Gianlino Baschirotto

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Gianlino Baschirotto
Soprannome"Edoardo Giri" (nella Guerra in Spagna)
NascitaMontagnana, 15 agosto 1914
MorteVicenza, 1986
Luogo di sepolturaCimitero di Montagnana
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Aeronautica Militare Italiana
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Reparto88ª Squadriglia, 6º Gruppo, 1º Stormo Caccia Terrestre
Anni di servizio1935-1970
GradoColonnello
GuerreGuerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
BattaglieSeconda battaglia di El Alamein
Decorazioniqui
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Gianlino Baschirotto (Montagnana, 15 agosto 1914Vicenza, 1986) è stato un militare e aviatore italiano, pilota di grande esperienza della Regia Aeronautica, fu l'unico aviatore italiano a potersi fregiare due volte del titolo di asso dell'aviazione, conquistati durante la guerra civile spagnola e nella seconda guerra mondiale.[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Montagnana il 15 agosto 1914, attratto dal mondo dell'aviazione fin da giovane conseguì la licenza di pilota presso il locale aeroclub di Campoformido. Si arruolò volontario nella Regia Aeronautica, frequentando il Corso Sottufficiali. Nel 1935 conseguì il brevetto di pilota militare sull'aeroporto di Aviano, venendo assegnato successivamente all'88ª Squadriglia,[2] 6º Gruppo, del 1º Stormo Caccia Terrestre[3] basato sull'aeroporto di Campoformido. Nei primi mesi del 1936 operò brevemente in seno alla 15ª Squadriglia da bombardamento Caproni del neocostituito 6º Stormo, ritornando quindi al suo reparto di origine. Nell'agosto 1936[4] partì volontario[N 1] per la guerra di Spagna, partecipando a numerose missioni belliche volando a bordo dei caccia Fiat C.R.32. Inquadrato nella 2ª Squadriglia del XVI Gruppo Caccia “La Cucaracha” dell'Aviazione Legionaria[4] basata sull'aeroporto di Tablada, operò a fianco di celebri piloti tra cui il sottotenente Adriano Mantelli,[4] il sottotenente Giuseppe Cenni[4][N 2] e il sergente Bruno di Montegnacco[4][N 3].

Usando il nome di copertura "Eduardo Giri", conseguì l'abbattimento di 5 aerei, a cui vanno aggiunti altre 6 vittorie ottenute in collaborazione con altri piloti. Per il coraggio dimostrato in terra iberica venne insignito di due medaglie d'argento al valor militare e una medaglia di bronzo al valor militare, ottenendo nel 1938, al suo rientro in Italia, la promozione a sergente maggiore in servizio permanente effettivo per merito di guerra. Durante la seconda guerra mondiale combatté nei cieli di Malta, del Mediterraneo centrale e dell'Africa settentrionale dove riceve la promozione a maresciallo. Il 25 maggio 1942 ormai maresciallo pilota, volando a bordo di un caccia Aermacchi C.202 Folgore,[5] abbatte due caccia inglesi Curtiss P-40 Tomahawk nella stessa missione, venendo decorato con la Croce di Ferro di II classe direttamente dalle mani del Feldmaresciallo tedesco Erwin Rommel a Martuba. Il 10 giugno conseguì una nuova "doppietta" abbattendo due caccia Hawker Hurricane nello stesso giorno. Dopo la battaglia di el Alamein, dal dicembre 1942[2] eseguì da Pantelleria e poi da Decimomannu, estenuanti missioni di scorta al traffico aereo per la Tunisia e di scorta agli aerosiluranti sull'Algeria, volando a bordo del nuovissimo caccia Aermachi C.205 Veltro.[2] Alla data dell'armistizio dell'8 settembre 1943 vantava ulteriori 6 aerei abbattuti[N 4] in 292 missioni, oltre a 3 vittorie in collaborazione, decorato con altre due Medaglie d'argento al valor militare ottenute “sul Campo”.

Nel 1947, dopo la lunga pausa seguita alla dichiarazione dell'armistizio, venne richiamato in servizio nell'Aeronautica Militare Italiana preso il 1º Stormo basato sempre a Campoformido. Promosso al grado di sottotenente per meriti di guerra, fu tra i primi piloti della neonata formazione acrobatica, creata poco dopo la fine della guerra, equipaggiata con il caccia Supermarine Spitfire Mk.IX. Rimase in servizio nell'Aeronautica Militare fino al 1970, avendo modo di pilotare anche velivoli a reazione come i cacciabombardieri De Havilland Vampire, Republic F-84G Thunderjet e Republic F-84F Thunderstreak di produzione statunitense. Si ritirò dal servizio col il grado di colonnello, spegnendosi a Vicenza nel 1986.[N 5] Secondo la sua volontà venne sepolto nel cimitero della sua città natale, dove gli è stata intitolata la locale aviosuperficie, inaugurata nel 1999.

