Abele Conigli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Abele Conigli
vescovo della Chiesa cattolica
Respice stellam
 
Incarichi ricoperti
 
Nato19 gennaio 1913 a San Vito di Spilamberto
Ordinato presbitero24 agosto 1935
Nominato vescovo2 maggio 1963 da papa Giovanni XXIII
Consacrato vescovo9 giugno 1963 dall'arcivescovo Giuseppe Amici
Deceduto14 marzo 2005 (92 anni) a Scapriano
 

Abele Conigli (Spilamberto, 19 gennaio 1913Scapriano, 14 marzo 2005) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a San Vito, frazione di Spilamberto, in provincia ed arcidiocesi di Modena, il 19 gennaio 1913. Viene battezzato lo stesso giorno nella chiesa di Sant'Adriano III papa.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Entrato nel seminario di Modena nel 1928, nel 1931 passa al Pontificio seminario lombardo di Roma, dove frequenta la Pontificia Università Gregoriana; completa qui gli studi in teologia, conseguendo la licenza nel 1939.

Il 24 agosto 1935 è ordinato presbitero.

Rimane a Roma per terminare gli studi; rientrato in diocesi, è docente di liturgia, lingua greca e filosofia nel seminario diocesano. Qui, per alcuni anni è collega di don Elio Monari, poi impegnato nella lotta di Resistenza e fucilato dai tedeschi a Firenze il 16 luglio 1944. Inoltre, è segretario degli arcivescovi Giuseppe Antonio Bussolari e Cesare Boccoleri, succedendo nella carica allo zio don Marino Bergonzini, di soli sei anni più grande di lui e futuro vescovo; nel 1957 è nominato delegato dell'arcivescovo Giuseppe Amici, che poi lo sceglie quale vicario generale dell'arcidiocesi di Modena.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Vescovo di Sansepolcro[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 maggio 1963 papa Giovanni XXIII lo nomina vescovo di Sansepolcro; succede a Domenico Bornigia, deceduto il 10 marzo. Il 9 giugno successivo riceve l'ordinazione episcopale dall'arcivescovo Giuseppe Amici, co-consacranti i vescovi Artemio Prati e Marino Bergonzini. Il 15 giugno prende possesso della diocesi[1].

In diocesi si occupa subito della riforma liturgica, segue con grande attenzione gli ambiti della catechesi e delle comunicazioni sociali, favorisce lo sviluppo di specifici ambiti pastorali per i giovani, le famiglie, il mondo della scuola e università e quello del lavoro. Promuove anche la costruzione di nuove strutture pastorali nei quartieri di recente urbanizzazione. Nel 1966 riforma l'organizzazione del seminario vescovile e favorisce la nascita di una comunità presbiterale, tra le prime in Italia, alla quale affida la parrocchia della Cattedrale. L'11 dicembre 1966 si riunisce per la prima volta il Consiglio pastorale diocesano. Stimola inoltre la costituzione di un gruppo di sacerdoti diocesani, i quali, nel 1967, partono missionari per il Brasile (a Goiânia)[2].

