Utente:PersOnLine/Monosillabi italiani

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Monosimbolo Fenomeno
a
/a/ Nome della lettera A radd. fon.
Preposizione a (v. ad) (articolata in al, allo, alla, ai, agli alle[1]) radd. fon.
(la) Variante eufonica di ab davanti a consonante nelle locuzioni latine.
a'
/a/ (lett.) Troncamento della preposizione articolata ai ap
à
/a/ Variante grafica di ha 3^ sing. presente ind. del verbo avere; rara ma non errata, decisamente da evitare però nella comunicazione formale[2]. radd. fon.
(fr) Preposizione presente in diverse locuzioni (à gogo, à la coque, à la page, à rebours, bric-à-brac, maître à penser, pied-à-terre, prêt-à-porter, tête-à-tête e vis-à-vis )
ab
/ab/ (la) Preposizione presente in diverse locuzioni latine e avverbiali (ab antiquo, ab aeterno, ) (davanti a consonante a)
/ad/ Variante eufonica della preposizione a con aggiunta della d eufonica ep
ah
/a/ Interiezione esclamativa: esprime piacere, stupore, soddisfazione, dolore, sdegno, rimprovero, minaccia.
Onomatopea della risata, specie ah ah!.
ahi
/'ai/ Interiezione esclamativa di dolore e rammarico; forma anche esclamazioni unito a pronomi personali (
ahi
, ahi, ahilui, ahilei, ahinoi, ahivoi, ahiloro) con valore di dispiacere, rimpianto e pentimento.
onomatopea del grido di dolore acuto e/o improvviso (v. ahia)
ahia
/a'ja/ Onomatopea del grido dolore fisico con maggiore enfasi di ahi
ahm
/am/ Interiezione fonosimbolica usata per invitare qualcuno ad aprire la bocca al fine di mangiare o imboccare.
ahn
/aːn/ interiezione manzoniana, probabile hapax della lingua italiana[3]
aho
/'ao/ Variante grafica di ahó meno dilettale o meno aggressiva.
ahó
/a'o/ Interiezione esclamativa, d'origine romanesca, usate per richiamare l'attenzione di qualcuno, soprattutto in modo sgarbato, con tono risentito o aggressivo. Errata le grafie
ahò
e
con accento grave
ai
/ai/ Preposizione articola formata dalla preposizione a + articolo i (poet)
a i
(v. a')
Interiezione fonosimbolica nella locuzione "senza dire né ai né bai, indica "non dire nulla"
Variante grafica di ahi anche
aimè
(v. ahimè)
ài
/ai/ Variante grafica di hai 2^ sing. presente ind. del verbo avere; rara ma non errata, sconsigliabile nella comunicazione formale[2]
Plurale di aio
aia
/'aja/ Cortile della case coloniche (v. aie)
Femminile di aio
aie
/'aje/ Plurale di aia
Femminile plurale di aio
aio
/'ajo/ (ant.) precettore, istruttore (v. ai)
al
/al/ Preposizione articola formata dalla preposizione a + articolo il
/a'o/ Variante grafica di ahó, evit.
alt
/alt/ Interiezione esclamativa usata per comandare a qualcuno di fermarsi o interrompere un'azione
auf
/a'uf/ Variante grafica di auff (v. uff)
auff
/a'uf/ Interiezione v. uff

