Ezio Biondi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ezio Biondi
NascitaModena, 26 dicembre 1914
MorteBologna, 15 aprile 1941
Cause della morteincidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàBombardamento
Anni di servizio1936-1941
GradoMaresciallo di terza classe
GuerreGuerra civile spagnola
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
voci di militari presenti su Wikipedia

Ezio Biondi (Modena, 26 dicembre 1914Bologna, 15 aprile 1941) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare a vivente nel corso della guerra civile spagnola[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Modena il 26 dicembre 1914.[3] Conseguito il brevetto di pilota civile di 2º grado, fu chiamato a prestare servizio militare di leva nella Regia Aeronautica.[1] Nominato sergente pilota venne inviato a frequentare la Scuola di pilotaggio militare di Aviano nel luglio 1935 e per velivoli da bombardamento nell’ottobre del 1936.[1] Promosso sergente maggiore nel novembre 1937, fu inviato a combattere nella guerra di Spagna nel marzo 1938, assegnato alla 280ª Squadriglia bombardamento veloce del XXIX gruppo equipaggiata con i velivoli Savoia-Marchetti S.79 Sparviero. Durante la missione Oltre Mare Spagna (O.M.S.) eseguì 96 missioni di guerra e 170 ore di volo.[1] Rimasto ferito in combattimento nel cielo di Lerida il 4 gennaio 1939, per il coraggio dimostrato in questa missione fu insignito della medaglia d'oro al valor militare a vivente.[4] Rimpatriato venne assegnato nell'agosto dello stesso anno, dopo una lunga licenza di convalescenza, al 36º Stormo Bombardamento Terrestre.[1] Il 1 dicembre 1939 venne promosso maresciallo pilota di terza classe.[1] Durante il corso della seconda guerra mondiale prese parte alle operazioni belliche nel cielo della Francia e del Mar Mediterraneo.[1] Decedette per incidente di volo a Bologna il 15 aprile 1941.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, pilota di bombardamento veloce, partecipava a numerosissime azioni dimostrando in ogni circostanza le sue magnifiche qualità di combattente. Durante un bombardamento di importante obiettivo intensamente difeso da tiro di artiglieria contraerea, veniva gravemente ferito e mutilato ad un piede mentre rimaneva ucciso al suo fianco l’Ufficiale capo equipaggio e feriti gli altri due compagni di volo. Con assoluta calma e grande forza di volontà riusciva a rimettere l’apparecchio dalla caduta che aveva già iniziata e malgrado che le sue condizioni fossero sempre più gravi per l’abbondante perdita di sangue, riusciva a riportare l’aereo, col suo carico di gloria e di sacrificio, alla base di partenza. in procinto di atterrare, accortosi dell’imperfetta uscita di un semicarrello, con un ultimo sforzo di volontà riprendeva il volo per aver tempo di rimediare all’inconveniente. Appena portati a terra i compagni feriti ed il prezioso carico di morte, cadeva esausto per la superba prova compiuta in virtù della sua fede e del suo eroismo. Cielo di Spagna, aprile 1938- 4 gennaio 1939.[5]»
— Regio Decreto del 25 marzo 1939.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Merco Mattioli, Savoia-Marchetti S.79 Sparviero Bomber Units, Oxford, Osprey Publishing, 2018, ISBN 978-1-4728-1883-6.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 355.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Biondi, Ezio, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 2 gennaio 2022.