riccardo Ceccarelli, Giovanni Battista De Andreis, in Castelbellino Arte, 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pittura Contemporanea, Milano, Edizioni Edit, 1968.
  • PITTURA CONTEMPORANEA, Edizioni Edit, Milano 1968.
  • GLI ANNI ‘60 E 70 DELL'ARTE ITALIANA, Edizioni Studio d'Arte, Piacenza.
  • GIOVANBATTISTA DE ANDREIS, Catalogo Il Cannocchiale, Milano, maggio 1971.
  • ATLANTE NAZIONALE D'ARTE MODERNA, Edizioni Ariete, Venezia.
  • SELEZIONE BIENNALE D'ARTE DI PITTORI ITALIANI, Edizioni Bertaina, Torino 1973.
  • FINE ART IN ITALY 1973, Fondazione Europa, Milano.
  • DIZIONARIO COMANDUCCI, 1975, Milano.
  • PITTORI OGGI, Edizioni Olympia, Milano 1975.
    Con Stefania Massaccesi e Ibrahim Kodra, Milano 1992
    Con Stefania Massaccesi e Ibrahim Kodra, Milano 1992
  • OBIETTIVO SULL'ARTE, Edizioni Brixia, Milano 1975.
  • INTERNATIONAL DIRECTQRY OF ARTS, Frankfurt 1974, Edizioni Atlas München, 1976.
  • OPERA INCISA - GIOVANBATTISTA DE ANDREIS 1970/80, Ed. La Vite, Catania 1980.
  • Ferdinando Anselmetti, Quelli che contano, Venezia, Edizioni Marsilio, 1981.
  • LA STAMPA D'ARTE: L'INCISIONE, Filippo Maggio, Ed. Il Castello, Milano 1981.
  • IL NERO E IL VENTO. Edizioni d'Arte La Vite, Catania 1982.
  • MANIE SESSUALI COME OPERA D'ARTE, Dialoghi Club Edizioni, Biella 1984.
  • DE ANDREIS di Dario Micacchi, Edizioni Italarte, Roma 1986.
  • GUIDA AGLI ARTISTI ITALIANI DI OGGI, Edizioni Mondadori, Milano 1987.
    Nello studio di Franz Borghese, Roma 1998
    Nello studio di Franz Borghese, Roma 1998
  • I MONTI DI VENERE, di Gilberto Cavicchioli, Claudio Lombardi Editore, Milano 1990, ISBN 88-7799-008-2
  • PERSPECTIVA 91, Prospettive d'arte, Milano 1991.
  • DE ANDREIS, Opere 1986-1993, Prospettive d'Arte, Milano 1993.
  • DE ANDREIS, Galleria L'Osanna, Nardò 1996.
  • FORMA E TRASFIGURAZIONE, Catalogo Italarte 1997, Roma.
  • DE ANDREIS L'ARTE DELL'ACQUERELLO, Le Petit Prince Edizioni d'Arte, Napoli 1998.
  • L'INGOVERNABILE PERFEZIONE, Catalogo galleria Civiero, Diano Castello 2004.
  • ARTISTI CONTEMPORANEI, Fondazione Culturale Mandralisca 2004, Cefalù.
  • LE MARCHE E IL XX SECOLO - Atlante degli artisti, Edizione Banca Marche, novembre 2006.
  • DE ANDREIS Gli spostamenti dell'occhio, Edizioni d'arte Galleria Civiero, Imperia 2008.
  • ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, 2011, Ed. Bottega d'Arte Civiero, Diano Marina
    Al vernissage di Stefania Massaccesi, Bologna 1995
    Al vernissage di Stefania Massaccesi, Bologna 1995

Altre fonti[modifica | modifica wikitesto]

  • IL LAVORO NUOVO, Genova, (con caricatura dell'Artista, di Cè Parodi) 22 luglio 1953.
  • IL SECOLO XIX, Genova, "Espongono insieme un poeta e un pittore", agosto 1955.
  • POPOLO LIGURE, Genova, "Pennello d'oro 1956".
  • CORRIERE D'INFORMAZIONE, Milano, (Mario Lepore) 23 novembre 1966.
  • LA NOTTE, Milano, 15 maggio - 20 maggio - 29 maggio – 20 giugno 1967 (La strana naturalista).
  • CORRIERE DELLA SERA, Milano, Giovanni Battista De Andreis (Dino Buzzati), 23 aprile 1968.
  • IL CORRIERE LOMBARDO, Milano. De Andreis alla Cavour (Pino Zanchi), 15 maggio 1968
  • LA STAMPA, Torino, (Augusto Minucci) 19 giugno 1970.
  • IL GIORNO, Milano, Donne enigmatiche, 12 maggio – e 15 maggio 1971.
  • L'AVENIR DU TOURNAISIS, Tournai, 22 dicembre 1971
  • SPECIAL, Bruxelles, 29 dicembre 1971.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]