Vaiolo delle scimmie

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Vaiolo delle scimmie
Lesioni da vaiolo delle scimmie umano
Malattia rara
Specialitàinfettivologia
EziologiaMonkeypox virus
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM059.01
ICD-10B04
MeSHD045908
eMedicine1134714
Eponimi
scimmia

Il vaiolo delle scimmie (in inglese monkeypox, a volte abbreviato con la sigla MPX[1] o MPOX[2]) è una rara malattia infettiva virale presente per lo più in località remote di paesi tropicali dell'Africa centrale e occidentale, che può manifestarsi con una sintomatologia simile a quella del vaiolo.[3]

L'agente eziologico è il Monkeypox virus, un virus del genere Orthopoxvirus, famiglia Poxviridae, simile al Variola (il virus del vaiolo) e al Vaccinia (il virus utilizzato nel vaccino del vaiolo).[4]

Storia ed epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della diffusione del virus del vaiolo delle scimmie a livello planetario.

     Clade endemico dell'Africa occidentale

     Clade endemico del bacino del Congo

     Entrambi i clade registrati

     Epidemia del clade dell'Africa occidentale del 2022

La malattia è una zoonosi che si osserva sporadicamente in remoti villaggi africani soprattutto del Congo e in minor misura del Sudan[5][6]. I dati epidemiologici sui casi di vaiolo delle scimmie registrati nella Repubblica Democratica del Congo mostrano un notevole incremento col tempo dei casi di malattia negli esseri umani. Si ritiene che la patologia si stia diffondendo fra le persone non più immunizzate dalla vaccinazione contro il vaiolo umano.[5]

Nel 2003 sono stati diagnosticati alcuni casi di vaiolo delle scimmie negli Stati Uniti d'America, in soggetti che erano stati in stretto contatto con cani delle praterie ammalati.[7]

Altre epidemie sporadiche si sono registrate in Repubblica Centrafricana nel 2016.[8]

Nel maggio 2019 è stato rilevato un caso di vaiolo delle scimmie a Singapore.[9]

L'epidemia del 2022/2023[modifica | modifica wikitesto]

Il 6 maggio 2022 nel Regno Unito è stato confermato il primo caso di vaiolo delle scimmie in un uomo proveniente da un viaggio in Nigeria, che aveva cominciato a svilupparne i sintomi già dal 29 aprile, mentre si trovava ancora nel paese africano.[10]

A partire da metà maggio, iniziano a essere identificati via via sempre più casi nel Regno Unito[11][12][13][14] e in altre nazioni[15][16][17].

Vengono confermati i primi casi anche in Italia tra il 15 maggio e il 25 maggio 2022, con quattro casi accertati nel Lazio (a Roma[18], Istituto Spallanzani), uno in Toscana (ospedale San Donato di Arezzo) e uno in Lombardia[19]. Studiati e accertati dall'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e dall'Ospedale Luigi Sacco di Milano.[20]

Secondo l'OMS e l'ECDC sono 219 i casi confermati in Paesi in cui questa malattia non è endemica, distribuiti in 19 Stati ubicati in tre regioni del globo, la maggior parte dei quali in Europa.[21][22]

A fine maggio, il gruppo britannico Human Animal Infections and Risk Surveillance (HAIRS)[23] ha avvertito che il virus potrebbe raggiungere la fauna selvatica e quindi diventare endemico.[24][25]

Il 22 luglio 2022, quando l'infezione aveva già colpito quasi 17 000 individui in 74 paesi,[26] il direttore dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Ghebreyesus ha definito il vaiolo delle scimmie una emergenza sanitaria globale, portando l'allerta verso questa infezione al livello massimo:[26][27] nonostante il comitato scientifico preposto non avesse trovato un consenso in merito a tale dichiarazione,[26][28] Ghebreyesus avrebbe preso tale decisione allo scopo di sensibilizzare la comunità internazionale e a spingerla a prendere adeguati provvedimenti.[26][27]
La raccolta dati ha evidenziato come l'infezione sia associata principalmente a casi di individui maschi che praticano sesso con uomini (male–male sexual activity).[29]

L'11 maggio 2023, l'Organizzazione mondiale della sanità dichiara ufficialmente la fine dell'emergenza sanitaria globale[30][31].

Eziopatogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monkeypox virus.

La malattia è chiamata "vaiolo delle scimmie" perché fu osservata per la prima volta nel 1958 nelle scimmie di laboratorio Macaca fascicularis.[32]

Nel suo stato naturale in realtà il virus colpisce i roditori (soprattutto scoiattoli, ratti e topi), e può essere trasmesso ai primati (e quindi anche agli esseri umani) dagli animali infetti attraverso uno stretto contatto (sangue o morsi).

