Antonino Mura Ena

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Antonino Mura Ena

Antonino Mura Ena (Bono, 17 ottobre 1908Roma, 18 luglio 1994) è stato uno scrittore, poeta e pedagogista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le scuole primarie nel paesino di Lula, ospite dello zio sacerdote, Mura termina gli studi superiori a Cagliari e nel 1938 si laurea in Pedagogia all'Università di Roma, relatore Guido De Ruggiero, con una tesi sulla dottrina hegeliana dello Stato.

Negli ultimi anni d'università inizia a insegnare in un istituto magistrale di Nuoro, nel quale il preside Remo Branca lo aveva incoraggiato a scrivere e aiutato a pubblicare nel 1938 una raccolta di poesie, L'Isola e la città, e una traduzione dal tedesco al sardo di una lirica di Heinrich Heine Eo e tue. Remo Branca e Francesco Pala inseriranno poi la traduzione nella loro antologia[1]. L'anno dopo pubblica il suo primo libro di poesie in lingua italiana col titolo di Nuove poesie, per la casa editrice Novissima[2]. In quegli anni scrive anche il suo primo romanzo, La fontana del pane, che però non verrà mai stampato.[3]

Nel 1940, agli inizi della seconda guerra mondiale si trasferisce a Pizzoli nel paese natale della moglie. Le conversazioni con gli sfollati e gli eventi bellici portano Mura, dopo aver costituito la sezione del P.C.I locale, a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale. Nel 1946 pubblica (sotto il nome di Antonio Murena) un saggio su Palmiro Togliatti.

Insegnò Pedagogia nella seconda Università di Roma. È stato libero docente ed è stato autore di libri sul rapporto tra insegnamento e mezzi di comunicazione, di due traduzioni di Sant'Agostino (una, più volte ristampata, del De catechizandis rudibus, Brescia, La Scuola, 1956, 3ª ed. 1971, e una del De Magistro, Roma, Atena, 1965). Mura Ena riprenderà a lavorare ai racconti Memorie del tempo di Lula e alla raccolta di poesie Recuida, e nel 1988 si aggiudicherà un premio speciale al Pompeo Calvia di Sassari[4].

Alle quattro sillogi, Appentos e ammentos, Recuida, Cunsideros, Tejos cantados, che fanno parte di Recuida, il poeta dedicò gran parte della sua attività, lavorandovi per circa trent'anni. Recuida significa grande ritorno: alla Sardegna e alla comunità d'origine del Goceano e della Barbagia, sebbene nei suoi testi poetici sia stato colto un tessuto di intertestualità da autori del secolo XIV spagnolo, a Federico García Lorca[5] e Antonio Machado.

Morto nel 1994, è stato in seguito rivalutato[6] dai critici come Nicola Tanda, che si è impegnato per la valorizzazione della sua opera[7].

La raccolta di poesie Recuida è considerata da Franco Brevini[8] una delle opere più importanti nel quadro della letteratura sarda del Novecento. Ugualmente Giulio Angioni[9] colloca Antonino Mura Ena, Benvenuto Lobina e Francesco Masala in una triade dei migliori poeti sardi, e non solo in sardo, per lo meno del Novecento.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • L'isola e le città, Genova, F. e S. Pala editori, 1938
  • Nuove poesie, Roma, Edizioni di Novissima, 1939
  • (col nome di Antonio Murena) Togliatti, Roma, Partenia, 1946
  • La colonna sonora nel film didattico, Roma, Ed. Cineteca Del Ministero Pubblica Istruzione, 1952,
  • Scuola attiva e cinema, Roma, Edizioni della Cineteca Scolastica, 1954 (poi Bologna, Malipiero, 1958)
  • Il film nell´insegnamento della storia, Roma, Edizioni della cineteca scolastica del Ministero per la Pubblica Istruzione, 1955
  • Premessa ad una storia dell´educazione, Roma, Edizioni Biblioteca Nuovo Cinema, 1955.
  • Il fanciullo e la musica, Bologna, Malipiero, 1957
  • Dalla Germania. Lettere sull´educazione, Bologna, Malipiero, 1958
  • Il disegno dei ragazzi, Bologna, Malipiero, 1959
  • Discorsi sulla televisione, Brescia, Editrice La Scuola, 1960
  • Film Storia e storiografia, Roma, La Quercia, 1963
  • Introduzione alla pedagogia, Roma, La Quercia, 1964
  • Lezioni di pedagogia, Milano, Edizioni Le Stelle, 1966
  • Il pensiero pedagogico nel mondo antico, Roma, Bulzoni, 1972
  • La pubblicità: discorso pedagogico, Roma, Bulzoni, 1975
  • Memorie del tempo di Lula, a cura di Nicola Tanda, Sassari, Edes, 1997
  • Recuida, edizione critica e traduzione a cura di Nicola Tanda, Sassari, Edes, 1998
  • Memorie del tempo di Lula, edizione critica a cura di Dino Manca, Centro di Studi Filologici Sardi/Cuec, Cagliari, 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Remo Branca, Francesco Pala, Vita e poesia di Sardegna, Genova, F.lli Pala, 1938, su sbn.it. URL consultato il 17 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  2. ^ Giuseppe Jannaccone, Le varie vite di Novissima, "Wuz", n.4, luglio-agosto 2006, su maremagnum.com. URL consultato il 23 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2011).
  3. ^ Matteo Porru, Antonino Mura Ena, un intellettuale che va riscoperto, in FocuSardegna, 13 febbraio 2021. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  4. ^ CUEC, 2006
  5. ^ eprints.uniss.it
  6. ^ corriere.it
  7. ^ [1]; unionesarda.it
  8. ^ Franco Brevini (a cura di), Antoninu Mura Ena, in La poesia in dialetto. Storia e testi dalle origini al Novecento, vol. III, Milano, Meridiani Mondadori, 1999
  9. ^ Prefeazione/Presentada a F. Carlini, Sa luna inciusta, Condaghes 2004, 16

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN59405381 · ISNI (EN0000 0000 3898 4069 · SBN RAVV037987 · LCCN (ENn2001042428 · BNF (FRcb155879089 (data) · CONOR.SI (SL301017699 · WorldCat Identities (ENlccn-n2001042428