Wikipedia:Bar/Discussioni/Petizione

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Petizione NAVIGAZIONE


Segnalo che è attiva una petizione online contro il discusso ddl. Un modo per alzare la voce se non altro. --Gliu 02:07, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]

tale petizione non ha alcun valore legale. Chiunque puo' firmare piu' di una volta e con nomi di fantasia. --Hal8999 02:31, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]
Si è vero però ha gli stessi effetti di una petizione legale cioè si mostra a chi di dovere che c'è un numero considerevole di gente che la pensa in quel modo. Ha anche gli stessi risultati: cioè non da nessun risultato concreto. Mi sapresti citare una petizione che è riuscita nel suo intento?--Kaspo 03:10, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]
Quella sull' abolizione dei costi di ricarica per i cellulari.--Contezero 03:32, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]
L'intento è quello di "far rumore", disapprovare. E dato che la questione mi sembra particolarmente importante, ogni mezzo può essere d'aiuto. Il sito mostra un paio di risultati importanti ottenuti contro Microsoft e CNN. --Gliu 03:58, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]
Nel nostro piccolo la nostra lettera aperta su libertà di panorama ha suscitato un vivo interesse nella Commissione cultura della Camera ed ha portato all'approvazione all'unanimità da parte di tutti i partiti ad un emendamento al DDL dulla Siae. La Commissione, dopo aver avuto il parere di tutte le altre commissioni, ha chiesto il trasferimento da sede referente a sede legislativa.
Non è difficile immaginare che se il popolo dei wikipediani, in sintonia con tutto il mondo web propone qualche cosa di ragionevole potrà ottenere dalla medesima Commissione cultura della Camera, (che ha iniziato le audizioni, cominciando dal sottosegretario Levi) altrettanta considerazione--Mizar (ζ Ursae Maioris) 07:19, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]

Approfitto dell'aperta discussione per segnalare che la pagina Disegno_di_legge_Levi-Prodi dovrebbe, per i motivi che ho già illustrato qui e che qualcuno meglio di me ha illustrato qui, essere spostata, a meno di prendere per fonte valida un'arbitraria - e non neutrale - scelta di Grillo. --05:08, 27 ott 2007 (CEST)

A mia volta segnalo che qui al bar la discussione era proseguita
Non vorrei che come verità rivelata venga presentata, al posto di una pur discutibile pagina di Beppe Grillo, una ancor più mediocre pagina di un blog che dà una visione unilaterale del problema.
P.S. Do atto che nel testo che attualmente circola in cui restano esclusi tutti i siti che non siano il prodotto di una organizzazione imprenditoriale del lavoro, al posto di una dizione industrale frutto di un evidente refuso, il DDL è molto migliorato. Manterrei però tutto quanto espresso sulla necessità di un serio e pacato dibattito.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 06:58, 27 ott 2007 (CEST)[rispondi]
Non mi sembra di dire una novità se suggerisco, laddove un accordo tra le nostre posizioni sarebbe la conclusione ideale ma potrebbe prendere molto tempo, di attenerci - per ora - alle fonti. Siccome "legge Levi-Prodi" l'ha inventato di sana pianta Grillo (non ti ho chiesto di apprezzare il post che ho linkato, ma solo di riconoscere che su questo punto ha ragione), o Grillo è una fonte autorevole o si sposta la pagina, mi sembra placido. --Toobaz rispondi 01:32, 28 ott 2007 (CEST)[rispondi]
@Toobaz Se vuoi discutere della sostanza delle cose qui od altrove, mi sta bene. Dobbiamo parlare di un articolo 7 di un certo DDL, qualunque sia il nome con cui riconoscerlo, che equipara, con alcune eccezioni, i siti web alla responsabilità degli organi a stampa, senza tener conto della peculiarità del mezzo e senza, per ora, concedere nessuno dei privilegi della stampa stessa. La discussione ci porterebbe lontano e andiamo a farla altrove, mi sta bene anche questo. Spero solo che questa occasione abbia fatto capire al sottosegretario Levi (che sicuramente conosce meglio le istanze del mondo della stampa che di quello di internet) e a tutta la classe politica che il mondo web, così articolato ed anarchico diventa molto temibile se reagisce compatto a chi non tenta di capirne lo spirito.
Quanto alla denominazione , ho fatto una piccola prova: ho cercato su Google "legge Levi-Prodi" con tanto di virgolette e trattino: ho trovato 458.000 risultati. Questo perciò è il nome con cui la cosa è più conosciuta. Non mi sembra che sia il caso di incapponirsi da una parte e dall'altra sul nome da dare confidenzialmente al DDL. Nessuno, da almeno 700 anni, crede più che nomina sunt res. La legge truffa, non ebbe sicuramente come presentatore l'on. Truffa, ma tuttora la si trova con quel nome sui testi di storia. Poco importa di individuare il Grillo dell'epoca che per primo quando era solo un DDL, cominciò a chiamarla con quel nome così conta molto poco vedere se è stato veramente Grillo a chiamarla per primo con quel nome o se esso compare prima altrove -che si tratti del più infimo blog o di una fonte autorevole poco importa- Del resto non stiamo facendo una causa di priorità al fine di determinare chi ha il copyright.
Mi ripeto, dimmi solo dove vuoi continuare la discussione nel merito e non sui nomina e ti seguirò volentieri.
P.S Anche se non condivisibile nella virulenza del linguaggio su un blog trovo una affermazione: Il sottosegretario Levi in quanto ha in passato avuto responsabilità nel mondo del giornalismo, condivide una corporativa avversione ad un mondo internet che si muove con maggiori agilità.--Mizar (ζ Ursae Maioris) 07:42, 28 ott 2007 (CET)[rispondi]
Qui o altrove? La risposta mi sembra evidente: se veramente sei/siete convinti che Levi punti alla chiusura di Wikipedia e che Wikipedia, che peraltro vive su server stranieri e sotto la direzione di una fondazione straniera, rischi la chiusura, beh, allora parliamone pure qui. Se almeno riconoscete che questa è un'esagerazione, per favore smettiamo di approfittare del fatto che su Wikipedia ogni cancellazione puzza di censura per pubblicizzare petizioni e dare eco a voci provenienti da fonti che solitamente non giudicheremmo autorevoli. A quel punto davvero WNF.
Riguardo al nome, il tutto poi è inficiato dal fatto che è difficilissimo valutare la rilevanza enciclopedica (non solo nel senso di "c'è?", ma anche nel senso di "da che punto di vista è?") di una cosa così recente. "legge Levi-Prodi" è il nome circolato nei blog e in alcuni giornali. Rispetto alla "legge truffa", la prima evidente differenza è che nell'articolo "legge truffa" il fatto che questo sia un "soprannome" è piuttosto evidente. Nell'articolo sulla riforma dell'editoria invece dovremmo spiegarlo: non è evidente, dato che quella legge non ha niente a che fare - non più delle altre decine di leggi del governo - con Prodi. Spiegare significherebbe dire "è stato Grillo e l'ha fatto per questi motivi". Vabbé, facciamolo, in effetti è la verità. Ma non è una caduta di stile scrivere "questa è un'enciclopedia, il nome di questo articolo su una legge è stato inventato da un comico, nel migliore dei casi per provocare, nel peggiore per disinformare?". --Toobaz rispondi 12:13, 28 ott 2007 (CET)[rispondi]
Ah, per la discussione in merito, ho una pagina di discussione e - ancora meglio - un indirizzo email...
<sarcasmo>P.S: un politico che ha una lunga esperienza nel mondo dell'editoria e del giornalismo si occupa di fare una legge sul mondo dell'editoria e del giornalismo... che scandalo i politici italiani... la prossima volta fatela fare a Pecoraro Scanio.</sarcasmo> A parte gli scherzi, quel blog fa allusioni ma non dà motivi validi per pensare che Levi odi Internet. Né per pensare che la legge riguardasse davvero i blog. --Toobaz rispondi 12:25, 28 ott 2007 (CET)[rispondi]

