Discussione:Aldo Netti

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Sposto qua materiale da rielaborare,opera di utente che si è autocitato in bibliografia--Tostapanescrivimi 10:52, 20 nov 2017 (CET) .La prima grande impresa nell’elettrificazione fu la costruzione della centrale di Orvieto, seguita dalla centrale di Spoleto costruita a Terni presso la cascata delle Marmore. La possibilità per Spoleto di attirare grandi investimenti si realizza quando nel 1898, in località le Marmore, viene costruita una centrale idroelettrica avveniristica ed altamente innovativa, questa centrale permise di creare poi a Spoleto .una grande azienda il Cotonificio di Spoleto . Seguirono molte altre imprese . Può considerarsi il suo vero testamento spirituale il dibattito parlamentare cui l’On. Netti partecipò sul tema dell’energia idroelettrica, il 17 maggio 1922, ove difese, con argomentazioni stringenti, l’assoluta necessità di incrementare l’utilizzo di tale pregiata fonte di elettricità e illustrò anche i moltissimi vantaggi dell’elettrificazione delle linee ferroviarie. Egli fu “pioniere ed innovatore nel campo attualissimo della produzione di energia elettrica rinnovabile Nel Palazzo in via Maitani, in Orvieto, egli fece decorare, sulla facciata, proprio questo legame inscindibile fra “Energia e Acqua”, che caratterizzò tutta la sua vita di pioniere dell’elettrificazione in Italia . Nel 1925 il governo italiano lo inviava come suo rappresentante al Congresso internazionale ferroviario di Londra, per l’indiscussa competenza del Netti, che aveva rinunciato al posto di direttore generale delle Ferrovie, offertogli dallo Stato, perché impegnato in una vasta rete di lavori . Netti moriva a Orvieto, poco dopo il rientro da tale importante missione. Al momento della sua prematura morte, l’elenco degli incarichi che egli ricopriva era lunghissimo. Solo per ricordarne alcuni, egli era: presidente e consigliere delegato della società Volsinia di Elettricità, Commissario della Camera di Commercio dell’Umbria, presidente del Collegio sindacale nazionale ingegneri ferroviari italiani, consigliere dell’Associazione Elettrotecnica italiana, della Società Romana di Elettricità, della Società Laziale di Elettricità, della Società Elettrica per l’Italia Centrale, delegato della Società Telefoni Umbro-Tirrena, patrocinatore e finanziatore degli interessi del Municipio di Narni per l’impianto elettrico e derivazione dell’acqua, proprietario dell’Impresa Aldo Netti, che aveva portato l’energia elettrica in ben 130 comuni del Lazio e dell’Umbria [4]. Fu amico di Guglielmo Marconi che accompagna spesso nei congressi internazionali. Ebbe rapporti di lavoro con i massimi esperti e padri fondatori della energia elettrica in Italia, dal Prof. Galileo Ferraris all'’Ingegner Giuseppe Colombo Fu deputato del Regno d'Italia dal 1921 fino alla morte nel 1925.[1] Note[modifica | modifica wikitesto] ^ Aldo Netti, L'ingegnere che "illuminò"l'Italia Centrale | Università della Terza Età Spoleto, su www.unitrespoleto.it. URL consultato il 10 novembre 2017. ^ (IT) Gino Favola, L’uomo che portò “ la luce “ nel centro Italia: Aldo Netti, costruttore di Centrali Idroelettriche | Ambiente Bio, in Ambiente Bio, 22 maggio 2012. URL consultato il 10 novembre 2017. ^ Camera dei deputati 4^ Giuseppe Fortunati, Aldo Netti, in Personaggi e Racconti di Narni, Lulu.com, 2016. URL consultato il 2 dicembre 2016. 5 Lino Patruno, Patrizia Loiali e Michele Bollettieri "Aldobrando Netti" , 2009, Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto 6 Rivista Heos n 46 del 18 Dicembre 2009 Articolo " Aldo Netti l'ingegnere che illuminò l'Italia Centrale "di Giuseppe Fortunati 7 Rivista Ingenium Anno XX n80 dicembre 2009 pag22 " Aldo Netti " di Giuseppe Fortunati . Collegamenti esterni[rispondi]