Tra 1963 e 1965 partecipa a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II. Suoi diretti collaboratori a Roma sono don Battista Gregoria prima e don Giuseppe (Pino) Sampaoli poi. Durante la sua partecipazione ai lavori del concilio sottoscrive alcuni emendamenti al testo della costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo Gaudium et Spes: le osservazioni sulla conferenza episcopale nazionale insieme, fra gli altri, ai vescovi Paolo Babini di Forlì, Siro Silvestri di Foligno, Faustino Baldini di Massa Marittima, Raffaele Baratta di Perugia, Giuseppe Amici di Modena, Marino Bergonzini di Volterra, Giuseppe Fenocchio di Apuania; l'intervento dell'arcivescovo Ugo Poletti del 12 ottobre 1965, insieme ad altri 133 vescovi; l'intervento dell'arcivescovo eletto di Torino, Michele Pellegrino, insieme ad altri 157 vescovi, di cui 12 cardinali il 26 ottobre 1965. Partecipa poi alla sottoscrizione agli atti conclusivi delle sessioni pubbliche del 4 dicembre 1963 (costituzione apostolica Sacrosanctum Concilium e decreto conciliare Inter Mirifica), del 21 dicembre 1964 (costituzione dogmatica Lumen Gentium), del 28 ottobre 1965 (decreti L'ufficio pastorale dei Vescovi, Il rinnovamento della vita religiosa, La formazione sacerdotale; dichiarazioni La educazione cristiana, Relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane), del 18 novembre 1965 (costituzione Dei Verbum, decreto Apostolicam Actuositatem), del 7 dicembre 1965 (costituzione Gaudium et Spes; decreti Il ministero e la vita sacerdotale, L'attività missionaria della Chiesa; dichiarazione La libertà religiosa).

Si rivela immediatamente tra i vescovi italiani più attivi nell'avviare nella propria diocesi le riforme conciliari, a partire da quella liturgica. In un documento pastorale scrive: «L'attuazione del Concilio nella Comunità diocesana mi sta a cuore sopra ogni altra cosa»[3]. Alla fine del 1966 istituisce il Consiglio presbiterale e il Consiglio pastorale. La sua partecipazione al Concilio e lo stile con cui promuove l'avvio del rinnovamento della vita ecclesiale e dell'attività pastorale nella diocesi di Sansepolcro sono molto simili a quelli dell'arcivescovo di Lucca Enrico Bartoletti, figura di spicco della Chiesa italiana del tempo[4].

Il 21 giugno 1965 approva canonicamente, come associazione di fedeli, il Gruppo Seguimi, di cui è cofondatore insieme al clarettiano padre Anastasio Gutiérrez, al quale aderisce anche don Agostino Vallini, poi vescovo e cardinale vicario per la diocesi di Roma. Attualmente il gruppo ha sede a Roma ed è presente in Italia e all'estero[5]. L'apertura verso le nuove esperienze religiose laicali porta mons. Conigli a dedicare attenzione anche alle esperienze di Nomadelfia, promossa da don Zeno Saltini, e Gioventù Studentesca, fondata da don Luigi Giussani.

Vescovo di Teramo e Atri[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 febbraio 1967 papa Paolo VI lo nomina vescovo di Teramo e Atri, sedi unite aeque principaliter; succede a Stanislao Amilcare Battistelli, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 31 marzo 1967 lascia Sansepolcro.

Anche nelle due diocesi abruzzesi si impegna molto per l'attuazione delle riforme del Concilio Vaticano II, specialmente nella liturgia, nell'apostolato dei laici e nella missione in Burundi. Non decolla il Consiglio pastorale diocesano, nonostante i suoi due tentativi operati, ma dal 1977 prende avvio l'esperienza delle Giornate diocesane[6]. Si interessa anche della costruzione di nuove chiese nelle borgate più popolose e di recente edificazione: già il 5 maggio 1968, ad esempio, pone la prima pietra della nuova chiesa di Santa Lucia nell'omonima contrada di Roseto degli Abruzzi, inaugurata nel Natale del 1970, in stile contemporaneo[7].

Il 30 giugno 1985 accoglie papa Giovanni Paolo II, in visita alla diocesi in occasione della chiusura del Congresso eucaristico diocesano.

Il 30 settembre 1986 è confermato vescovo della nuova diocesi di Teramo-Atri, risultante dalla piena unione delle due precedenti diocesi.

Il 31 dicembre 1988 papa Giovanni Paolo II accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età; gli succede mons. Antonio Nuzzi, fino ad allora arcivescovo di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.

Il 14 marzo 2005, all'età di novantadue anni e due mesi, muore nella sua casa di Scapriano, località a pochi chilometri da Teramo, dopo quarantun anni e otto mesi di episcopato e sessantanove anni e sei mesi di presbiterato.