B[modifica | modifica wikitesto]

ba
/ba/ (raro) Variante grafica di bah.
ba'
/ba/ (raro) Variante grafica di bah.
ba
/ba/ interiezione esclamativa che esprime dubbio, incertezza, incredulità, rassegnazione, noncuranza, spregio, disprezzo
bai
/bai/ interiezione fonosimbolica solo nella locuzione "ai né bai"
band
/bɛnd/ (ingl) Piccolo gruppo musicale
bang
/bang/ (ingl) Variante onomatopeica di beng
bao
/bao/ Variante onomatopeica di bau.
bar
/bar/ Locale pubblico
Unità di misura della pressione.
bau
/bau/ Onomatopea imitativa del verso del cane
be
/be/ (ant) Nome della lettera B (v bi). radd. fon.
be'
/bɛ/ Variante grafica di beh (v. )
Troncamento di bene nel valore di interiezione (v. ben e )
Troncamento di bei
/bɛ/ interiezione onomatopeica indicante il belato della pecora (v. bèe)
Variante grafica di be' preferibilmente da evitare.
/be/ Grafia errata per
bèe
/bɛː/ Variante grafica di
bea
/'bea/ (raro) 3^sing presente ind. del verbo beare/bearsi
beai
/be'ai/ (raro) 1^sing passato rem. del verbo beare/bearsi
beh
/bɛ/ interiezione esclamativa esprime perplessità, o ha valore esortativo, interrogativo, conclusivo o concessivo. (v. be') (ERRATA grafica )
bei
/bɛi/ Plurale maschile di bello, nei casi d'uso dell'articolo i[1]
Variante grafica italianizza di bey
(raro) 2^sing presente ind. del verbo beare/bearsi
(raro) 1^, 2^, 3^sing presente cong del verbo beare/bearsi
bel
/bel/ Troncamento di bello, nei casi d'uso dell'articolo il[1]
ben
/bɛn/ Troncamento di bene in funzione avverbiale ap
beng
/beng/ Onomatopea dello sparo. (v bang)
beo
/beo/ (raro) 1^sing presente ind. del verbo beare/bearsi
beò
/be'ɔ/ (raro) 3^sing passato rem. del verbo beare/bearsi radd. fon.
bey
/bɛi/ (tur) Titolo nobiliare "signore, principe"
bi
/bi/ Nome della lettera B radd. fon.
bip
/bip/ Onomatopea del suono acustico emesso da apparecchi elettronici
bis
/bis/ Replica, due volte
bit
/bit/ (ingl) Unita minima d'informazione usata in informatica.
blah
/blaː/ Variante di bleah
blé
/ble/ (raro) adattamento dal francese di blue, "blu" (ERRATA grafia blè) radd. fon.
blè
/blɛ/ Grafia errata per blé
bleah
/ble'aː/ Interiezione esclamativa, che esprime disgusto per qualcosa o qualcuno. (v. blah
blob
/blob/ Indica il concetto di "cosa o sostanza strana, indefinibile, figurativamente melliflua o amorfa, melmosa".
blu
/blu/ Colore blu (v. blé) (ERRATA grafia blù) radd. fon.
blu
/blu/ Grafia errata per blu

pasticcio, cosa strana o persona pasticcio, cosa strana o persona

boa
/'boa/ Galleggiante
Serpente
boe
/'boe/ Plurale di boa (galleggianti)
boh
/bo/ interiezione esclamativa, esprime: incertezza, incredula, indifferenza, reticenza, o ha valore dubitativo
boia
/bɔja/ esecutore delle sentenze di morte
bon
/bon/ Troncamento di bono, nel senso di "buono"
Interiezione esclamativa nell'uso colloquiale usate al posto di buono o ben nei loro usi interiettivi.
boom
/buːm/ Indica il rapido accrescimento o diffusione di qualcosa
bra
/bra/ Bra formaggio tipico dell'omonimo comune Bra (ERRATA grafia brà)
brà
/brà / Grafia errata per bra
brio
/'brio/ "vivacità, allegria"
brr
/brː/ Interiezione fonosimbolica esprime brivido di freddo o paura, raccapriccio
brum
/brum/ Adattamento italiano per Brougham
Onomatopea del rumore dell'automobile, specie in ambito infantile.
brut
/bryt/ (fr) Tipo di champagne
bu
/bu/ Onomatopea del l'abbaio concitato del cane spec. ripetuto (v. bau)
Onomatopea di chi borbotta con le labbra per il freddo. Non confondere con il brivido (brr)
Variante grafica per buh[4]
Variante grafica per buu [4]
bua
/'bua/ "Dolore, male" nelbaby talk
bue
/'bue/ Bove
Plurale di bua
buh
/bu/ Interiezione fonosimbolica usata per procurare spavento, specie con connotazione ironica o scherzosa (v. bu). [4]
/buː/ Variante grafica per buu
bui
/bui/ Plurale di buio
buio
/'bujo/ Oscurità
bum
/bum/ Onomatopea dello sparo e dell'esplosione.
Interiezione esclamativa esprime incredulità rispetto a un'affermazione, sottolineandone l'enormità
Italianizzazione di boom
buoi
/bwɔi/ Plurale di bue
buon
/bwɔn/ Troncamento di buono negli stessi usi in cui è ammesso l'articolo un (ERRATA grafia buon' col maschile) ap.
buon'
/bwɔn/ Elisione di buona elis.
Grafia errata per buono, perché indica elisione anziché troncamento
buu
/buː/ Interiezione esclamativa per esprimere disapprovazione. (v. buh) [4]

