Francisco José Cox Huneeus

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Francisco José Cox Huneeus, P.Schönstatt
arcivescovo della Chiesa cattolica
Pastor ad pacem
 
Incarichi ricoperti
 
Nato18 dicembre 1933 a Santiago del Cile
Ordinato presbitero16 luglio 1961 dal vescovo Manuel Larraín Errázuriz
Nominato vescovo14 dicembre 1974 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo2 marzo 1975 dal cardinale Raúl Silva Henríquez, S.D.B.
Elevato arcivescovo22 gennaio 1985 da papa Giovanni Paolo II
Deceduto12 agosto 2020 (86 anni) a Santiago del Cile
 

Francisco José Cox Huneeus (Santiago del Cile, 18 dicembre 1933Santiago del Cile, 12 agosto 2020) è stato un arcivescovo cattolico cileno dimesso dallo stato clericale nel 2018.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Francisco José Cox Huneeus nacque a Santiago del Cile il 18 dicembre 1933 ed era figlio di Eduardo Cox Balmaceda e Yolanda Hunneus Salas.[1] Sua sorella Esther, scrittrice conosciuta con lo pseudonimo di Marcela Paz, si è stato ispirata a Francisco José per creare il personaggio di Papelucho.[1] Inoltre, uno dei fratelli di Eduardo Cox, Andrés, era il padre della modella, conduttrice televisiva ed ex attrice Pilar Cox.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1954 entrò nel noviziato della Società dell'apostolato cattolico. Studiò per due anni economia alla Pontificia università cattolica del Cile. In seguito studiò filosofia, teologia e diritto canonico presso l'Università di Friburgo e la Pontificia Università Lateranense.

Il 16 luglio 1961 fu ordinato presbitero per la diocesi di Talca a Friburgo da monsignor Manuel Larraín Errázuriz.[2] Nel 1965 entrò nell'Istituto dei padri di Schönstatt. In seguito fu presidente nazionale del Movimento di Schönstatt in Cile, officiale della Congregazione per i religiosi e gli istituti secolari a Roma e parroco della parrocchia di Nostra Signora dei Dolori a Santiago del Cile.[2]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 dicembre 1974 papa Paolo VI lo nominò vescovo di Chillán. Ricevette l'ordinazione episcopale il 2 marzo successivo nella cattedrale di San Carlo Borromeo a Chillán dal cardinale Raúl Silva Henríquez, arcivescovo di Santiago del Cile, co-consacranti l'arcivescovo metropolita di Puerto Montt Eladio Vicuña Aránguiz e il vescovo ausiliare di Santiago del Cile Fernando Ariztía Ruiz.

Promosse la creazione di Radio El Sembrador.[3]

Ricoprì diversi incarichi nella Conferenza episcopale del Cile.

Il 4 agosto 1981 papa Giovanni Paolo II lo nominò segretario del Pontificio consiglio per la famiglia.

Il 22 gennaio 1985 lo stesso pontefice lo nominò arcivescovo metropolita di La Serena.

Nel 1992, Manuel Hervia, un sacerdote della sua diocesi, riferì ai vescovi Alejandro Goić Karmelić e Carlos González Cruchaga, presidente della Conferenza episcopale cilena, che monsignor Cox aveva abusato di ragazzi a La Serena. Trascorsi tre anni senza l'avvio di un'inchiesta, padre Hervia informò l'arcivescovo di Santiago del Cile Carlos Oviedo Cavada. Sperava che i suoi rapporti arrivassero al nunzio apostolico e convincessero la Santa Sede ad avviare un'indagine. I vescovi gli dissero che la comunità dei padri di Schönstatt era a conoscenza del problema e aveva consigliato di usare pazienza.[4]

Il 16 aprile 1997 papa Giovanni Paolo II accettò la sua rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi. A quel tempo fu citata come motivazione la salute mentale del presule.[5] Fu presidente del comitato nazionale del Giubileo del 2000 dal 1997 al 1999. Venne quindi trasferito a Roma per fare parte del comitato centrale del Giubileo. In seguito ottenne un incarico nella sede del Consiglio episcopale latinoamericano a Bogotà, in Colombia.

Il 31 ottobre 2002 quando apprese che due giornali, La Nación e La Tercera, stavano per riferire i fatti riguardanti le dimissioni di Cox,[4] il cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa rivelò che monsignor Cox si era dimesso volontariamente a causa di accuse di abusi sessuali. Disse che: "Il suo affetto e la sua espressività hanno risvegliato sospetti e interpretazioni intorno a lui che hanno reso molto difficile per lui continuare il suo lavoro a La Serena e che non era stato in grado di modificare il suo stile di comportamento anche quando consigliato dagli amici e superiori". Disse anche che l'arcivescovo Cox aveva espresso "un affetto un po' esuberante" per tutti, anche se dichiarò che fosse "più sorprendente per quanto riguarda i bambini". Sottolineò anche che le accuse contro monsignor Cox non sono state dimostrate e che il sistema legale dovrebbe essere autorizzato a seguire il suo corso. Il successore di Cox, l'arcivescovo Manuel Gerardo Donoso Donoso, disse di aver ricevuto diverse denunce che considerava non verificabili e che tutti potevano vedere che l'arcivescovo Cox era "forse eccessivamente affettuoso". Egli disse: "Vorrei dire alla gente di La Serena e a quelli che si sentono feriti che ci mettiamo attorno a Cristo. I pastori sono deboli, siamo persone e abbiamo molte difficoltà. Umilmente, se qualcuno ha sbagliato, mi scuso anche a nome della Chiesa".[6] Anche monsignor Cox si scusò "per questo lato oscuro che si oppone al Vangelo".[7]