Vittorie[modifica | modifica wikitesto]

Durante la Guerra civile spagnole e il secondo conflitto mondiale il maresciallo Gianlino Baschirotto ottenne complessivamente 11 vittorie confermate,[6] e 9 in compartecipazione.[N 6]

Nr data compagnia aereo avversario località
1 13 settembre 1936 2ª Escuadrilla de Caza Fiat C.R.32 Nieuport-Delage NiD-52
2 13 novembre 1936 2ª Escuadrilla de Caza Fiat C.R.32 Polikarpov I-15
3 4 dicembre 1936 2ª Escuadrilla de Caza Fiat C.R.32 Polikarpov R-5 cielo dell'aeroporto di Torrijos
4 17 luglio 1937 25ª Escuadrilla de Caza Fiat C.R.32 Polikarpov I-16 cielo di Madrid
5 25 luglio 1937 25ª Escuadrilla de Caza Fiat C.R.32 Polikarpov I-16
6 25 maggio 1942 88ª Squadriglia Aermacchi C.202 Folgore Curtiss P-40
7 25 maggio 1942 88ª Squadriglia Aermacchi C.202 Folgore Curtiss P-40
8 10 giugno 1942 88ª Squadriglia Aermacchi C.202 Folgore Hawker Hurricane tra Bir Hakeim e El Adem
9 10 giugno 1942 88ª Squadriglia Aermacchi C.202 Folgore Hawker Hurricane tra Bir Hakeim e El Adem
10 31 gennaio 1943 88ª Squadriglia Aermacchi C.202 Folgore Bristol Beaufighter
11 20 aprile 1943 88ª Squadriglia Aermacchi C.205 Veltro Supermarine Spitfire 35 km ad ovest di Pantelleria

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario di una missione di guerra combattuta per un supremo ideale, affrontava ardimentosamente le più ardue prove, dando costante esempio di sereno sprezzo del pericolo e di alto valore. Cielo di Spagna, 12 aprile 1937
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, pilota da caccia di non comune abilità portava a termine numerosissime missioni di guerra. Durante un combattimento contro forze molto superiori, visto un compagno in pericolo, si lanciava in suo soccorso: colpito ripetutamente all'apparecchio persisteva nella lotta fino a mettere in fuga gli apparecchi nemici. Luminoso esempio di valore e di spirito di sacrificio. Cielo di Spagna, settembre 1937- febbraio 1938
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia dalla lunga e brillante attività in pace e in guerra, dimostrava ancora una volta in Africa Settentrionale, le sue eccezionali doti di combattente. In combattimenti aerei contro formazioni avversarie, apportava il suo decisivo contributo di pilota pace e valoroso, abbattendo in fiamme cinque apparecchi nemici e mitragliandone numerosi altri. Cielo dell'Africa Settentrionale, 11 dicembre 1941- 29 giugno 1942
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sottufficiale pilota, già ripetutamente distintosi in precedenza, partecipava a molte altre azioni di guerra, confermando le sue altre doti di combattente coraggioso e sprezzante del pericolo. Cielo di Spagna, maggio-agosto 1937
Medaglia di benemerenza per i volontari della campagna di Spagna - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della campagna di Spagna (1936-1939) - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di II classe (Germania) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fu uno dei primi nove piloti a giungere a Vigo, in Spagna, al comando del tenente Dante Oliviero, un sardo di Iglesias. Ne facevano parte i sottotenenti Giorgio Franceschi e Adriano Mantelli, ed i sergenti Raffaele Chianese, Achille Buffali, Raul Galli, Bruno di Montegnacco e Giovanni Vivarelli.
  2. ^ L'asso dei "Tuffatori" nella 2ª Guerra Mondiale, insignito di Medaglia d'oro al valor militare.
  3. ^ Asso dell'Aviazione Legionaria, insignito di Medaglia d'oro al valore aeronautico alla memoria.
  4. ^ L'ultimo, un caccia Supermarine Spitfire, il 20 aprile 1943.
  5. ^ Lo storico dell’aviazione Giovanni Massimello ha scritto di lui: Con la morte di Gian Lino Baschirotto scompare uno dei grandi piloti della vecchia scuola, quella in cui al grande coraggio, si accoppiava una straordinaria sensibilità naturale.
  6. ^ Sei in Spagna e 3 nella seconda guerra mondiale.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Garello 2007, p. 48.
  2. ^ a b c Massimello, Apostolo 2012, p. 56.
  3. ^ Tale reparto era considerato all'epoca una vera e propria “università del volo”, dove le doti di ogni pilota venivano valutate prima di entravi a far parte.
  4. ^ a b c d e Logoluso 2013, p. 11.
  5. ^ Massimello, Apostolo 2012, p. 94.
  6. ^ Gustavsson, Slongo 2009, p. 86.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Apostolo, Ali d'Italia n.4 Fiat CR.32, Torino, La Bancarella Aeronautica, 1996.
  • Giorgio Apostolo, Gianni Cattaneo e Giovanni Massimello, Ali d'Italia n.22 Aer.Macchi C.202, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2006.
  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000, ISBN non esistente.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces of the Spanish Civil War, Botley, Osprey Publishing, 2013, ISBN 1-4728-0190-3.
  • (EN) Giovanni Massimello e Giorgio Apostolo, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing, 2012, ISBN 1-84176-078-1.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]