C[modifica | modifica wikitesto]

c'
/ʧ/ Elisione di ci, in funzione di avverbio e pronome, davanti a parole inizianti per E e I. [5]
/k/ (raro) Elisione di che, in funzione di congiunzione e pronome relativo, davanti a parole inizianti per A, H, O e U. (v ch')[5]
ca
/ka/ (raro) Variante grafica di ca' radd. fon.
(ant) Nome della lettere K radd. fon.
(ant) congiunzione col significato di "che, perché"
ca'
/ka/ Troncamento di casa (v. ca e )
/ka/ (raro) Variante grafica di ca' radd. fon.
caì
/ka'i/ onomatopea del guaito del cane.
can
/kan/ Troncamento di cane.
ce
/ʧe/ Forma che assume la particella avverbiale e pronominale atona ci davanti ai pronomi lo, la, li, le, ne.
(ant) Nome della lettera C (v. ci ) radd. fon.
cel
/ʧel/ (poet) Forma antica per "ce lo" davanti a consonante; davanti a vocale "
ce 'l
"
cen
/ʧen/ (poet) Forma antica per "ce ne" davanti a consonante; davanti a vocale "
ce 'n
"
che
/k/ Elisione di che, in funzione di coniugazione e pronome relativo, davanti a parole inizianti per E e i. [5]
che
/kɛ/ Congiunzione che (v. ch', lett c' e ché) radd. fon.
Pronome relativo, interrogativo-esclamativo e indefinito (v. ch', lett c' e ched) radd. fon.
Aggettivo interrogativo-esclamativo radd. fon.
/ke/ Interiezione esclamativa esprima meraviglia, stupore, riprovazione, disappunto, biasimo
chè
/ke/ Variante grafica per che esclamazione
ché
/kɛ/ Aferesi di perché nel senso di congiunzione radd. fon.
ched
/kɛd/ (ant) Variante eufonica della congiunzione che con aggiunta della d eufonica ep
chi
/ki/ pronome radd. fon.
Nome della lettera greca (Χ, χ) radd. fon.
chic
/ʃik/ (fr) significa "elegante, distintivo"; grafia da non scambiare per kitsch (/kiʧ/).[6]
chitc
/kitʧ/ Grafia errata per kitsch
choc
/ʃɔk/ (rara) Variante grafica di shock derivata dal francese.
ci
/ʧi/ Nome della lettera C
Pronome personale in uso come complemento oggetto o di termine col valore di "a noi (v. ce e c')
Pronome dimostrativo con valore neutro di "di/a/da/in/su ciò", oppure riferito a persone ma introdotto con le preposizioni da, in, su e con (v. ce e c')
Avverbio di luogo con verbi stato e di moto. (v. ce e c')
ciao
/ʧao/ Saluto
ciac
/ʧak/ Attrezzo usato in cinematografia per segnare l'inizio delle riprese (v. ciak)
Onomatopea dello sciacquio delle onde; dello schiacciamento di qualcosa di molle, soprattutto al suolo; rumore proprio del ciak
ciaf
/ʧaf / Onomatopea dello schiaffo; di qualcosa che cade in acqua.
ciak
// Variante grafica di ciac, anche se più usato nell'ambito cinematografico
ciel
/ʧel/ Troncamento di cielo
ciò
/ʧo/ pronome dimostrativo radd. fon.
cioè
/ʧoɛ/ Avverbio con funzione esplicativa composto da ciò + è (ERRATA grafia cioé) radd. fon.
cioé
/ʧoe/ Grafia errata di cioè
clap
/klap/ omomatopea dell'appluuso
