Vestito Mondrian

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Modelle che indossano dei vestiti Mondrian (1966)

Il vestito Mondrian è un abito da cocktail disegnato dallo stilista francese Yves Saint Laurent nel 1965 e ispirato all'arte di Piet Mondrian.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I vestiti Mondrian hanno qualche antecedente. Secondo quanto scritto da un giornalista di New York, gli abiti lanciati da Saint Laurent somigliano a quelli lanciati nella prima metà degli anni sessanta dalla francese Michèle Rosier.[1] Similmente, il New York Times ha asserito che, nel 1963, il designer John Kloss aveva creato degli abiti che hanno certe affinità con quelli creati poco più tardi da Saint Laurent.[2]

Riferendosi a Mondrian, artista che ispirò i pezzi della sua collezione, Saint Laurent ha dichiarato:[3]

«Mondrian è purezza e non si può andare oltre nella purezza nella pittura. Questa è una purezza che si unisce a quella del Bauhaus. Il capolavoro del Novecento è stato realizzato da Mondrian.»

Oggi i vestiti Mondrian sono esposti in musei quali il Rijksmuseum di Amsterdam,[4] il Victoria and Albert Museum di Londra[5] e il Metropolitan Museum of Art di New York.[6]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il vestito Mondrian conservato presso il Rijksmuseum di Amsterdam

Il vestito Mondrian è un tubino corto a trapezio in lana e jersey sopra il quale è raffigurata una decorazione minimale ispirata alle tele di Piet Mondrian, Serge Poliakoff e Kazimir Malevich.[7][6][5][8][9] Esistono sei versioni dell'abito, ciascuna delle quali riproduce un particolare motivo decorativo che richiama le opere di Mondrian. Invece di essere stampati, i vestiti Mondrian sono composti da diversi tessuti monocromatici[7] e realizzati dando l'impressione di non avere delle cuciture.[10] Per far risaltare i motivi decorativi, si è fatto in modo che i vestiti cadessero dritti, senza drappeggi.[7] Nonostante la loro relativa semplicità, i vestiti Mondrian sono stati realizzati in seguito a un lungo e minuzioso lavoro, motivo che spiega il perché del loro elevato costo.[10] I vestiti Mondrian venivano combinati con scarpette con décolleté nera e fibbia metallica prodotte da Roger Vivier.[11]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

I vestiti Mondrian di Saint Laurent hanno avuto molto successo e sono stati accolti positivamente tra gli specialisti. Le fotografie dei vestiti sono state pubblicate in molte riviste di costume tra cui Vogue.[12] I vestiti Mondrian sono considerati tra i pezzi più rappresentativi dello stilista francese per il loro modo di far coesistere arte e moda[13] e per aver catturato lo zeitgeist dell'epoca.[3] Gli abiti sono stati ritenuti capaci di offrire una nuova prospettiva all'alta moda, ovvero consistere in total look facili da indossare.[8] La notorietà dei vestiti ha spinto altri produttori a vendere capi identici a prezzi inferiori;[10] le copie si sono così diffuse che lo stesso Laurent ha asserito disincantato di essere giunto a "odiare Mondrian".[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Parisienne Pioneers Pop Style, su news.google.com. URL consultato il 20 giugno 2023.
  2. ^ (EN) Dress, John Kloss, about 1966, su vam.ac.uk. URL consultato il 20 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2015).
  3. ^ a b Bergé 2008, p. 168
  4. ^ (NL) Mondriaanjurk, Yves Saint Laurent, Abraham, Bianchini-Férier, 1965, su rijksmuseum.nl. URL consultato il 20 giugno 2023.
  5. ^ a b (EN) Cocktail dress, "The Mondrian collection," Yves Saint Laurent, 1965, su collections.vam.ac.uk. URL consultato il 20 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).
  6. ^ a b (EN) Dress, fall/winter 1965-66, Yves Saint Laurent, su metmuseum.org. URL consultato il 20 giugno 2023.
  7. ^ a b c (EN) The 50 Best Artist Collaborations in Fashion: 47. Yves Saint Laurent x Piet Mondrian, su uk.complex.com. URL consultato il 20 giugno 2023.
  8. ^ a b Bergé 2008, p. 21
  9. ^ (EN) Couture: Iconic YSL creations, su fondation-pb-ysl.net. URL consultato il 20 giugno 2023.
  10. ^ a b c Hohé 2011, p. 138
  11. ^ (EN) Homage to Piet Mondrian, su museeyslparis.com. URL consultato il 20 giugno 2023.
  12. ^ Hohé 2011. p. 142
  13. ^ Kim 1998, p. 55
  14. ^ (EN) 'I Hate Mondrian Now,' St. Laurent Says, su nytimes.com. URL consultato il 20 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Pierre Bergé, Yves Saint Laurent: Style, Abrams, 2008.
  • (NL) Madelief Hohé, Mode Loves Kunst, WBooks, 2011.
  • (EN) Sung Bok Kim, Is Fashion Art?, in Fashion Theory, 1º febbraio 1998.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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