Chiesa di San Lorenzo (Traversetolo)

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Chiesa di San Lorenzo
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàGuardasone (Traversetolo)
Indirizzovia Ronconi 4
Coordinate44°37′36.9″N 10°23′46.1″E / 44.626917°N 10.396139°E44.626917; 10.396139
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Lorenzo
Diocesi Parma
Stile architettonicoromanico e barocco
Inizio costruzionecirca 1560
Completamento1698

La chiesa di San Lorenzo è un luogo di culto cattolico dalle forme tardo-romaniche e barocche, situato in via Ronconi 4 a Guardasone, frazione di Traversetolo, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Traversetolo-Neviano Arduini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il luogo di culto originario fu edificato sul monte Lugolo nei pressi del castello di Guardasone, in epoca medievale: i primi documenti[1] che provino l'esistenza della capelle de Guardasono, dipendente dalla pieve di Traversetolo, risalgono al 1230.[2]

La più antica testimonianza dell'intitolazione a san Lorenzo della chiesa, menzionata anche nel 1299, risale invece al 1354.[2]

Nel 1558, durante gli scontri tra il duca di Parma Ottavio Farnese e il duca di Ferrara Ercole II d'Este,[3] il maniero, la Guardiola e il luogo di culto furono profondamente danneggiati dai cannoneggiamenti.[2] Fu quindi costruita sul monte dell'Oca la nuova chiesa di Santo Lorenzo da Guardagione, che fu nominata per la prima volta nel Catasto Farnesiano del 1561, quando ancora risultavano visibili i ruderi dell'antico edificio medievale. Negli stessi anni fu probabilmente eretta anche la canonica, menzionata a partire dal 1622.[2]

Nel 1564 il luogo di culto, dotato di due cappelle laterali dedicate alla Madonna e a san Rocco,[2] fu elevato al rango di parrocchia.[4]

Già nel 1619 il tempio iniziò a deteriorarsi a causa dell'instabilità del terreno di fondazione; alcuni interventi di restauro furono compiuti nel 1675, ma nel 1684 furono avviati i lavori di ricostruzione in stile barocco del luogo di culto cinquecentesco,[2] di cui fu conservata soltanto la massiccia torre campanaria in pietra;[4] le opere furono completate nel 1698.[2]

Nel 1704 la canonica fu ampliata e decorata, mentre tra il 1773 e il 1778 la chiesa e la sagrestia furono restaurate.[2]

Il 13 marzo del 1832, a causa di un violento terremoto, il luogo di culto fu danneggiato e la canonica divenne inagibile; l'anno seguente furono intrapresi gli interventi di restauro, resi difficoltosi dalla scarsità di risorse.[2]

La natura cedevole del terreno rese necessario il rifacimento della pavimentazione nel 1934.[4]

Nei decenni seguenti furono eseguiti altri lavori di restauro per volere dei parroci Giovanni Barilla e Renato Furletti; quest'ultimo nel 1964 incaricò il pittore Proferio Grossi della decorazione di una parete della navata. Dopo alcuni anni la parrocchia fu unita a quella di Vignale e la canonica, ormai disabitata, fu affittata a privati, che la modificarono internamente.[4]

Il 9 novembre del 1983 un forte terremoto danneggiò profondamente il luogo di culto, che fu ristrutturato tra il 1984 e il 1985, con la ricostruzione dei controsoffitti a volta sulla navata e del tetto in laterocemento e col consolidamento delle pareti mediante cordoli in calcestruzzo armato e tiranti; tuttavia, le strutture aggiunte, molto pesanti, aggravarono i cedimenti del terreno, perciò tra il 1989 e il 1990 fu necessario rinforzare anche le fondazioni tramite iniezioni in jet grouting; le fessurazioni delle strutture portanti peggiorarono, tanto che nel 1993 la chiesa fu dichiarata inagibile e chiusa al culto.[4]