clic
/klik/ onomatopea imitativa di un suono metallico secco e breve
co
/ko/ (ant.) col significato di "capo, testa" radd. fon.
co'
/ko/ (lett) Troncamento di coi'
(ant) Variante grafica di co''
coi
/koi/ Preposizione articola formata dalla preposizione con + articolo i più comune
co i
(v. co')
col
/kol/ Preposizione articola formata dalla preposizione con + articolo il più comune
con il
, (poet)
/kɔl/ Troncamento di colle, collina
com
/cɔm/ (poet) Troncamento di come davanti a consonante (v com')
com'
/cɔm/ elisione di come (v com)
con
/kon/ Preposizione con (articolata in (con il), collo (con lo), colla (con la), coi (con i), cogli(con gli), colle (con le)[1])
/kɔn/ (ant) Variante poetica di com
cor
/kɔr/ (poet) Troncamento di core
(poet) Troncamento di corre, "cogliere"
cra
/kra/ onomatopea del gracchiare (corvo e sim) e del gracidare (rana), specialmente ripetuto cra cra
crac
/krak/ Figurativamente crollo improvviso e rovinoso
Onomatopea di qualcosa che si spezza producendo un rumore secco
crea
/krɛa/ 3^sing. presente ind. del verbo creare
2^sing. imperativo del verbo creare
creai
/kre'ai/ 1^sing. passato rem. del verbo creare
crei
/krɛi/ 2^sing. presente ind. del verbo creare
1^, 2^, 3^sing. presente cong. del verbo creare
creo
/krɛo/ 1^sing. presente ind. del verbo creare
creò
/cre'ɔ/ 3^sing. passato rem. del verbo creare radd. fon.
cria
/kria/ (ant.) 3^sing. presente ind. del verbo creare
(ant.) 2^sing. imperativo del verbo creare
criai
/kri'ai/ (ant.) 1^sing. passato rem. del verbo creare
cri
/kri/ (ant.) 2^sing. presente ind. del verbo creare radd. fon.
(ant.) 1^, 2^, 3^sing. presente cong. del verbo creare radd. fon.
cric
/krik/ Martinetto usato per sollevate utuoomobili
onomatopea di materiale (vetro, ghiacchio e sim.) fragile che s'incrina
crio
/krio/ (ant.) 1^sing. presente ind. del verbo creare
criò
/criɔ/ (ant.) 3^sing. passato rem. del verbo creare radd. fon.
croio
/'krojo/ (ant.) Aggettivo duro, rustico
csi
/ksi/ Nome delle lettera greca csi (Ξ, ξ) (v. xi) radd. fon.
cu
/ku/ Nome della lettera Q da evitare grafia qu[7] radd. fon.
cui
/kui/ pronome
cuoi
/kwoi/ Plurale maschile per cuoio
cuoia
/'kwoja/ Plurale femminile per cuoio in usi figurativi
cuoio
/'kwojo/ pelle conciata
cuor
/kwɔr/ Troncamento di cuore

D[modifica | modifica wikitesto]

d'
/d/ Elisione della preposizione da oggi solo nelle formule cristallizzate: d'altra parte, d'altronde, d'altro canto/lato d'ora in poi/in avanti)
Elisione della preposizione di obbligatoria nelle formule cristallizzate:d'accordo, d'epoca e d'oro, e frequente ma non obbligatoria in molte altre.
d'i
/d '/ (ant.) Elisione di de i
da
/da/ Preposizione da (v. d') (articolata in dal, dallo, dalla, dai, dagli dalle[1])

radd. fon.