È possibile la trasmissione interumana del virus: lo si sospettava in base a una epidemia scoppiata nel 1997 nella provincia del Kasai Orientale (Repubblica Democratica del Congo)[33] ed è poi stato confermato da uno studio epidemiologico ad hoc.[34]

Anatomia patologica[modifica | modifica wikitesto]

Al microscopio ottico si osservano degenerazione ballonizzante dei cheratinociti e presenza intracellulare di corpi eosinofili. Si dimostra il DNA virale per mezzo della PCR in un campione clinico.[35]

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

Manifestazioni eruttive del vaiolo delle scimmie in una bambina africana di 7 anni, nella Repubblica Democratica del Congo[36]

Presenta segni e sintomi simili a quelli del vaiolo. Insorge circa 12 giorni dopo l'esposizione con malessere generale (febbre, cefalea, dolori muscolari) e linfoadenopatia, e in genere dura da due a quattro settimane[37].

Compare, dopo 1-3 giorni dalla febbre iniziale, una eruzione cutanea (vescicola che evolve in genere in papulo-pustola, poi forma una crosta e cade) generalmente prima sul volto[35].

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Fino a tempi recenti non esisteva un trattamento specifico. Da fine gennaio 2022, l'EMA ha autorizzato all'interno dell'Unione europea l'impiego del tecovirimat, utilizzabile anche in altre infezioni da virus della medesima famiglia (Poxviridae).[38]

Prognosi[modifica | modifica wikitesto]

La mortalità In Africa è di circa il 10% (quella del Variola maior, la forma grave del vaiolo, è tre volte più alta)[37].

Prevenzione[modifica | modifica wikitesto]

