Andrea Capozzi

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Andrea Capozzi
NascitaValenzano, 1898
MorteQuota 717 di Bregu Rapit, 9 marzo 1941
Cause della mortemorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio1917 - 1941
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Andrea Capozzi (Valenzano, 1898Quota 717 di Bregu Rapit, 9 marzo 1941) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Valenzano nel 1898, figlio di Emanuele e Maria D'Alessio.[2] Chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito nel 1917, partecipò alla prima guerra mondiale dapprima nel 56º Reggimento fanteria "Marche", e poi distinguendosi sul Monte Asolone nel gennaio 1918 nelle file del 21º Reggimento fanteria "Cremona", dove rimase ferito e venne decorato con una medaglia d'argento al valor militare.[2] Posto in congedo nel corso del 1920 con il grado di tenente di complemento, conseguì il diploma di ragioniere, entrando poi nei ruoli del Ministero degli interni presso la Prefettura di Vercelli.[2] Promosso capitano a scelta dal 1º luglio 1930, fu richiamato in servizio attivo per addestramento nell'aprile 1939. Congedato nell'aprile 1940, fu richiamato nuovamente in servizio dopo circa otto mesi e, in piena seconda guerra mondiale, destinato al 63º Reggimento fanteria della 59ª Divisione fanteria "Cagliari", il 27 gennaio 1941 sbarcava a Durazzo, in Albania.[2] Cadde in combattimento a Quota 717 di Bregu Rapit il 9 marzo 1941, e fu poi decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una compagnia fucilieri, dava costante esempio ai propri uomini di coraggio ed alto sentimento del dovere. Dopo essersi offerto più volte volontario per missioni molto rischiose, muoveva decisamente all’attacco di una aspra e munita posizione avversaria. Animatore magnifico, conscio della gravità del compito affidato al proprio reparto, entusiasmava i dipendenti, irridendo il rischio ed esaltando la bellezza dell’impresa. Colpito presso il reticolato avversario da una raffica di mitragliatrice, si risollevava in un supremo sforzo, ordinando ai propri uomini di non curarsi di lui ed incitandoli a proseguire decisamente nell’azione; una seconda raffica nemica lo abbatteva definitivamente. Meravigliosa figura di soldato e di comandante. Riconfermava sino al supremo olocausto, lo spirito di sacrificio ed il coraggio indomito che già in passato ne avevano fatto un eroico combattente. Bregu Scialesit, 12 febbraio -8 marzo; Quota 717 di Bregu Rapit (Fronte greco), 9 marzo 1941.[3]»
— Regio Decreto 8 agosto 1942.[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone, guidò con audacia senza pari i suoi uomini all'assalto di ben munite trincee nemiche, conquistandole nonostante la strenua resistenza avversaria. Costretto a ripiegare, si ritirò per ultimo, e benché ferito rimase al suo posto. Monte Asolone, 15 gennaio 1918

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 589.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Capozzi, Andrea, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 11 luglio 1942, guerra registro 25, foglio 103.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 589.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]