Variante di dai (imperativo del verbo dare)

radd. fon.

da'
/da/ Troncamento di dai (imperativo del verbo dare) in posizione proclitica ap.
(lett.) Troncamento della preposizione articolata dai ap.
/da/ 3^sing. presente ind. del verbo dare (ERRATA grafia da) radd. fon.
Variante grafica di da (imperativo del verbo dare) radd. fon.
dai
/dai/ Preposizione articola formata dalla preposizione da + articolo i (poet.)
da i
(v. da')
3^ sing. presente ind. del verbo dare (v. dài)
Imperativo del verbo dare (v. da' e da)
Interiezione esclamativa con funzione esortativa.
dài
/dai/ Variante grafica di dai (2^sing. presente ind. del verbo dare)
dar
/dar/ Troncamento di dare ap.
de
/de/ Particella utilizzata per la scrittura scissa delle preposizioni articolate di di
(ant) Nome della lettere D (v. di)
de'
/dɛ/ (poet) Elisione di dee verbo dolere
(poet) Elisione di dei verbo dolere
/de/ (lett) Elisione di dei (preposizione)
dea
/'dɛa/ Femminile singolare di dio
(ant) 3^ sing. congiuntivo pres. del verbo dare
dee
/'dɛe/ Femminile plurale di dio
(poet) Sincope di deve (3^ sing presente ind. verbo dovere)
deh
/dɛ/ (lett. e poet.) Interiezione esclamativa usata all'inizio di una preghiera o dell'espressione di un desiderio
dei
/dɛi/ Plurale di dio
(poet) Sincope di devi (2^ sing presente ind. verbo dovere)
/dei/ Preposizione articola formata dalla preposizione di + articolo i (poet.)
de i
(v. de')
del
/del/ Preposizione articola formata dalla preposizione di + articolo il (poet.)
de 'l
)
deo
/dɛo/ (lat.) 'Dio' presente nella locuzione latina "Deo gratias"
di
/di/ Nome della lettera D radd. fon.
Preposizione di (v. d' e de) (articolata in del, dello, della, dei, degli delle[1])
di
/di/ Imperativo del verbo dire[8] (v. )
/di/ giorno radd. fon.
Variante grafica di di' radd. fon.
dia
/'dia/ 1^ 2^ 3^ sing congiuntivo pres. del verbo dare
die
/'die/ (lat.) 'giorno' presente nelle locuzioni: pro die, sine die
(poet) Variante poetica di (giorno)
diè
/djɛ/ (ant) Troncamento di diede (dare) radd. fon.
dio
/'dio/ Entità suprema
(poet) Sincope di divo 'divino'
dir
/dir/ Troncamento di dire ap.
do
/dɔ/ Nome della nota do radd. fon.
1^sing. presente ind. del verbo dare (v. ) radd. fon.
/dɔ/ Variante grafica di do (1^sing. presente ind. del verbo dare) radd. fon.
don
/dɔn/ Titolo onorifico per i parroci troncamento di donno 'signore' ap.
Onomatopea del rintocco della campana
du'
/du/ troncamento di due ap.
due
/'due/ Nome del numero 2
duo
/'duo/ Coppia
(ant) Variante di due
duol
/dwɔl/ Troncamento di duole

