Enrico Gabbana

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Enrico Gabbana
NascitaPordenone, 1º novembre 1901
MorteSocna, 21 luglio 1926
Cause della morteAssassinio
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Regia Aeronautica
SpecialitàRicognizione
Anni di servizio1922-1926
GradoSergente maggiore pilota
CampagneRiconquista della Tripolitania
Decorazionivedi qui
dati tratti da Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Enrico Gabbana (Pordenone, 1º novembre 1901Socna, 21 luglio 1926) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della Riconquista della Tripolitania.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un esemplare di Ansaldo SVA 5 esposto presso il Museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle.

Nacque a Pordenone il 1º novembre 1901, figlio di Giovanni e Antonia Rosolen.[1] Nel novembre 1920 si arruolò volontario nel Regio Esercito, assegnato come meccanico motorista al genio aviatori.[2] Dietro sua domanda entrò alla Scuola Aviatori, conseguendo il brevetto di pilota militare su velivolo IH-D l'8 aprile 1922.[2] Trasferito in servizio effettivo al Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania nel marzo 1923 con il grado di sergente, fu assegnato in servizio alla 89ª Squadriglia equipaggiata con gli Ansaldo S.V.A..[2] Fu promosso sergente maggiore nel dicembre dello stesso anno si distinse subito per il suo coraggio e lo sprezzo del pericolo eseguendo numerose missioni di ricognizione sul deserto. Incaricato di ricercare una colonna di truppe dell'esercito al comando del colonnello Ottorino Mezzetti, di cui si erano perse le notizie, il 9 gennaio 1924 decollò per eseguire un lungo volo di ricognizione senza risultato.[2] La mattina del giorno dopo decollò dal campo d'aviazione di Mellaha, a Tripoli, a bordo di una S.V.A. monoposto al fine di ritrovare la colonna e lanciare manifestini sugli accampamenti arabi, ma non rientrò mai alla base.[2] Vennero effettuate numerose missioni aeree di soccorso e ricerca ma del pilota e del velivolo non si trovò traccia. La sua sorte fu scoperta tempo dopo quando le truppe del Regio Esercito occuparono la regione di Socna e ritrovarono casualmente il diario da lui tenuto. Durante il volo sul deserto si era perso in una zona sconosciuta, e giunto sul cielo di Ueddan, a causa della scarsità di benzina aveva effettuato un atterraggio di emergenza venendo subito catturato dagli arabi.[2] Sottoposto a numerose torture sia fisiche che morali tentò due volte la fuga, riuscendo a fare pervenire alcuni messaggi alle autorità italiane che intavolarono trattative per la sua liberazione con il capo Ahmed Sefel Nasser.[2] Quando le trattative erano sul punto di concludersi favorevolmente con la sua liberazione tentò di nuovo la fuga rimanendo ucciso.[2] Con Regio Decreto del 20 dicembre 1828 gli fu assegnata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Audacissimo pilota, già distintosi in precedenti azioni di ricognizione, bombardamento e mitragliamento a bassa quota, sorvolava infaticabilmente, in condizioni atmosferiche difficilissime, aspre e desertiche distese africane per inderogabile collegamento di nostra colonna, finché era costretto ad atterrare in territorio ribelle. Catturato, sopportò con romana nobiltà le asprezze di lunga e dura prigionia cui pose fine dopo triplice infruttuosa impresa. Nell’ultimo disperato, quanto sublime tentativo di fuga, ucciso uno dei guardiani, soccombeva dopo impari ed accanita lotta al numero dei vendicatori, gettando serenamente la sua giovane vita in olocausto alla Patria gridando: “Viva l’Italia, Viva l’Italia”. Esempio ai valorosi. Ueddan, 10 gennaio 1924, Socna 21 luglio 1926 .[3]
— Regio Decreto 20 dicembre 1928.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 30.
  2. ^ a b c d e f g h Combattenti Liberazione.
  3. ^ [1] Quirinale - scheda - visto 23 dicembre 2020
  4. ^ Bollettino Ufficiale 1929, dispensa 8ª, pag.135.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gaetano Carolei, Guido Greganti e Giuseppe Modica, Le medaglie d'oro al valor militare 1918, Roma, Tipografia regionale, 1968.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabbana, Enrico, su combattentiliberazione.it, Combattenti Liberazione. URL consultato il 23 dicembre 2020.