Cristo crocifisso con san Francesco d'Assisi e Bartolomeo Colleoni

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Cristo crocifisso con san Francesco d'Assisi e Bartolomeo Colleoni
Autoresconosciuto
DataXV secolo
Tecnicaaffresco
UbicazioneLuogo Pio Colleoni, Bergamo

Cristo crocifisso con san Francesco d'Assisi e Bartolomeo Colleoni è un dipinto eseguito con la tecnica dell'affresco realizzato da un artista anonimo e proveniente, grazie alla tecnica dello strappo, dalla sagrestia della chiesa di Santa Maria dell'Incoronata di Martinengo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'affresco proviene dalla sagrestia della chiesa francescana dell'Incoronata di Martinengo, ed era completato da due lunette raffiguranti i Quattro Profeti. L'affresco fu strappato dalla parete nel 1912 in tutte le sue parti, con l'intento d'essere venduto. Fu poi donato al Museo di Castel Sant'Angelo a Roma[1]

Fu fatta pressione, da parte dei consiglieri del Luogo Pio Colleoni che gestiscono i beni del Colleoni, al governo centrale di Roma perché riconoscesse che era impropria la collocazione dell'affresco, con la richiesta che facesse ritorno a Bergamo. Fu Benito Mussolini nel 1934 a esaudire questa richiesta disponendo che il dipinto venisse portato nella città orobica, fu quindi collocato nella sala d'ingresso del Luogo Pio Colleoni, mentre le due lunette che lo corredavano, restarono al museo di Castel sant'Angelo.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto rappresenta nella parte centrale il grande crocifisso con l'immagine di Cristo morto. Sul lato a sinistra vi è san Francesco d'Assisi genuflesso adorante, mentre nella parte destra è raffigurato Bartolomeo Colleoni. Il condottiero, malgrado sia in posizione di genuflessa e con le mani in preghiera, indossa l'armatura e tiene tra le mani il cappello alla capitanesca, tipico berretto rinascimentale del XV secolo per le persone che detenevano il potere, così come la cintura rossa che tiene in vita. Lo sguardo non è rivolto all'uomo crocifisso ma lo tiene fisso davanti a sé; anche questo particolare voleva indicare il potere che aveva il personaggio raffigurato[2]

I soggetti sono posti in un paesaggio verdeggiante ma che è sovrastato da un cielo plumbeo.

Sulla parte inferiore del dipinto vi è un'epigrafe in parte non più perfettamente leggibile, aggiunta dopo la morte del condottiero e indica le offerte che il Colleoni aveva fatto ai diversi monasteri. Alcune parti furono poi riscritte ma con errori, vi sono però documenti che ne riportano l'esatto testo[3]:

«Il fu Bartolomeo Colleoni, valoroso comandante dell'esercito della Serenissima nobile bergamasco della casa d'Angiò, signore di Martinengo Romano Ghisalba, Malpaga, Cavernago, Palosco, Urgnano, Cologno e Solza, con sentimento devoto per il serafico ordine di San Francesco e condotto da pia compassione adornò questo tempio, di magnifici arredi per il culto divino e, in primo luogo, portò a compimento fino alla calce questo ampio monastero a sue spese. Inoltre, per soddisfazione un pio voto della sua benemerita consorte, l'illustre madonna Tisma, costruì, ornò e dotò il monastero di santa Chiaranel Castello di Martinengo. Morì il nobile e illustre Bartolomeo il 3 novembre 1475 e perciò in quel giorno, ogni anno, i frati e le monache devono celebrare per l'anima sua una messa in suffragio per non peccare di ingratitudine»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cristo Crocifisso con san Francesco d'Assisi e Bartolomeo Colleoni, su cappellacolleoni.smilevisit.it, Cappella Colleoni. URL consultato il 31 ottobre 2019..
  2. ^ Ritratto di Bartolomeo Colleoni in armatura, su cappellacolleoni.smilevisit.it, Cappella Colleoni. URL consultato il 2 novembre 2019..
  3. ^ Iscrizione, su cappellacolleoni.smilevisit.it, Cappella Colleoni. URL consultato il 31 ottobre 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabriele Medolago, Bartolomeo Colleoni e le reliquie della Maddalena e di Lazzaro da Senigallia a Covo e Romano, Coglia edizioni, 2019, ISBN 978-88-941717-2-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]