Bruno Ferretti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Bruno Ferretti (Bologna, 1º luglio 1913Bologna, 11 agosto 2010) è stato un fisico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Subito dopo la laurea in Fisica con lode conseguita all'Università di Bologna e un periodo di assistentato con Quirino Majorana,[1] si trasferì, nel 1937, a Roma, dove entrò a far parte di un nuovo gruppo di ricerca sui raggi cosmici guidato da Enrico Fermi, in cui, fra gli altri, c'erano Gilberto Bernardini, Oreste Piccioni e Gian Carlo Wick. Alla partenza di Fermi nel '38, Ferretti lo sostituì nella direzione di questo gruppo, mentre Wick ne prese la cattedra di Fisica teorica.[2]

A Roma, Ferretti si occupò, oltre che di raggi cosmici, anche di ottica quantistica dei cristalli, di relatività e di teoria dei campi. In assenza di Fermi, egli divenne il punto di riferimento ed il principale responsabile di ricerca di quel periodo a Roma. Con lui, nel luglio del 1940, si laureò Marcello Conversi.

Nel 1947 vinse la cattedra di Fisica teorica dell'Università degli Studi di Milano, ma già l'anno seguente rientrò a Roma, sulla cattedra di Fermi, lasciata da Wick per il suo trasferimento negli Stati Uniti. Qui, si occupò di meccanica statistica (classica e quantistica), fisica nucleare e di macchine acceleratrici; al suo gruppo di ricerca si unì, nel 1952, Bruno Touschek, a cui fecero seguito molti altri giovani, fra cui Mario Verde, Bruno Zumino, Giacomo Morpurgo, Ernesto Corinaldesi, Raoul Gatto, Elio Fabri e Carlo Bernardini, che svolgeranno un ruolo di primo piano nella ricerca e nell'insegnamento della fisica, in Italia e all'estero.[3]

Nel 1956, passò alla cattedra di fisica teorica dell'Università di Bologna, dove continuò le sue ricerche sugli effetti di diffrazione ad alta energia nei cristalli, assieme a nuovi studi in teoria quantistica dei campi ed elettrodinamica quantistica.[4] Con Edoardo Amaldi, poi, si prodigò alla ricostruzione della scuola di fisica italiana e per il suo giusto collocamento nel quadro europeo ed internazionale, con l'Italia uno dei paesi fondatori del CERN a Ginevra.[5]

Fu il promotore e il primo direttore della Theoretical Studies Division del CERN, il gruppo che raccoglie coloro che – al Cern – si occupano di questioni teoriche. A Bologna, favorì gli studi ed incrementò le attività del corso di laurea in ingegneria nucleare, creando appositi laboratori (come quello di Montecuccolino) e nuove scuole interne di formazione e ricerca. Rimase in cattedra fino al 1988, quando, andato in quiescenza, fu poi nominato professore emerito.

Ebbe pure incarichi istituzionali ed organizzativi in ambito nazionale (nel CNEN, poi ENEA), oltreché essere stato membro di diverse società ed accademie scientifiche, fra cui l'Accademia Nazionale dei Lincei (come socio nazionale dal 1958) e l'Accademia delle Scienze di Torino.

Alcune opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Fisica atomica, Edizioni Studium, Roma, 1953.
  • Le radici classiche della meccanica quantica, Bollati Boringhieri, Torino, 1980.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cfr. V. Fano, "La riflessione degli scienziati sulla meccanica quantistica in Italia fra le due guerre" (pp. 108-109), in: G. Cattaneo, A. Rossi (a cura di), I fondamenti della meccanica quantistica. Analisi storica e problemi aperti, EditEl, Commenda di Rende (CS), 1991, pp. 105-118.
  2. ^ Cfr. la commemorazione da parte di Vittorio De Alfaro, citata in bibliografia, come pure il necrologio del CERN [1].
  3. ^ Cfr. Lanfranco Belloni, Da Fermi a Rubbia, Rizzoli, Milano, 1987.
  4. ^ Cfr. gli accenni biografici presenti in B. Ferretti, Le radici classiche della meccanica quantica, Bollati Boringhieri, Torino, 1980.
  5. ^ Cfr. L. Belloni, cit..

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vittorio De Alfaro, "Commemorazione del Socio Bruno Ferretti", Atti dell'Accademia delle Scienze di Torino. Classe di Scienze Fisiche, 145 (2011) pp. 11–16.
  • G. Battimelli, M. De Maria, G. Paoloni, L'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Storia di una comunità di ricerca, Editori Laterza, Roma-Bari, 2002.
  • E. Amaldi, G. Battimelli, G. Paoloni (Eds.), 20th Century Physics: Essays and Recollections. A Selection of Historical Writings by Edoardo Amaldi, World Scientific Publishing Company, Singapore, 1998.
  • L. Belloni, Da Fermi a Rubbia, Rizzoli, Milano, 1987.
  • E. Amaldi, "L'eredità di Bruno Touschek (Vienna 1921 - Innsbruck 1978)", Quaderni del Giornale di Fisica, V (7) (1982) pp. 3–72.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN8396588 · ISNI (EN0000 0000 1792 7591 · SBN PALV000315 · BAV 495/121247 · GND (DE1186177322 · CONOR.SI (SL125110371 · WorldCat Identities (ENviaf-8396588