E[modifica | modifica wikitesto]

e
/e/ Nome della lettera E radd. fon.
Congiunzione e (v. ed) radd. fon.
(ant.) Variante grafica di e' articolo
e'
/e/ (ant.) Troncamento di ei pronome in posizione proclitica
(ant.) Troncamento di eo
(ant) Articolo variante di i
è
/ɛ/ 3^sing. presente ind. del verbo essere (ERRATA grafia é) radd. fon.
é
/e/ Grafia errata per è
(ant.) Variante grafica di e' articolo
ed
/ed/ Variante eufonica della congiunzione e, con aggiunta della d eufonica ep.
eh
/e/ Interiezione esclamativa esprime: rimprovero, stupore, disapprovazione, rassegnazione o avere valore interrogativo, esclamativo, enfatico.
Onomatopea della risata specie ripetuto eh eh
ei
/ei/ (lett) Variante di eglisolo davanti a consonante (v. e')
(ant.) Variante poetica per essisolo davanti a consonante (v. e')
(ant.) Sincope di ebbi (3' pl passato rem del verbo avere)
eo
/eo/ (ant.) variante per io
et
/ɛt/ Variante di e (congiunzione) in uno telegrafico per evitare confusioni con è
(ant) Variante eufonica di e (congiunzione) alternativa a ed
ex
/ɛks/ (lat)

F[modifica | modifica wikitesto]

fa
/fa/ Nota musicale fa radd. fon.
Avverbio usato per specificare un lasso di tempo trascorso "un'ora fa" (ERRATA grafia ) radd. fon.
2^ sing. presente ind. del verbo fare (ERRATE grafie o fa') radd. fon.
Troncamento di fai (imperativo del verbo fare) in posizione proclitica, preferibile la grafia fa' meno fraintendibile (ERRATA grafia ) radd. fon.; ap.
fa'
/fa/ Troncamento di fai (imperativo del verbo fare) in posizione proclitica (ERRATA grafia ) ap.
/fa/ Grafia errata per l'avverbio fa
Grafia errata per la 2^ sing. presente ind. del verbo fare fa
Grafia errata per l'imperativo del verbo fare fa' o fa
fai
/fai/ 3^ sing. presente ind. del verbo fare
imperativo del verbo fare (v. fa' e fa)
fan
/fan/ inglesismo significa "ammiratore fanatico, tifoso, patito"; pl. ammesso anche fans (fan)
far
/far/ troncamento dell'infinito del verbo fare ap.
fax
/faks/ Accorciamento di "telefax"
fe
/fe/ (ant) Variante grafica di troncamento di fece radd. fon.; ap.
fe'
/fe/ (ant) Variante grafica di troncamento di fece radd. fon.; ap.
/fe/ (ant. e poet.) Troncamento di fede radd. fon.; ap.
(ant) Troncamento di fece 3^ sing passato rem. del verbo fare (v. fe e fe'); radd. fon.; ap.
fea
/fea/ (ant.) 3^ sing imperfetto ind. del verbo fare
fei
/fei/ (poet.) 1^ sing. passato rem. del verbo fare
feo
/feo/ (poet.) 3^ sing passato rem. del verbo fare (v. )
fi
/fi/ Nome italiano della lettera greca Phi (Φ; φ) radd. fon.
fi'
/fi/ (ant) Troncamento di figlio ap.
fia
/'fia/ (poet.) 3^ sing futuro indicativo del verbo essere
fil
/fil/ Troncamento di filo per lo più nelle locuzioni: "fil di ferro, fil di spada" ap.
fin
/fin/ Troncamento di fine ap.
Troncamento di fino ap.
fio
/'fio/ Sinonimo di "castigo, pena, punizione" ("pagare il fio")
(ant) Sinonimo di feudo e i tributi spettanti al feudatario.
(ant) Nome della lettera ipsilon oggi in alcune locuzioni in cui significa "nulla, niente" o "fine, termine"
fior
/fjor/ Troncamento di fiore ap.
fo
/fɔ/ (raro) 1^ sing presente ind. del verbo fare, oggi più usato faccio (ERRATA grafia ) radd. fon.
/fɔ/ Grafia errata per fo
fon
/fɔn/ Da phon unità di misura in psicoacustica
asciugacapelli adattamento dal tedesco Föhn (ERRATA grafia phon)[9]
fra
/fra/ Preposizione fra (v. fra') radd. fon.
Troncamento di "frate" (v. frà e fra') radd. fon.; ap.
fra'
/fra/ (rarò) Variante grafica di fra troncamento di frate radd. fon.; ap.
(lett.) Troncamento della preposizione articolata "fra i" ap.
frà
/fra/ (raro) Variante grafica di fra troncamento di frate
fu
/fu/ aggettivo col significato di defunto (ERRATA grafia ) radd. fon.
3^ sing. passato rem. del verbo essere (ERRATA grafia ) radd. fon.
/fu/ Grafia errata per in tutte le sue accezioni.
fui
/fui/ 1^ sing. passato rem. del verbo essere
fuor
/fwɔr/ Troncamento di fuori ap.

