Eugenio Ravignani

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Eugenio Ravignani
vescovo della Chiesa cattolica
Mons. Ravignani il 14 settembre 1997.
Donec dies elucescat
 
Incarichi ricoperti
 
Nato30 dicembre 1932 a Pola
Ordinato presbitero3 luglio 1955 dal vescovo Antonio Santin (poi arcivescovo)
Nominato vescovo7 marzo 1983 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo24 aprile 1983 dal vescovo Lorenzo Bellomi
Deceduto7 maggio 2020 (87 anni) a Trieste
 

Eugenio Ravignani (Pola, 30 dicembre 1932Trieste, 7 maggio 2020) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Pola, allora città italiana capoluogo di provincia e sede vescovile, il 30 dicembre 1932. Esule giuliano dalmata, nel 1946 giunse a Trieste con la famiglia.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Entrato nel seminario vescovile di Trieste, frequentò il liceo classico del seminario di Vittorio Veneto. Completò gli studi teologici nel seminario triestino.[1]

Il 3 luglio 1955 fu ordinato presbitero, nella cattedrale di San Giusto a Trieste, dal vescovo Antonio Santin.[2]

Dopo l'ordinazione continuò la sua formazione e il 1º luglio 1961 ottenne la laurea in teologia alla Pontificia Università Lateranense di Roma.[2]

Nel 1967 fu incaricato dal vescovo Antonio Santin di instaurare un dialogo ecumenico con i responsabili delle altre comunità cristiane e israelitiche presenti in diocesi. Il 15 agosto 1968 fu nominato rettore e prefetto degli studi del seminario vescovile triestino, mentre dal settembre 1978 al febbraio 1981 fu anche direttore del settimanale diocesano "Vita Nuova".[2]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Mons. Ravignani alla beatificazione di don Francesco Giovanni Bonifacio, il 4 ottobre 2008.

Il 7 marzo 1983 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Vittorio Veneto; succedette ad Antonio Cunial, deceduto il 10 agosto 1982. Il 24 aprile 1983 ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di San Giusto, dal vescovo di Trieste Lorenzo Bellomi, co-consacranti il vescovo emerito di Belluno e Feltre Gioacchino Muccin e l'arcivescovo di Gorizia e Gradisca Antonio Vitale Bommarco. Il 15 maggio seguente prese possesso della diocesi.[1]

Il 4 gennaio 1997 lo stesso papa lo trasferì alla diocesi di Trieste, dove succedette a Lorenzo Bellomi, deceduto il 23 agosto 1996. Prese possesso canonico della diocesi il 2 febbraio.[1]

Ricoprì anche l'incarico di vicepresidente della Conferenza episcopale triveneta, dal 2000 al 2009 e, in seno alla Conferenza Episcopale Italiana, fu membro della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo, dal 1998 al 2001, e della Commissione episcopale per l'educazione cattolica, la scuola e l'università.[1]

Il 31 dicembre 2007, in occasione del Te Deum di fine anno, compiuti i 75 anni, comunicò di aver presentato la rinuncia all'incarico per raggiunti limiti di età.[3]

Il 4 ottobre 2008, nella cattedrale di San Giusto a Trieste,[4] concelebrò la messa di beatificazione di don Francesco Giovanni Bonifacio assieme all'arcivescovo Angelo Amato, rappresentante pontificio e prefetto della Congregazione delle cause dei santi.

Nel 2008 gli fu conferito il premio San Giusto d'Oro dai cronisti del Friuli-Venezia Giulia.

Il 4 luglio 2009 papa Benedetto XVI accolse la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di Trieste;[5] gli succedette Giampaolo Crepaldi, fino ad allora segretario del Pontificio consiglio della giustizia e della pace. Rimase amministratore apostolico della diocesi fino all'ingresso del successore, avvenuto il 4 ottobre seguente.[2] Da vescovo emerito continuò a risiedere a Trieste.

Morì dopo una lunga malattia il 7 maggio 2020, all'età di 87 anni, a Trieste.[1] Dopo le esequie, celebrate il 21 maggio dall'arcivescovo Giampaolo Crepaldi nella cattedrale di San Giusto, fu sepolto nello stesso edificio.[6]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Priore per il Friuli-Venezia Giulia e Commendatore con placca dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Alessio Magoga, CHIESA: è morto mons. Eugenio Ravignani, vescovo di Vittorio dal 1983 al 1996, in L'Azione, 7 maggio 2020. URL consultato il 26 novembre 2023.
  2. ^ a b c d Eugenio Ravignani, su diocesi.trieste.it. URL consultato il 26 novembre 2023.
  3. ^ Ravignani lascia la Diocesi: "Ho rimesso il mandato nelle mani del Papa", su trieste.rvnet.eu, 31 dicembre 2007. URL consultato il 26 novembre 2023 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2008).
  4. ^ Il 4 ottobre sarà proclamato Beato don Francesco Bonifacio, torturato e ucciso dai miliziani di Tito, su Radio Vaticana - Radiogiornale, 4 agosto 2008. URL consultato il 26 novembre 2023.
  5. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia del Vescovo di Trieste (Italia) e nomina del successore, su press.vatican.va, 4 luglio 2009. URL consultato il 26 novembre 2023.
  6. ^ Liturgia funebre per S.E. Mons. Eugenio Ravignani, su diocesi.trieste.it, 21 maggio 2020. URL consultato il 26 novembre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Vittorio Veneto Successore
Antonio Cunial 7 marzo 1983 – 4 gennaio 1997 Alfredo Magarotto
Predecessore Vescovo di Trieste Successore
Lorenzo Bellomi 4 gennaio 1997 – 4 luglio 2009 Giampaolo Crepaldi
(arcivescovo-vescovo)
Predecessore Gran priore per il Friuli-Venezia Giulia dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme Successore
? ? – 7 maggio 2020 Andrea Bruno Mazzocato
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