@Toobaz Diamo per ammesso che mai coloro che avevano formulato l'art 7 abbia pensato ai blog, ma ai siti internet, si. Tra l'altro, per inciso, la stampa facendo un clamoroso errore tra industriale ed imprenditoriale, ha contribuito a perpetuare la confusione. Personalmente sono convinto che anche l'attuale testo dell'art. 7 (anche se non tocca più Wikipedia) andrebbe cambiato: unificare internet e carta stampata solo per quello che riguarda le conseguenze negative, ma non i vantaggi accoglie sicuramente le istanze del mondo degli editori e di quello dei giornalisti, ma sicuramente non le peculiarità del mondo internet ed allontanerebbe l'Italia dalla normativa applicata nei paesi democratici. Non vorrei sbagliare nell'analisi, ma Levi accennava ad una larga attività consultiva, che, a quanto mi risulta, a differenza di quanto fatto dalla Commissione cultura della Camera, non ha riguardato il mondo dell'open content. Capisco che è più facile sentire l'ordine dei giornalisti o la Fieg piuttosto che realtà informi ed anarchiche per definizione, ma, a quanto mi risulta non è stato fatto nemmeno il tentativo.

Stiamo, poi, parlando di una legge delega. Per me ci sono due alternative: o si tralascia l'argomento o si fissano linee guida molto coerenti e complete per i futuri decreti delegati-

Tanta mia attenzione al problema è percè ritengo che se si introduce una legge anche indirettamente censorea, sono sicuro che qualche avvocato di parte cercherebbe di far dare una applicazione anche ai casi che sicuramente non erano pensati dal legislatore, inteso come persona fisica che presenta il DDL o i parlamentari che l'approvano. Non escluderei, poi, che tra le migliaia di magistrati italiani, quacuno disposto ad accogliere tali interpretazioni distorte, ci potrebbe anche essere. Il legislatore deve fare le leggi chiare e, possibilmente, leggi che non lascino spazio alle interpretazioni più assurde.

Per riassumere L'articolo 7 anche nell'attuale formulazione equipara i siti ai giornali per quello che riguarda le responsabilità penali. Stranamente si guarda bene dall'equipararlo ai diritti: ad esempio diritto di cronaca e il diritto di utilizzazione libera previsto dall'art. 65 della legge sul diritto d'autore.

  • E' così strano prevedere che il mondo web si opponga a provvedimenti così poco equilibrati tra obblighi e diritti?
  • Se su tali considerazioni si vuole aprire un dialogo di approfondimento, basta dirlo

P.S. Un sito vicino alla maggioranza nota anch'esso la cattiva tecnica legislativa e se la prende con un altro nomignolo dato al DDL-Mizar (ζ Ursae Maioris) 12:57, 28 ott 2007 (CET)[rispondi]