G[modifica | modifica wikitesto]

gl'
/ʎ/ (raro) Elisione di gli davanti a I [5]

K[modifica | modifica wikitesto]

kitsch
/kiʧ/ ted) significa "pacchiano", da non scrivere chic. [6]

M[modifica | modifica wikitesto]

mar
/mar/ Troncamento di mare
mo
/mɔ/ Avverbio di tempo col significato di 'ora, adesso', nella locuzione "da mo" 'da un bel pezzo' (ERRATA grafia ) Radd. fon.
Interiezione col valore enfatico di 'un po'' dopo un imperativo. Radd. fon.
/mɔ/ Grafia errata per mo
Grafia errata per mo'
mo'
/mɔ/ Troncamento di modo solo nella locuzione "a mo' di" (ERRATA grafia ) Radd. fon. ap.
Variante grafica di mo Radd. fon.

P[modifica | modifica wikitesto]

phon
/fɔn/ Variante grafia di fon (unità di misura)
Grafia errata per fon (asciugacapelli) [9]
pi
/pi/ Nome della lettera P radd. fon.
Nome della lettera greca Pi) (Π; π) radd. fon.
(lett.) 3^sing presente ind. del verbo piare (pigolare) radd. fon.
(lett.) imperativo del verbo piare (pigolare) radd. fon.
(lett.) 1^, 2^, 3^sing presente cong. del verbo piare (pigolare) radd. fon.
pia
/'pia/ Femminile di pio
(lett) 2^sing imperativa del verbo piare (pigolare)
piai
/pjai/ (lett.) 1^sing passato rem. del verbo piare (pigolare)
pian
/pjan/ Troncamento di piano
pie
/'pie/ Plurale femminile di pio
pie'
/pje/ Grafia errata per piè
piè
/pjɛ/ Troncamento di piede (ERRATE grafie pie' e pié)
pié
/pjɛ/ Grafia errata per piè
pii
/'pii/ Plurale di pio
pio
/pio/ Aggettivo significa: fedele, caritatevole
Onomatopea verso del pulcino
(lett) 1^ sing. presente ind. del verbo piare (pigolare)
piò
/piɔ/ (lett) 3^sing passato rem. del verbo piare (pigolare) radd. fon.
(ant.) tipologia di aratro in legno diffuso nelle regioni del nord
più
/pju/ avverbio radd. fon.
piue
/'pjue/ (ant.) Variante poetica di più con epitesi di -e ep.
/pɔ/ Grafia errata per po'
po'
/pɔ/ Troncamento di poco (ERRATA grafia )
(raro) Troncamento di poi
poc'
/poc/ Elisione di poco solo nella locuzione "poc'anzi"
poh
/pɔ/ Interiezione esclamativa esprime: disprezzo, disgusto, disinteresse
poi
/pɔi/ Avverbio significa dopo (v. po')
pro
/prɔ/ Giovamento, vantaggio, beneficio, utilità radd. fon.
(lat) Preposizione latina col valore di 'per, in favore di, a vantaggio di, in difesa di' nelle locuzioni latine "pro bono, pro capite, pro die, pro domo sua, pro dose, pro forma, pro indiviso, pro loco, pro quota, pro rata, pro soluto, pro solvendo, pro tempore, qui pro quo, "
(poet) Variante grafica di pro'
prò
/prɔ/ Variante grafica di pro (vantaggio) radd. fon.
(poet) Variante grafica di pro' (prode) radd. fon.
pro'
/prɔ/ (poet) Troncamento di prode
pui
/pui/ (ant.) Variante poetica di poi
può
/pwɔ/ 3^ sing. presente ind. del verbo potere radd. fon.
puoi
/pwɔi/ 2^ sing. presente ind. del verbo potere
pur
/pur/ Troncamento di pure ap.