La memoria[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 la ricorrenza del centenario della nascita e del cinquantenario dell'elezione e ordinazione episcopale ha offerto a tutte e tre le diocesi nelle quali mons. Conigli ha vissuto l'occasione per commemorarne la figura e studiarne l'azione pastorale.

Nell'arcidiocesi di Modena-Nonantola il 20 gennaio è stato commemorato il centenario del battesimo con una celebrazione eucaristica nella chiesa di San Vito di Spilamberto, presieduta dal suo concittadino Enrico Solmi, vescovo di Parma[8].

Nella diocesi di Teramo-Atri le celebrazioni si sono svolte nella cornice dell'Anno della fede, indetto in occasione del 50º anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II, di cui proprio il vescovo Conigli è stato uno dei più convinti attuatori. Ciò è emerso dai lavori del convegno celebrato a Teramo nei giorni 18-19 gennaio 2013, con la partecipazione del cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano[9]. La duplice ricorrenza ha offerto lo spunto per la pubblicazione del volume di Giovanni Giorgio, Il Vaticano II a Teramo: vent'anni con Padre Abele Conigli.

Il 30 novembre a Sansepolcro, su iniziativa della diocesi, si è tenuto un convegno dal titolo Il vescovo Abele Conigli e il Concilio Vaticano II con l'intervento dell'arcivescovo Riccardo Fontana e le relazioni dei professori Alberto Melloni, Paolo Trionfini, Donatella Pagliacci e Andrea Czortek[10].

Nel 2014 gli è stata intitolata la nuova piazza della chiesa di Colleparco a Teramo[11].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questo il testo del primo messaggio alla diocesi, tratto da «La Voce», anno XI, numero 20, domenica 19 maggio 1963, p. 2:

    «Carissimi confratelli e fedeli tutti, sono il nuovo Pastore, che la divina Provvidenza destina ad avere la cura spirituale di codesta cara Diocesi, guidata con tanta saggezza e con tanta bontà dal mio illustre predecessore, di venerata memoria. Sento il desiderio ed il dovere di rivolgere a tutti un primo, rapido saluto, con affettuosa effusione paterna, in attesa di poterlo fare di persona, con più agio e tranquillità. Porgo il mio ossequio, cordiale e sincero, a tutte le Autorità di ogni ordine e grado, esprimendo la certezza che – nell'ambito delle rispettive competenze – lavoreremo insieme per il bene della popolazione che ci è affidata. Penso con desiderio e con impazienza al momento in cui potrò incontrarmi con voi, carissimi Sacerdoti, che già amo con tutto il mio cuore di Pastore, per essere messo a parte delle vostre ansie, dei vostri progetti, dei vostri desideri. So di potere contare sulla generosa e intelligente collaborazione di tutti: dagli illustri membri del Capitolo della Cattedrale, agli Ufficiali di Curia, ai Sacerdoti direttamente impegnati nel ministero parrocchiale. Lavoreremo insieme, in una costruttiva intesa, per il bene di tante anime. Ricordo con particolare affetto i carissimi Seminaristi. Da quando sono Sacerdote, ho sempre fatto l'insegnante nel Seminario di Modena, trovandovi – in quasi 30 anni – una bontà ed una comprensione così grandi, che non potrò più dimenticare. Potete, quindi, immaginare quali siano i sentimenti del mio animo verso il Seminario e verso quanti lavorano per la formazione delle giovani leve del Santuario. Desidero rivolgere il mio saluto all'Azione Cattolica e – mentre mi congratulo per il lavoro svolto – esprimo la certezza di un sempre maggior incremento per l'avvenire. Saluto poi, con particolare effusione, tutti i fedeli del mio nuovo campo di lavoro, con specialissimo riguardo agli ammalati ed ai bambini. Invoco su di me e su tutti le più copiose Benedizioni divine e la materna protezione della Vergine SS.ma.»

