Andrzej Ciechanowiecki

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Andrzej Stanisław Ciechanowiecki

Andrzej Stanisław Ciechanowiecki (Varsavia, 28 settembre 1924Londra, 2 novembre 2015[1]) è stato uno storico dell'arte, filantropo e collezionista d'arte polacco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Andrzej era un discendente di una nobile famiglia polacca che si era stabilita dalla Bielorussia. La famiglia perse i suoi possedimenti a seguito del trattato di Riga, in quanto si trovavano sul lato sovietico del confine. Suo padre, George Stanislaus (1893-1930), era un diplomatico polacco, e sua madre, nata contessa Matilda Osiecimska-Hutten Czapska (1900-1991) era una figura di spicco nella vita sociale di Varsavia prima della guerra. Trascorse la sua infanzia tra Budapest e Varsavia. Nel 1939, fuggì in Oriente con la sua famiglia, partecipando come volontario nella campagna di settembre. Sfuggendo alla deportazione in Siberia, ritornò a Varsavia con la sua famiglia nella primavera del 1940. Prese parte alla rivolta di Varsavia del 1944 come cadetto e in seguito lavorò per l'organizzazione Freedom & Independence (Wolność i Niezawisłość) , fino alla primavera del 1945[2].

Repubblica popolare di Polonia[modifica | modifica wikitesto]

Avendo deciso di non fuggire in Occidente, nel giugno 1945 iniziò far parte del Ministero degli Esteri polacco (grazie alla sua conoscenza di diverse lingue), con il grado di Consigliere. Egli venne assegnato come capo del protocollo al Ministero della Marina e Commercio Estero. In tale veste partecipò a numerose trattative con delegazioni straniere a Varsavia e nell'agosto 1945 fu membro della delegazione polacca (e il suo interprete) nel UNRRA, conferenza tenutasi a Londra. Nell'autunno dello stesso anno è stato nominato Consigliere presso l'Ambasciata a L'Aia, ma la sua nomina venne annullata per motivi politici. Tornò a Cracovia per completare i suoi studi.

Dopo aver completato gli studi, fu quasi subito nominato Assistente presso l'Istituto di Storia dell'Arte. I lavori per la sua tesi di dottorato furono interrotti a causa del suo arresto il 22 ottobre 1950. Dopo lunghi interrogatori, è stato condannato a dieci anni di carcere nel febbraio 1952 con l'accusa di aiutare anglosassoni e spie del Vaticano. Ha trascorso quasi sei anni in carcere in condizioni molto difficili. Fu rilasciato il 6 marzo 1956 e in seguito scagionato da tutte le accuse.

Tornato a Cracovia, riprese la sua tesi di dottorato e lavorò su altri progetti di ricerca. È stato consulente presso il Castello di Wawel e anche un Curatore al Museo del Castello di Łańcut. Nel 1958 è stato scelto per una borsa di studio dalla Fondazione Ford e il British Council, lasciando il paese, il 22 luglio dello stesso anno.

Attività in Occidente[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un soggiorno di 3 mesi in Gran Bretagna, trascorse altri sei mesi negli Stati Uniti, visitando musei e dando lezioni sulla cultura polacca. Ebbe molte offerte di lavoro e di altre borse di studio, ma decise di tornare in Europa, dove nell'autunno del 1959 si iscrive presso l'Università di Tübingen per preparare un'altra tesi di dottorato. Allo stesso tempo, insegnò Cultura polacca per due semestri ed è stato un docente di lingua polacca. Gli venne conferito un dottorato in Filosofia presso l'Università Eberhard Karls di Tubinga, nel luglio 1960. Ha poi trascorso alcuni mesi in Portogallo.

Nel 1961, decide di stabilirsi definitivamente a Londra, dove gli venne offerto un incarico di amministratore della Mallett a Bourdon House. Divenne un suddito britannico nel 1967.

Nel 1977 ritornò a Varsavia, dove si impegnò nel lavoro di ricostruzione del Castello Reale di Varsavia. Nel 1986 fu creata un'associazione dove Ciechanowiecki donò circa 3.000 opere tra dipinti, mobili, argenti, tappeti, miniature, monete e tesori.

Le attività in Europa orientale[modifica | modifica wikitesto]

Non avendo dimenticato le sue origini bielorusse, Ciechanowiecki contribuì al restauro dei monumenti del paese, prevalentemente il castello di Nieśwież[3]. È ancora il presidente onorario del comitato polacco-bielorusso sul patrimonio culturale comune.

Nel 1995 fu colpito da un ictus che lo ha privato dell'uso delle gambe.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze polacche[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Polonia restituta - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Polonia restituta - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia Gloria Artis - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito con spade - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Gregorio Magno - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce d'Onore e Devozione dell'Ordine del Sovrano militare ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Stella Polare - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Decorazione d'Onore in Argento con Stella dell'Ordine al merito della Repubblica austriaca - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine al merito del Senegal - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine al merito di Germania - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Skarina - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Gennaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine costantiniano di San Giorgio (Napoli) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine reale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di San Giuseppe (Granducato di Toscana) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Francesco I - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Aleksandr Nevskij - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Anna - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Patron of the arts and WWII resistance veteran Ciechanowiecki dies, su Radio Poland, 3 novembre 2015. URL consultato il 3 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2015).
  2. ^ Dumin. Stanisław, Rachuba. Andrzej, Sikorska-Kulesza. Jolanta, Ciechanowieccy herbu Dąbrowa, Warsaw 1997, p.155-159.
  3. ^ A. Ciechanowiecki, Nieśwież – międzynarodowy ośrodek kultury na Białorusi od XVI do XX wieku, Warszawa 1996

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Controllo di autoritàVIAF (EN20787314 · ISNI (EN0000 0003 9912 0629 · LCCN (ENno95045695 · GND (DE130313513 · BNF (FRcb11555885t (data) · J9U (ENHE987008984076205171 · WorldCat Identities (ENlccn-no95045695