Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Tommaso d'Aquino/3

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Tommaso d'Aquino (inserimento)

Autosegnalazione: questa voce era stata già una volta portata da me alla vetrina, poi è stata tolta per varie ragioni ma ora mi sembra molto più completa, accurata e rifinita. Decisamente da vetrina. Winged Zephiro (msg) 18:16, 19 lug 2008 (CEST)[rispondi]

La votazione si aprirà alle ore 18:16 del giorno 29 luglio e si chiuderà alle ore 18:16 del giorno 18 agosto.

Questa voce ha subito un vaglio

Suggerimenti e obiezioni

seguendo il giusto consiglio di Andrea dopo quelle piccola modifiche la voce mi sembra nel complesso buona e da vetrina... --Andreabrugiony (scrivimi) 18:00, 21 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Come accuratezza forse ci siamo, ma la cosa che mi preme di più sono proprio le fonti. Otto per una voce così lunga sono troppo poche. Mettiamo, come infatti è, che io non sappia quasi nulla di teologia o di S. Tommaso. Io vado su wiki, mi leggo la pagina e prendo per buono quello che vi è scritto. Ma se poi non è esatto? Chi mi dice che L'etica di Tommaso si fonda sulla libertà dell'uomo, poiché, come egli dice, solo l'uomo possiede il libero arbitrio, inteso nel senso originale di "libertà di giudizio", in quanto solo l'uomo è padrone del giudizio, in quanto egli solo può giudicare attraverso la ragione il suo stesso giudizio.? A questo servono le fonti, per confermare il fatto che una cosa sia esatta (Wikipedia: verificabilità)--Andrea borsari (msg) 23:47, 21 lug 2008 (CEST)[rispondi]
  • Non c'è solo un problema di attendibilità, ma anche di esposizione della materia, che è dogmatica e poco organica. Non c'è traccia di confronto fra le idee di Tommaso e quelle dei filosofi suoi contemporanei (e fautori di posizioni diverse, come Sigieri o Bonaventura). Ci sono varie ripetizioni (per esempio, sono elencate due volte le cinque "prove dell'esistenza di Dio"). Ci sono periodi totalmente senza senso (nemmeno filosofico) come questo:

«Ogni ente che si muove è mosso da altro, e nella natura non si ha un movimento senza fine; al contrario, anche in fisica ogni movimento è descritto da un vettore che ha intensità, direzione e verso e dunque pare avere un qualche fine. Anche le traiettorie di comete ed astri, pur essendo ellittiche (senza verso, o meglio con una sua inversione periodica), mantengono una direzione calcolabile e avranno una fine del loro movimento (prima o poi si scaglieranno contro qualche corpo dell'universo). Anche alla luce di scoperte astronomiche posteriori a Tommaso si è confermata l'impossibilità teorica e pratica del moto perpetuo.»

Rispetto al pensiero di Tommaso è un discorso totalmente anacronistico ("vettori" e "traiettorie ellittiche" nel XIII secolo?), quanto al fatto che l'argomento della necessità di un "primo motore immobile" abbia anticipato «l'impossibilità teorica e pratica del moto perpetuo», è una solenne sciocchezza.
Alcune espressioni sono ambigue:

«La teologia, in ambito puramente speculativo, rispetto alla tradizione classica, è considerata una forma inferiore di sapere»

Considerata da chi? Dalla tradizione classica? Oppure qualcuno considera (o considerava? quando?) la teologia "inferiore alla tradizione classica"? E che cosa sarebbe la tradizione classica?
Ci sono poi frasi come questa:

«Ma quando anche fossimo riusciti ad esaurire tutte le possibili relazioni della realtà, cosa impossibile vista la nostra finitezza, e fossimo in grado di costruire un enorme e straordinario puzzle dove ogni pezzo si incastra perfettamente con gli altri, e l'insieme ci si rivelasse come un grandioso disegno di cui allora capiremmo, forse, il senso, avremo allora finito le nostre domande? Potremmo dichiarare chiuso il problema della filosofia? Assolutamente no. Perché quand'anche potessimo vedere l'insieme del puzzle, che ripeto è cosa ineseguibile essendo noi stessi una tessera di quel puzzle, avremo risposto a tutte le domande del come, ma rimarrebbero insolute quelle del perché. Perché questo disegno e non un altro? Perché questa realtà e non un'altra? Cosa giustifica questa realtà, cosa le dà ragione di essere se non può darsela da sola in modo esaustivo?»

Che cos'è, una citazione non virgolettata? La metafora dello «straordinario puzzle» è di Tommaso (ne dubito)? O è forse l'estensore della voce che in prima persona («ripeto») ci gratifica delle sue domande filosofiche e delle sue personali risposte? E che c'entra Tommaso d'Aquino? (tra parentesi, che cosa vuol dire esattamente «esaurire tutte le possibili relazioni della realtà»? Mah.)
Consiglio di paragonare come è esposto (sinteticamente, ma organicamente e senza fronzoli) il pensiero tomista nella voce di fr:wiki. --Guido (msg) 23:37, 23 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Procedura annullata per consenso --CastaÑa 17:42, 29 lug 2008 (CEST)[rispondi]