Disinfettanti efficaci contro gli Orthopoxvirus, a cui appartiene il virus del vaiolo delle scimmie, sono l'Ipoclorito di sodio (allo 0,5%), il cloroxilenolo, la formaldeide e la paraformaldeide.[39]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Monkeypox, su epicentro.iss.it.
  2. ^ (EN) CDC, Mpox in the U.S., su Centers for Disease Control and Prevention, 7 settembre 2022. URL consultato il 22 dicembre 2022.
  3. ^ Tognotti E., The eradication of smallpox, a success story for modern medicine and public health: What lessons for the future?, in J Infect Dev Ctries, vol. 4, n. 5, giugno 2010, pp. 264-266, PMID 20539058. URL consultato il 4 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  4. ^ (EN) Moussatché N, Damaso CR, McFadden G., When good vaccines go wild: Feral Orthopoxvirus in developing countries and beyond., in J Infect Dev Ctries, vol. 2, n. 3, giugno 2008, pp. 156-73, PMID 19738346. URL consultato il 4 novembre 2010.
  5. ^ a b Rimoin AW, Mulembakani PM, Johnston SC, et al., Major increase in human monkeypox incidence 30 years after smallpox vaccination campaigns cease in the Democratic Republic of Congo., in Proc Natl Acad Sci U S A., vol. 107, n. 37, 14 settembre 2010, pp. 16262-16267, DOI:10.1073/pnas.1005769107, PMID 20805472.
  6. ^ IK Damon, CE Roth e V Chowdhary, Discovery of monkeypox in Sudan, in N. Engl. J. Med., vol. 355, n. 9, 2006, pp. 962-3, DOI:10.1056/NEJMc060792, PMID 16943415.
  7. ^ (EN) S. M. Bernard e S. A. Anderson, Qualitative assessment of risk for monkeypox associated with domestic trade in certain animal species, United States., in Emerg Infect Dis., vol. 12, n. 12, dicembre 2006, pp. 1827-33, PMID 17326932. URL consultato il 4 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2009).
  8. ^ (EN) Monkeypox in Central African Republic, in ReliefWeb, 14 ottobre 2016. URL consultato il 14 ottobre 2016.
  9. ^ (EN) News Scan for May 09, 2019
  10. ^ (EN) Monkeypox - United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland, su who.int. URL consultato il 21 maggio 2022.
  11. ^ (EN) Monkeypox contact tracing extended to Scotland, in BBC News, 13 maggio 2022. URL consultato il 21 maggio 2022.
  12. ^ (EN) Monkeypox: Two more confirmed cases of viral infection, in BBC News, 14 maggio 2022. URL consultato il 21 maggio 2022.
  13. ^ (EN) Monkeypox: Four more cases detected in England, in BBC News, 16 maggio 2022. URL consultato il 21 maggio 2022.
  14. ^ (EN) UK monkeypox cases double to 20 - Sajid Javid, in BBC News, 20 maggio 2022. URL consultato il 21 maggio 2022.
  15. ^ (ES) Oriol Güell, Sanidad confirma que los análisis de los siete primeros casos sospechosos de viruela del mono han dado positivo, su El País, 18 maggio 2022. URL consultato il 21 maggio 2022.
  16. ^ (NL) VRT NWS, Eerste besmetting met apenpokkenvirus vastgesteld in ons land, su vrtnws.be, 19 maggio 2022. URL consultato il 21 maggio 2022.
  17. ^ (EN) Massachusetts confirms rare monkeypox case, the first in the US this year, su Boston Herald, 18 maggio 2022. URL consultato il 21 maggio 2022.
  18. ^ Vaiolo delle scimmie, sesto caso a Roma. Galli: «Contagiosità alta tramite saliva», su ilmessaggero.it, 25 maggio 2022. URL consultato il 24 luglio 2022.
  19. ^ Adnkronos, Vaiolo delle scimmie, primo caso in Lombardia, su Adnkronos, 24 maggio 2022. URL consultato il 29 maggio 2022.
  20. ^ Vaiolo delle scimmie, tre i casi a Roma. Spallanzani al lavoro per isolare il virus: «Così capiremo se il vaccino protegge», su ilmessaggero.it, 20 maggio 2022. URL consultato il 20 maggio 2022.
  21. ^ Giulia Avataneo, Vaiolo scimmie: 200 casi confermati. I medici: no a stigma sociale, su euronews, 27 maggio 2022. URL consultato il 29 maggio 2022.
  22. ^ Vaiolo scimmie, Ecdc: "219 casi nel mondo". Primo caso in Emilia-Romagna, due in Lombardia, su quotidiano.net. URL consultato il 29 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2022).
  23. ^ Human Animal Infections and Risk Surveillance group (HAIRS), su gov.uk. URL consultato il 2 giugno 2022.
  24. ^ UK monkeypox cases jump 70% in just three days to 179 as health chiefs say anyone who develops a new rash should abstain from SEX, su dailymail.co.uk, 30 maggio 2022. URL consultato il 2 giugno 2022.
    «The panel warned that hedgehogs, rats, mice, squirrels, rabbits and hares could all harbour the virus if monkeypox was to spill into Britain's wildlife populations.»
  25. ^ Qualitative assessment of the risk to the UK human population of monkeypox infection in a canine, feline, mustelid, lagomorph or rodent UK pet, su gov.uk, 27 maggio 2022. URL consultato il 3 giugno 2022.
    «Do environmental conditions in the UK support the natural reservoirs or vectors of disease? Outcome: yes. Quality of evidence: satisfactory. Various animal species have been identified as susceptible to MPXV. Rodents are considered natural reservoirs of infection, including rope squirrels, [...]»
  26. ^ a b c d Vaiolo scimmie: Oms, "è un'emergenza sanitaria globale", su ANSA.it, 23 luglio 2022. URL consultato il 24 luglio 2022.
  27. ^ a b (EN) Natalie Grover, John Revill e Jennifer Rigby, WHO declares global health emergency over monkeypox outbreak, in Reuters, 23 luglio 2022. URL consultato il 24 luglio 2022.
  28. ^ (EN) Reuters, WHO's Tedros acted as tie-breaker to break disagreement over Monkeypox designation, in Reuters, 23 luglio 2022. URL consultato il 24 luglio 2022.
  29. ^ Clinical Characteristics of Human Mpox (Monkeypox) in 2022: A Systematic Review and Meta-Analysis
  30. ^ L’Oms ha dichiarato finita l’emergenza sanitaria per il vaiolo delle scimmie, su Corriere della Sera, 11 maggio 2023.
  31. ^ L’Oms dichiara finita l’emergenza sanitaria del vaiolo delle scimmie, su Fanpage, 11 maggio 2023.
  32. ^ (EN) Arita I, Henderson DA., Smallpox and monkeypox in non-human primates., in Bull World Health Organ., vol. 39, n. 2, 1968, pp. 277-83, PMID 5303409. URL consultato il 4 novembre 2010.
  33. ^ (EN) Centers for Disease Control and Prevention (CDC), Human monkeypox -- Kasai Oriental, Democratic Republic of Congo, February 1996-October 1997. MMWR Morb Mortal Wkly Rep, vol. 46, n. 49, Dec 12 1997, pp. 1168-71, PMID 9408046. URL consultato il 5 novembre 2010.
  34. ^ (EN) Hutin YJ, Williams RJ, Malfait P, et al., Outbreak of human monkeypox, Democratic Republic of Congo, 1996 to 1997, in Emerg Infect Dis., vol. 7, n. 3, maggio-Jun 2001, pp. 434-8, PMID 11384521. URL consultato il 5 novembre 2010.
  35. ^ a b (EN) Bayer-Garner IB, Monkeypox virus: histologic, immunohistochemical and electron-microscopic findings., in J Cutan Pathol., vol. 32, n. 1, gennaio 2005, pp. 28-34, DOI:10.1111/j.0303-6987.2005.00254.x, PMID 15660652.
  36. ^ (EN) Frank Fenner, Donald Henderson, I. Arita, Z Jezek e I.D. Ladnyi, 29 - Human monkeypox and other poxvirus infections of man, in Smallpox and its Eradication, Genève, WHO, 1988, ISBN 92-4-156110-6.
  37. ^ a b (EN) Jezek Z, , Szczeniowski M, Paluku KM, Mutombo M., Human monkeypox: clinical features of 282 patients., in J Infect Dis., vol. 156, n. 2, agosto 1987, pp. 293-8, PMID 3036967.
  38. ^ (EN) Tecovirimat SIGA, su European Medicines Agency. URL consultato il 19 maggio 2022.
  39. ^ (EN) Monkeypox

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