Emilio Castelli

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Emilio Castelli
NascitaVenezia, 30 marzo 1832
MorteQuarto dei Mille, 19 dicembre 1919
Cause della mortenaturali
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaGenio
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Emilio Castelli

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
(non indicato)
CollegioVenezia I
Sito istituzionale

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato17 dicembre 1917 –
LegislaturaXXIV
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studiolaurea

Emilio Castelli (Venezia, 30 marzo 1832Quarto dei Mille, 19 dicembre 1919) è stato un militare, diplomatico e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un combattente nei moti anti-austriaci del 1848 vi prende parte a dispetto dell'età facendo da staffetta tra i comandi del rivoltosi. Al fallimento dei moti la sua famiglia deve riparare in esilio a Torino, dove Jacopo Castelli viene a mancare poco tempo dopo. Rimasto orfano decide di entrare nell'accademia militare del capoluogo piemontese, da cui esce nel 1853 come ufficiale dello Stato maggiore. Nello stesso anno parte la guerra di Crimea, dove prende parte all'Assedio di Sebastopoli e per l'alto valore dimostrato decorato di medaglia di bronzo. Nella seconda guerra d'indipendenza fa parte del battaglione guidato da Vittorio Emanuele II che sbaraglia gli austriaci durante la Battaglia di Palestro.

Aiutante di campo del generale Cialdini, col grado di capitano di Stato maggiore, partecipa alla campagna delle Marche del 1860, combatte ad Ancona e viene decorato dell'Ordine militare di Savoia nella battaglia di Castelfidardo, in cui riceve nelle proprie mani in segno di resa la spada del generale Georges de Pimodan, comandante delle truppe papaline ferito ed arresosi alle forze italiane.

Dopo l'unità nazionale viene collocato a disposizione del Ministero degli esteri, incaricato di varie missioni diplomatiche ed inviato come addetto militare all'ambasciata italiana di Parigi. Richiamato in Italia per diversi anni lavora a corte come governatore del principe Tommaso, cui contribuisce alla formazione politica che sarà alla base della sua Luogotenenza del regno nel periodo 1915-1919.

Promosso maggiore generale conclude la carriera militare al comando della brigata Siciliana di Torino e della divisione militare territoriale di Chieti. Collocato a riposo per raggiunti limiti di età si dedica alla vita politica veneziana, assessore nella giunta del sindaco Filippo Grimani. All'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale, troppo in avanti con gli anni per gli incarichi militari, dirige con vigore giovanile il Comitato di assistenza e difesa civile della sua città, durante il quale viene nominato senatore a vita.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia decorato di Gran Cordone - nastrino per uniforme ordinaria

Militari[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia britannica di Crimea - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille commémorative de la campagne d'Italie (Francia) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia ai Benemeriti della Liberazione di Roma - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Scarabello. Il martirio di Venezia durante la grande guerra e l'opera di difesa della marina italiana

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN90358301 · SBN SBNV015736 · WorldCat Identities (ENviaf-90358301