Aldo Netti

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Aldo Netti

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato11 giugno 1921 –
15 luglio 1925
LegislaturaXXVI-XXVII
CircoscrizioneLazio e Umbria (1924)
CollegioPerugia (1921)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studiolaurea

Aldo Netti (Narni Scalo, 1º gennaio 1869Roma, 15 luglio 1925) è stato un ingegnere e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un mugnaio di Stifone [1], lasciò le scuole a dodici anni, continuando da solo gli studi mentre lavorava con il padre. Grazie alle borse di studio vinte, frequentò dapprima l’Istituto Tecnico di Terni, quindi l'Istituto Superiore Politecnico di Milano, laureandosi in ingegneria Industriale.[2]

Il 10 novembre del 1892 inaugurò a Stifone l'Officina, la prima centrale elettrica di Narni e dintorni poi fece arrivare l'energia elettrica in oltre 100 paesi del centro Italia.[3] Pochi anni più tardi, nel 1898, costituì la Aldo Netti e Co. e si trasferì ad Orvieto dove ideò la centrale idroelettrica per l'illuminazione nota come "Officina Netti" . Seguì poi la centrale di Spoleto costruita a Terni presso la cascata delle Marmore che diede la possibilità di nascere al Cotonificio di Spoleto.

Fu amico di Guglielmo Marconi e lo accompagnava spesso nei congressi internazionali. [senza fonte]Ebbe rapporti di lavoro con i massimi esperti e padri fondatori della diffusione dell'energia elettrica in Italia, da Galileo Ferraris a Giuseppe Colombo.[senza fonte]

Fu deputato del Regno d'Italia dal 1921 fino alla morte nel 1925.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Storia di Aldo Netti |Narni history, su www.narnia.umbria.it.
  2. ^ Aldo Netti, L'ingegnere che "illuminò"l'Italia Centrale | Università della Terza Età Spoleto, su www.unitrespoleto.it. URL consultato il 10 novembre 2017.
  3. ^ Gino Favola, L’uomo che portò “ la luce “ nel centro Italia: Aldo Netti, costruttore di Centrali Idroelettriche | Ambiente Bio, in Ambiente Bio, 22 maggio 2012. URL consultato il 10 novembre 2017.
  4. ^ Camera.it.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN265161338 · LCCN (ENno2012116976 · WorldCat Identities (ENlccn-no2012116976