Diocesi di Centenaria

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Centenaria
Sede vescovile titolare
Dioecesis Centenariensis
Chiesa latina
Vescovo titolareAntônio Aparecido de Marcos Filho
Istituita1933
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Centenaria
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Centenaria (in latino: Dioecesis Centenariensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Centenaria, identificabile con Henchir-El-Harmel oppure con Henchir-Cheddi nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Di questa sede sono noti due soli vescovi. Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, i due vescovi di Centenaria non poterono presenziare a causa di malattia o infermità; il cattolico Cresconio si fece rappresentare da Regino, vescovo di Tigillava;[1] non si conosce il nome del vescovo donatista, che, secondo quanto testimoniò il donatista Quodvultdeus di Voli, era assente perché ammalato.[2] Al concilio antipelagiano celebrato a Milevi nel 416 presero parte sette vescovi di nome Cresconio, senza indicazione della sede di appartenenza; uno di questi potrebbe essere il vescovo di Centenaria.[1]

Secondo vescovo noto è Fiorenzo, il cui nome appare al 39º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Fiorenzo, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[3]

Dal 1933 Centenaria è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 21 dicembre 2022 il vescovo titolare è Antônio Aparecido de Marcos Filho, vescovo ausiliare di Brasilia.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Cresconio † (prima del 411 - dopo il 416 ?)
  • Fiorenzo † (menzionato nel 484)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 240, Cresconius 9.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne (303-533), p. 950, Quodvultdeus 8.
  3. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 475, Florentius 9.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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