Il 23 dicembre del 2008 una nuova intensa scossa tellurica aggravò la precaria situazione del tempio, ove crollò parte della volta del presbiterio e si aprì una profonda crepa sulla parete sinistra.[5] Nel 2015 furono avviati gli interventi di ristrutturazione della chiesa,[6] durante i quali furono rinvenute le fondazioni dell'edificio originario di dimensioni più ridotte;[7] al termine dei lavori, la chiesa fu solennemente riaperta al culto il 10 agosto del 2017, in occasione della festa di san Lorenzo, alla presenza del vescovo Enrico Solmi.[8]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lato nord e campanile

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella su ogni lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est, dietro al quale è collocato il campanile a pianta quadrata.[4]

La simmetrica facciata, interamente intonacata, è scandita verticalmente in tre parti da un doppio ordine di quattro lesene coronate da capitelli dorici, a sostegno delle due fasce marcapiano in rilievo. Inferiormente è collocato nel mezzo l'ampio portale d'ingresso, affiancato da due lesene con capitelli dorici, su cui è impostato il frontone curvilineo spezzato al centro; ai lati sono poste due grandi nicchie ad arco a tutto sesto. Al secondo ordine si apre nel mezzo una finestra rettangolare, sormontata da frontone triangolare; ai fianchi si trovano due nicchie rettangolari, coronate da frontoni curvilinei. Al terzo ordine, ai lati della specchiatura centrale si elevano due lesene con capitelli dorici, a sostegno del frontone curvilineo di coronamento; ai fianchi sono poste due ampie volute di raccordo con le estremità del prospetto.[4]

I fianchi, coronati da cornicioni modanati, sono suddivisi verticalmente da paraste, che proseguono anche sul retro sulle pareti dell'abside a pianta poligonale. In adiacenza si erge il massiccio campanile in pietra, contenente al piano terreno la sagrestia, illuminata da piccole finestre laterali; la cella campanaria si affaccia sui quattro lati attraverso ampie monofore ad arco a tutto sesto; a coronamento si eleva il tetto a quattro falde.[4]

All'interno la navata, coperta da una falsa volta a botte lunettata, è scandita longitudinalmente in tre parti da una serie di lesene coronate da capiteli dorici, a sostegno del cornicione perimetrale;[4] la parete destra è ornata nella campata centrale da un grande dipinto a olio su muro raffigurante la Madonna degli Automobilisti, realizzato nel 1964 da Proferio Grossi.[2]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto da un'ampia arcata a tutto sesto, delimitata da paraste in pietra coronate da capitelli dorici; la zona absidale, sviluppata su una pianta poligonale, è decorata con lesene in corrispondenza degli spigoli; coperta da una volta a ombrello, è illuminata da due finestre laterali.[2]

Le due cappelle laterali, aperte ai lati dell'ultima campata, sono coperte da volte a botte;[4] vi si trovano gli altari dedicati alla beata Vergine del Rosario e a sant'Agnese.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma
  2. ^ a b c d e f g h i j k l San Lorenzo in Guardasone, su parrocchiaditraversetolo.it. URL consultato il 17 maggio 2017.
  3. ^ Guardasone (castello), su mondimedievali.net. URL consultato il 17 maggio 2017.
  4. ^ a b c d e f g h i j Chiesa di San Lorenzo "Guardasone, Traversetolo", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 17 maggio 2017.
  5. ^ Bianca Maria Sarti, La chiesa di Guardasone sempre più in pericolo, in www.gazzettadiparma.it, 12 febbraio 2012. URL consultato il 17 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2017).
  6. ^ Bianca Maria Sarti, Sarà restituita al culto la chiesa di Guardasone, in www.gazzettadiparma.it, 20 settembre 2015. URL consultato il 17 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2017).
  7. ^ Bianca Maria Sarti, Risorge la chiesa di Guardasone, in Gazzetta di Parma, 9 maggio 2017, p. 21.
  8. ^ Matteo Ferzini, Guardasone: dopo 13 anni riapre la chiesa, in Gazzetta di Parma, 11 agosto 2017, p. 21.

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