Dino Oliosi

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Dino Oliosi
NascitaRolo, 14 aprile 1916
MorteViver, 22 luglio 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1928-1936
GradoSottotenente a.a.r.n. di complemento
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Dino Oliosi (Rolo, 14 aprile 1916Viver, 22 luglio 1938) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Rolo, provincia di Reggio Emilia, il 14 aprile 1916.[3] Trasferitosi sin da ragazzo con la famiglia a Fiume vi compì gli studi medi presso il locale Istituto industriale.[1] Nell’aprile 1936 fu ammesso, a domanda, per concorso nella Regia Aeronautica quale allievi ufficiale di complemento.[1] Assegnato alla 2ª Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.) a Padova, nel mese di maggio venne trasferito presso l'aeroporto di Mondovì e in giugno mandato su quello di Pisa.[1] Nominato pilota d'aeroplano alla fine del mese di agosto, fu inviato alla Scuola di pilotaggio dove conseguì il brevetto di pilota militare su apparecchio Fiat C.R.20 il 9 aprile 1937.[1] In quella stessa data fu promosso sottotenente pilota, destinato al 52º Stormo Caccia Terrestre di stanza sull'aeroporto di Ghedi.[1] Trattenuto in servizio attivo il 24 maggio 1938 fu assegnato all'Aviazione Legionaria e mandato a combattere nella guerra di Spagna assegnato al XXIII Gruppo "Asso di Bastoni".[1] Cadde in combattimento il 22 luglio 1938 a Viver, e venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, pilota da caccia ripetutamente distintosi per valore, coraggio, abnegazione ed elevato senso del dovere, durante un combattimento contro preponderanti forze nemiche, si lanciava nella lotta con- insuperabile ardimento. Con l’aereo colpito in parti vitali, non desisteva dal combattimento, finché, con l’apparecchio in fiamme, era costretto ad affidarsi al paracadute Mitragliato durante la discesa da due cacciatori nemici, donava la sua giovane esistenza per il trionfo della causa. Cielo di Spagna, 22 luglio 1938.[4]»
— Regio Decreto 23 gennaio 1940.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 323.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces of the Spanish Civil War, Oxford, Osprey Publishing, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Oliosi, Dino, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 2 gennaio 2022.