Giovanni Antonio Licinio (vetraio)

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Giovanni Antonio Licinio, detto da Lodi, noto anche con il nome Gian Antonio (circa 1465Murano, circa 1520), è stato un pittore e vetraio italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di famiglia veneto-bergamasca,[1] Giovanni Antonio Licinio detto da Lodi fu attivo a Venezia negli ultimi due decenni del XV secolo ed nei primi due del XVI secolo.[2]

I documenti storici attestarono la sua presenza a Murano a partire dal 1484 e dopo cinque anni iniziò una collaborazione con il pittore-vetraio Girolamo Mocetto, per la produzione di vetrerie e smalti colorati.[2]

Assieme al Mocetto, dal 1510 al 1515, realizzò la grande vetrata gotica colorata della basilica dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, su disegni di Bartolomeo Vivarini,[1][2] e di Cima da Conegliano;[3] da menzionare il medaglione raffigurante Sant'Agostino Padre della Chiesa Latina, situato nella parte inferiore della vetrata, caratterizzato dalla mitra in testa, dal bastone e da un libro in mano, dalla folta barba e dai lineamenti forti e sereni, per evidenziare il suo titolo di Dottore della Chiesa e l'importanza dei suoi scritti.[3]

Licinio detto da Lodi contribuì per la vetrata della basilica veneziana soprattutto nei pannelli mistilinei della cimasa ed in quelli dei registri superiori, manifestando numerose influenze, da quelle di Vivarini agli elementi di "pittura tonale" dolce e umana tipici di Antonello da Messina, mediati da Andrea da Murano.[4]

Si ricordano di Licinio da Lodi nella basilica veneziana, principalmente i pannelli raffiguranti la Vergine con il Bambino, San Pietro e San Giovanni Battista.[4]

Tra le attribuzioni vi sono alcuni schizzi per un'altra finestra colorata, conservati al British Museum di Londra.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Giovanni Antonio Licinio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 novembre 2018.
  2. ^ a b c d le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 477.
  3. ^ a b Pittori: Mocetto Girolamo e Gian Antonio Licinio da Lodi, su cassiciaco.it. URL consultato il 28 novembre 2018.
  4. ^ a b Vergine con bambino e santi, su icvbc.cnr.it. URL consultato il 28 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La grande vetrata di san Giovanni e Paolo – storia, iconologia e restauro, Padova, Catalogo della mostra, 1982.
  • Raffaello Brenzoni, Dizionario di artisti veneti: Pittori, scultori, architetti, etc. dal XIII al XVIII secolo, Firenze, L.S. Olschki, 1972.
  • (EN) Bruce Cole, Titian and Venetian painting, 1450-1590, Boulder, Icon Editions, 1999.
  • (EN) Augusto Gentili, Paintings in Venice, Boston, Bulfinch Press, 2002.
  • (DE) C. Ludwig, Archivialische Beiträge zur geschichte der Venezianischen Malerei, in Jahrbuch der preussischen Kunstsammlungen, 1903, p. 154.
  • G. Marchini, Le vetrate italiane, Milano, 1955.
  • G. A. Moschini, Guida per la città di Venezia, Venezia, 1815.
  • S. Moschini Marconi, Le Gallerie dell'Accademia, Roma, 1955.
  • Carlo Ridolfi, Le meraviglie dell'arte, Venezia, 1649.
  • P. Toesca, Il Trecento, Torino, 1950.
  • L. Zecchin, Decoratori di vetro a Murano tra il 14 e il 1520, in Rivista della stazione sperimentale del vetro, 1979, pp. 64-65.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]