Enrico Nicodemo

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Enrico Nicodemo
arcivescovo della Chiesa cattolica
Fides victoria nostra
 
Incarichi ricoperti
 
Nato29 gennaio 1906 a Tortorella
Ordinato presbitero8 luglio 1928
Nominato vescovo22 gennaio 1945 papa Pio XII
Consacrato vescovo8 aprile 1945 dal vescovo Raffaele De Giuli
Elevato arcivescovo11 novembre 1952 da papa Pio XII
Deceduto27 agosto 1973 (67 anni) a Bari
 

Enrico Nicodemo (Tortorella, 29 gennaio 1906Bari, 27 agosto 1973) è stato un arcivescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ordinato sacerdote l'8 luglio 1928, a soli 39 anni il 22 gennaio 1945 venne nominato vescovo della diocesi di Mileto e l'8 aprile dello stesso anno ricevette l'ordinazione episcopale. Per brevi periodi ebbe anche la responsabilità, quale amministratore apostolico, delle diocesi di Oppido Mamertina e di Nicotera e Tropea (1952). Durante gli anni dell'episcopato in Calabria, monsignor Nicodemo ebbe fama di giovane vescovo dinamico.

L'11 novembre 1952 fu promosso arcivescovo di Bari e Canosa, succedendo a Marcello Mimmi nel frattempo trasferito all'arcidiocesi di Napoli. A Bari avrebbe esercitato il ministero pastorale per oltre vent'anni, fino alla morte.

Nel maggio 1960, in occasione delle celebrazioni per la festa di San Nicola, patrono della città, ebbe un violento scontro con il sindaco socialista Giuseppe Papalia; all'intera giunta comunale social-comunista fu impedita la partecipazione alla processione, in base al decreto del Sant'Uffizio del 1959 che aveva esteso ai socialisti la scomunica già in vigore per i comunisti, e il divieto di partecipare alle celebrazioni religiose.

Nel corso del suo ministero fu assistente al soglio pontificio, vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 1966, presidente della Conferenza Episcopale Pugliese, delegato pontificio della basilica di San Nicola di Bari, membro del Segretariato per l'unità dei cristiani, amministratore apostolico delle prelature territoriali di Altamura e Acquaviva delle Fonti dal 1969, presidente della Fondazione "San Nicola" e patrono dell'Istituto di Teologia ecumenico-patristica.

Promosse la costruzione di numerose opere, fra le quali 20 nuove parrocchie[1], il seminario diocesano e la casa del clero.

Nel 1966 conferì l'ordinazione episcopale a Michele Mincuzzi, che divenne suo vescovo ausiliare.

Muore nel 1973. È sepolto nella cripta della Cattedrale di Bari.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ F. Sportelli, op.cit., p. 31.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Riccardi. Enrico Nicodemo a Bari, 1953-1973: un vescovo meridionale tra modernizzazione e Concilio. Bari, Edipuglia, 1989. ISBN 9788872280522.
  • F. Sportelli (a cura di). Diario dell'arcivescovo Enrico Nicodemo a Bari (1953-1973). Bari, Edipuglia, 2003. ISBN 9788872283844.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Mileto Successore
Paolo Albera 22 gennaio 1945 - 11 novembre 1952 Vincenzo De Chiara
Predecessore Arcivescovo metropolita di Bari e Canosa Successore
Marcello Mimmi 11 novembre 1952 - 27 agosto 1973 Anastasio Alberto Ballestrero, O.C.D.
Predecessore Presidente della Conferenza Episcopale Pugliese Successore
- 1952 - 1973 Guglielmo Motolese
Predecessore Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana Successore
- 22 giugno 1966 - 13 giugno 1972 -
Predecessore Delegato pontificio per la Basilica di San Nicola di Bari Successore
- 11 febbraio 1968 - 27 agosto 1973 Anastasio Alberto Ballestrero, O.C.D.
Predecessore Vicepresidente per l'Italia meridionale della Conferenza Episcopale Italiana Successore
- 13 giugno 1972 - 27 agosto 1973 Guglielmo Motolese
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