Willem Buytewech

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Allegra compagnia (1615-1620)

Willem Pieterszoon Buytewech (Rotterdam, 1591Rotterdam, 23 settembre 1624) è stato un pittore, incisore e disegnatore olandese, del secolo d'oro.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Allegra compagnia (1620 c.)

Soprannominato Geestige Willem (l'arguto Willem)[1][2], fu attivo sia a Rotterdam che a Haarlem[2], sulla cui pittura ebbe un'importante influenza[3].

Nel 1612 entrò a far parte della Corporazione di San Luca di questa città, alla quale appartenevano anche Hercules Seghers ed Esaias van de Velde[4].

Si può perciò considerare appartenente, da un punto di vista stilistico, alla giovane generazione di pittori che operava a Haarlem all'inizio del XVII secolo[1].

Durante la sua breve carriera artistica, contribuì in modo originale allo sviluppo di una nuova visione della realtà e della natura nell'arte olandese[1], pur non avendo prodotto che un numero limitato di dipinti[2][3].

Corteggiamento gentile (1616-1620 c.)

Fu, infatti, tra i primi a rappresentare interni con allegre compagnie (conversation piece)[1][3], ritraendo dandy, signore affascinati, energiche donzelle in primo piano, con un realismo dettagliato e colori brillanti quasi come se la scena dipinta si svolgesse all'esterno[2].

Inoltre, fu protagonista dello sviluppo di un nuovo modo, più naturalistico di rappresentazione del paesaggio olandese, assieme ad Esaias van de Velde e a suo cugino Jan van de Velde II[4].

È noto soprattutto per i suoi disegni ed incisioni rappresentanti un'ampia gamma di temi, tra cui paesaggi, soggetti di genere[1], motivi religiosi ed allegorici sotto forma di scene di vita quotidiana, illustrazioni di libri[2].

Collaborò con Frans Hals[1][3]: alcuni lavori furono prodotti a due mani, entrambi i pittori utilizzavano gli stessi modelli e Buytewech copiò persino alcuni lavori di Hals[2]. Fu suo allievo Hendrick Sorgh[1].

Le sue opere furono riprodotte per incisione da Aegidius van Scheyndel, Jan van de Velde II e Claes Jansz Visscher[1].

Anche il figlio Willem (1625-1670) fu pittore, ma di lui non restano che poche opere, tra le quali un paesaggio, conservato alla National Gallery di Londra[2][3].

Tutti i dipinti, attualmente considerati opere di Buytewech, furono attribuiti all'inizio del XX secolo a Frans o Dirck Hals. Ma la somiglianza con i disegni e le stampe sopravvissute di quest'artista, portarono alla loro riattribuzione[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Dipinti[modifica | modifica wikitesto]

Disegni[modifica | modifica wikitesto]

  • Mercato del pesce in una città olandese con un ponte e case sullo sfondo, penna e matita e inchiostro con acquerello, 12,7 x 19,1 cm[11]
  • Un cuoco ed un pescatore di fianco a trionfi di pollame e verdure, studio per un frontespizio, penna e matita e inchiostro con acquerello, 12,4 x 19,1 cm, firmato ed inscritto, 1621[12]
  • Mercato del pollame in una città olandese, con una chiesa sullo sfondo, penna e matita e inchiostro con acquerello, 12,7 x 19,1 cm[13]

Incisioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h The Grove Dictionary of Art
  2. ^ a b c d e f g h i The Web gallery of Art
  3. ^ a b c d e Encyclopedia.com[collegamento interrotto]
  4. ^ a b Rijksmuseum di Amsterdam, su rijksmuseum.nl. URL consultato il 1º dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011).
  5. ^ Banchetto all'aria aperta - Web gallery of Art
  6. ^ Allegra compagnia 1615 - Commons
  7. ^ Allegra compagnia 1615 Budapest - Commons
  8. ^ Corteggiamento gentile - Commons
  9. ^ Allegra compagnia - Commons
  10. ^ Allegra compagnia 1620 - Commons
  11. ^ Mercato del pesce - Artnet
  12. ^ Studio per un frontespizio - Artnet
  13. ^ Mercato del pollame - Artnet
  14. ^ Nobiluomo italiano, su rijksmuseum.nl. URL consultato il 3 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2009).
  15. ^ Kleef House, su rijksmuseum.nl. URL consultato il 3 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2009).
  16. ^ Alberi spogli, su rijksmuseum.nl. URL consultato il 3 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2009).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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