Bitti Bergamo

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Bitti Bergamo
Bitti Bergamo (a destra) con Adriano Panatta (a sinistra), Manuel Santana (al centro) e i rappresentanti della nazionale danese a Palermo (1979)
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Tennis
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open
Bandiera della Francia Roland Garros 2T (1951, 1953, 1955, 1957)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon
Bandiera degli Stati Uniti US Open
Doppio1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open
Bandiera della Francia Roland Garros 3T (1951)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon
Bandiera degli Stati Uniti US Open
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Umberto Bergamo, detto Bitti (Venezia, 1º gennaio 1930Prato, 12 ottobre 1979), è stato un tennista e imprenditore italiano.

Carriera agonistica[modifica | modifica wikitesto]

Attivo come tennista negli anni cinquanta, contemporaneo di altri atleti italiani di maggior successo quali Fausto Gardini, Giuseppe Merlo, Orlando Sirola e Nicola Pietrangeli, ha raggiunto il secondo turno in singolare del Roland Garros nel 1951, nel 1953, nel 1955 e nel 1957, e raggiunto la finale del torneo di Atene nel 1953[1] e di Cannes nel 1954.

In doppio ha fatto generalmente coppia con Giorgio Fachini, e ha raggiunto il terzo turno del Roland Garros del 1951 in coppia con Giuseppe Merlo[2].

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Cessata l'attività agonistica, ha abbandonato l'ambiente del tennis laureandosi in giurisprudenza e intraprendendo l'attività di manager in una società di import-export. Nel 1978 viene chiamato dal presidente della Federazione Italiana Tennis Paolo Galgani a ricoprire il ruolo di capitano non giocatore della Squadra italiana di Coppa Davis, in sostituzione di Nicola Pietrangeli[3], "giubilato" dai giocatori. È un incarico da far tremare le vene e i polsi a chiunque, visto il curriculum del suo predecessore e lo spazio ritagliato dai componenti della squadra, nonché il rientro del direttore tecnico Mario Belardinelli. Bitti è però apprezzato soprattutto da Panatta, che gli aveva affidato la consulenza legale della sua ditta General Sport in un momento di crisi aziendale[4][5].

Capitano non giocatore della Nazionale italiana[modifica | modifica wikitesto]

Appena sedutosi in panchina, l'Italia affronta l'Ungheria nella semifinale della zona B europea di Coppa Davis, disputata sulla terra rossa di Budapest. Dopo il successo di Corrado Barazzutti su Péter Szőke Panatta perde il secondo singolare contro Balázs Taróczy. La coppia Panatta-Bertolucci perde quindi la propria imbattibilità sulla terra rossa in Davis contro il duo composto da Taróczy e Szőke. Con l'Ungheria in vantaggio per 2-1 Panatta subisce una delle sconfitte più cocenti della sua carriera per mano di Szőke che si impone in quattro set.[6] La vittoria di Taróczy su Barazzutti a risultato acquisito fissa il punteggio finale sul 4-1 per l'Ungheria[7].

Nell'edizione 1979 gli azzurri superano al primo turno la Danimarca. Dal 15 al 17 giugno, nei quarti della zona A europea, l'Italia affronta la Polonia sulla terra rossa di Varsavia. Panatta è sconfitto nel primo singolare da Wojciech Fibak ma la successiva vittoria di Corrado Barazzutti su Henrik Drzymalski portano il risultato in parità al termine della prima giornata. Sorge il problema della sostituzione dell'infortunato Paolo Bertolucci per la composizione del doppio. Bergamo rischia di far giocare l'inedita coppia Barazzutti-Panatta e il successo su Fibak e Tadeusz Nowicki gli dà ragione. La vittoria di Barazzutti su Fibak rende inutile il successo di Panatta su Drzymalski, a risultato acquisito a favore dell'Italia.

Nella semifinale della Zona A europea di Coppa Davis, l'Italia incontra nuovamente l'Ungheria sulla terra rossa del Foro Italico. Dopo la traumatica sconfitta subita l'anno precedente Panatta concede a Péter Szőke soltanto tre game. Corrado Barazzutti sconfigge Balázs Taróczy portando l’Italia sul 2-0. In doppio Taróczy e Szőke riaprono il confronto superando nuovamente Panatta e Bertolucci. Il successo di Barazzutti su Szőke regala la qualificazione all'Italia, rendendo ininfluente la vittoria di Taróczy su Zugarelli a risultato acquisito.

Nella finale della Zona A europea, disputata ancora al Foro Italico di Roma, l'Italia sconfigge 4-1 la Gran Bretagna, nonostante la sconfitta iniziale di Panatta contro Buster Mottram. La vittoria di Corrado Barazzutti su John Lloyd riporta il punteggio in parità. Bergamo, forte dell'esperienza di Budapest dell'anno precedente, capisce che Panatta si è presentato nuovamente fuori forma e compie la coraggiosa scelta di mettere in campo il doppio composto da Barazzutti e Zugarelli che portano l'Italia in vantaggio 2-1, con il successo su Mark Cox e David Lloyd. La vittoria di Panatta su John Lloyd, completata da quella di Barazzutti su Mottram, sancisce la qualificazione dell'Italia alla semifinale Interzone.

Nella semifinale interzone con la Cecoslovacchia al Foro Italico, un rimotivato Panatta contribuisce al successo 4-1 sulla Cecoslovacchia, nonostante la sconfitta iniziale subita da Barazzutti per mano di Tomáš Šmíd. Panatta infatti travolge l'astro nascente Ivan Lendl aggiudicandosi per 6-0 sia il terzo sia il quarto set. In doppio, superando Šmíd e Jan Kodeš, Panatta e Bertolucci portano in vantaggio l'Italia prima dell'ultima giornata, quando il successo di Barazzutti su Lendl assicura agli azzurri la loro quinta finale di Coppa Davis. A risultato acquisito, nuovo successo di Panatta su Šmíd[8].

La tragica fine[modifica | modifica wikitesto]

Bitti Bergamo non potrà seguire la squadra di Davis alla finalissima del torneo, da disputare a metà dicembre a San Francisco contro gli Stati Uniti. Il 12 ottobre 1979 infatti, all'età di 49 anni, muore nei pressi di Prato in un incidente stradale, travolto con la sua automobile sull'autostrada A11 da un TIR che aveva effettuato un'inversione di marcia. Sulla panchina degli azzurri gli subentrerà Vittorio Crotta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Scheda su tennisarchives.com, su tennisarchives.com. URL consultato il 19 settembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012).
  2. ^ The Morning Herald, 29 maggio 1951
  3. ^ Elenco dei Capitani non giocatore, Corriere della Sera, 20 febbraio 1984, p.16
  4. ^ Lello Cirillo, Quando il tennis fece Boom: Diventammo ceto medio inseguendo una pallina, Absolutely Free Editore, Roma, 2018
  5. ^ Intervista a Nicola Pietrangeli inː Una squadra, film/documentario di Domenico Procacci (2022)
  6. ^ Museo Del Tennis, Il Museo del Tennis: CHI SI RICORDA DI....PETER SZOKE?, su Il Museo del Tennis, giovedì 3 settembre 2015. URL consultato il 17 agosto 2018.
  7. ^ Davis Cup - Draws & Results, su daviscup.com. URL consultato il 22 agosto 2018.
  8. ^ Coppa Davis, doppietta di Panatta con i cechi. URL consultato il 21 agosto 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]