Lasciò tutti i suoi incarichi e su richiesta della Congregazione per i vescovi si trasferì nella casa madre del suo ordine a Vallendar, in Germania.[8] Lì lavorò come traduttore.[7]

Nel giugno del 2018, Abel Soto notificò ai funzionari vaticani la revisione delle accuse di abuso sessuale rivolte contro monsignor Cox. Egli sarebbe stato accusato di avere abusato di un bambino a Chillán e di uno studente universitario a La Serena. Fu coinvolto anche il predecessore di monsignor Cox, l'arcivescovo Bernardino Piñera Carvallo, che avrebbe tollerato il comportamento di Cox. In agosto fornì alle autorità civili le stesse informazioni e altri tre accusatori portarono la loro testimonianza nello stesso periodo.[5]

L'11 ottobre 2018 papa Francesco lo dimise dallo stato clericale.[9] Non poté impugnare questo provvedimento. Restò tuttavia un membro dell'Istituto di Schönstatt, anche a motivo delle sue condizioni di salute. I superiori dell'Istituto annunciarono che stavano ordinando una valutazione medica per determinare se Cox fosse stato in grado di tornare in Cile per subire un procedimento legale.[10] All'epoca soffriva di demenza senile e di tumore e necessitava di cure infermieristiche.[8]

Monsignor Cox fu oggetto di un'indagine criminale anche in Germania per un presunto abuso perpetrato nel 2004,[11] sulla base di una denuncia presentata ai padri di Schönstatt a fine 2017 e da essi reindirizzata alle autorità tedesche preposte e alla Congregazione per la dottrina della fede.[8] Avrebbe infatti tentato di abbracciare e baciare un ragazzo di origine boliviana allora diciassettenne.

Nel febbraio del 2019 tornò in Cile.

Morì a Santiago del Cile il 12 agosto 2020 all'età di 86 anni per insufficienza respiratoria e insufficienza multiorgano. Le esequie si tennero lo stesso giorno in forma strettamente privata.[12][13][14][15][16]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Productor Tomás Cox: "Nuestra familia está muy afectada y con mucho dolor", in La Estrella, 4 novembre 2002. URL consultato il 17 settembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2021).
  2. ^ a b (ES) Monsignor Francisco José Cox Huneeus, arcivescovo emerito di La Serena, su iglesia.cl. URL consultato il 28 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2017).
  3. ^ (EN) Historia de la radiodifusión ñublensina, in sito web della radiodifusión ñublensina, 22 maggio 2011. URL consultato il 17 settembre 2020.
  4. ^ a b (ES) Alejandra Matus, Los archivos secretos Cox, in La Nación, 3 novembre 2002. URL consultato il 16 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2011).
  5. ^ a b (EN) Inés San Martín, Archbishop becomes latest Chilean cleric to face abuse charges, in Crux, 8 ottobre 2018. URL consultato il 17 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2019).
  6. ^ (ES) Iglesia reconoce que recibió nueve denuncias contra Cox, in La Nación, 2 novembre 2002. URL consultato il 16 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2011).
  7. ^ a b (ES) El ostracismo de monseñor Cox, in La Nación, 9 maggio 2010. URL consultato il 29 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2010).
    «Pido perdón por este lado oscuro que hay en mí y que se opone al Evangelio.»
  8. ^ a b c (ES) Comunicados sobre situación de obispo Francisco José Cox, in sito web della Conferenza episcopale del Cile, 5 ottobre 2018. URL consultato il 17 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2021).
  9. ^ (EN) Papa Francesco: dimette dallo stato clericale due vescovi del Cile per abusi su minori, in sir, 13 ottobre 2018. URL consultato il 17 settembre 2020.
  10. ^ (ES) Dichiarazione dei padri di Schoenstatt (PDF), su sito web della Conferenza episcopale del Cile, 13 ottobre 2018. URL consultato il 16 ottobre 2018.
  11. ^ (DE) Kersten Knipp e Christoph Strack, Chiles Missbrauchskandal: Ein Fall für die deutsche Justiz, in Deutsche Welle, 5 ottobre 2018. URL consultato il 16 ottobre 2018.
  12. ^ (ES) Muere ex arzobispo de La Serena Francisco Cox: Estaba acusado de abuso sexual, in 24 Horas. URL consultato il 17 settembre 2020.
  13. ^ (ES) A los 86 años murió Francisco José Cox, quien fue expulsado del sacerdocio por abusos sexuales, in La Nación, 12 agosto 2020.
  14. ^ (EN) Inés San Martín, Ex-archbishop in Chile dies before facing trial for sex abuse, in Crux, 14 agosto 2020. URL consultato il 17 settembre 2020.
  15. ^ (FR) Claire Lesegretain, Un ancien archevêque chilien décède avant d’avoir été jugé pour abus sexuel, in La Croix, 14 agosto 2020. URL consultato il 17 settembre 2020.
  16. ^ (DE) Missbrauch: Aus dem Klerikerstand entlassener Erzbischof Cox gestorben, in katholisch.de, 13 agosto 2020. URL consultato il 17 settembre 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Chillán Successore
Eladio Vicuña Aránguiz 14 dicembre 1974 - 9 novembre 1981 Alberto Jara Franzoy
Predecessore Segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia Successore
- 4 agosto 1981 - 22 gennaio 1985 Elio Sgreccia
Predecessore Arcivescovo metropolita di La Serena Successore
Bernardino Piñera Carvallo 1985 - 16 aprile 1997 Manuel Gerardo Donoso Donoso, SS.CC.
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