  2. ^ Abele Conigli a Sansepolcro.
  3. ^ «La Voce», anno XIII, n. 50, domenica 11 dicembre 1966, p. 2.
  4. ^ Gli scritti pastorali dell'episcopato a Sansepolcro, inclusi gli anni della partecipazione al Concilio Vaticano II, si possono leggere in: Abele Conigli, Abele Conigli, Scritti pastorali 1963-1967, a cura di Andrea Czortek, Sansepolcro, 2015. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  5. ^ Paola Majocchi, su Gruppo Seguimi. URL consultato il 19 febbraio 2020 (archiviato il 19 marzo 2019).
  6. ^ Filmato audio Teramoweb webtv, Il Concilio Vaticano a Teramo e il Vescovo Abele Conigli, su YouTube, 25 dicembre 2012. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  7. ^ La storia, su Parrocchia Santa Lucia di Roseto. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  8. ^ M. Ped., Monsignor Conigli: il centenario del battesimo, in Gazzetta di Modena, 18 gennaio 2013. URL consultato il 19 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2018).
  9. ^ Il cardinale Scola a Teramo: «Questo luogo conserva la radice del mio sacerdozio», su Chiesa di Milano. Il Portale della Diocesi di Milano, 18 gennaio 2013. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  10. ^ Diocesi di Arezzo, sabato a Sansepolcro convegno sul vescovo Conigli, in Toscana Oggi, 28 novembre 2013. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  11. ^ Intitolata al vescovo Abele Conigli la nuova piazza della chiesa di Colleparco, in il Centro, 11 ottobre 2014. URL consultato il 21 dicembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ercole Agnoletti, I vescovi di Sansepolcro (note di archivio), IV, Sansepolcro, Tip. Boncompagni, 1975.
  • Enzo Chiarini, Padre Abele Conigli: la fede incarnata e le sue sfide. In simbiosi con 7 confratelli, Castellalto, EditPress, 2013.
  • Andrea Czortek, Un vescovo e la sua Chiesa: Abele Conigli a Sansepolcro, in Egeria, n. 7, Arezzo, Istituto superiore di scienze religiose «Beato Gregorio X», 2015, pp. 27-58. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  • Giovanni Di Giannatale, Monsignor Abele Conigli vescovo padre. Aspetti fondamentali della attività pastorale di Mons. Abele Conigli (1913-2005), Teramo, Ricerche&Redazioni, 2015, ISBN 978-88-88925-79-0.
  • Giovanni Giorgio, Il Vaticano II a Teramo: vent'anni con Padre Abele Conigli, Teramo, Giservice editore, 2013, ISBN 978-88-902282-0-9.
  • Andrea Czortek, Dal Tevere al Bidente. Studi sulla Diocesi di Sansepolcro, Selci-Lama, Pliniana Editrice, 2022.

Interessanti riferimenti all'applicazione delle riforme conciliari nelle parrocchie romagnole della diocesi di Sansepolcro da parte del vescovo Conigli si hanno in

  • Walter Amaducci, Il Concilio a Cesena. La ricezione del Vaticano II nella diocesi di Cesena-Sarsina. Lettere dal Concilio del vescovo Augusto Gianfranceschi, Cesena, Società di studi romagnoli, 2007.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Sansepolcro Successore
Domenico Bornigia 2 maggio 1963 - 16 febbraio 1967 Telesforo Giovanni Cioli, O.Carm.
Predecessore Vescovo di Teramo e Atri Successore
Stanislao Amilcare Battistelli 16 febbraio 1967 - 30 settembre 1986 -
Predecessore Vescovo di Teramo-Atri Successore
- 30 settembre 1986 - 31 dicembre 1988 Antonio Nuzzi
Controllo di autoritàVIAF (EN316745474 · ISNI (EN0000 0004 5098 0342 · SBN PBEV031807 · LCCN (ENno2015085520 · WorldCat Identities (ENlccn-no2015085520