Q[modifica | modifica wikitesto]

qu
/ku/ Variante grafica di cu preferibilmente da evitare[7] radd. fon.
qua
/kwa/ Avverbio di luogo con valore di 'in questo luogo' (grafia ERRATA quà), meno puntuale di qui (v. la) radd. fon.
Onomatopea del verso dell'oca o dell'anatra radd. fon.
qua'
/kwa/ (poet.) Troncamento di quai
quà
/kwa/ Grafia errata per qua
(ant.) Variante grafia di qua radd. fon.
quai
/kwai/ (poet.) variante di quali davanti a consonante (v. qua')
qual
/qwal/ Troncamento di quale/i, usata di norma davanti a vocale (sempre ERRATA grafia qual' di elisione[10]) e opzionalmente a consonante, specie nelle formule consolidate, nei casi in cui, anche per analogia, si potrebbero usare gli articoli il e i. ap.
qual'
/qwal/ Grafia errata per qual, anche in caso di riferimento femminile[10],perché indicante elisione anziché troncamento.
que'
/qwe/ (lett.) Troncamento di quei
quei
/kwei/ Plurale di quello, nei casi d'uso dell'articolo i[1]
(lett.) variante di quegli (v. que')
quel
/kwel/ Troncamento di quello, nei casi d'uso dell'articolo il[1]
qui
/kwi/ Avverbio di luogo col valore di 'in quel luogo' (grafia ERRATA quì), più puntuale di qua (v. ) radd. fon.
(lat.) Particella latina presente nella locuzione "qui pro quo" (v. pro e quo).
quì
/kwi/ Grafia errata per qui
(ant.) Variante grafia di qui radd. fon.
quid
/kwid/ (lat) particella latina in italiano usata col valore di 'qualche cosa'
quiz
/kwiʦ/ quiz
quo
/kuo/ (lat.) particella latina presenti nelle locuzioni latine a quo, statu quo, qui pro quo

S[modifica | modifica wikitesto]

sa
/sa/ 3^ sing presente ind. del verbo sapere (ERRATA grafia ) rad. fon.
sa'
/sa'/ (ant.) Troncamento di san davanti a semiconsonante o s impura
/sa/ Grafia errata per sa
sai
/sai/ 2^ sing presente ind. del verbo sapere
sal
/sal/ Troncamento di sale
san
/san/ Troncamento di santo nei casi d'uso dell'articolo un
sao
/'sao/ (ant) Variante di sa
sci
/ʃi/ sci
scia
/'ʃia/ 2^ sing. indicativo pres. del verbo sciare
Imperativo del verbo sviare
In generale, traccia la sciata da un corpo in movimento dietro di sé
scià
/ʃa/ Italianizzazione di Shāh(ﻩﺎﺷ), titolo dei regnanti iraniani rad. fon.
sciai
/ʃi'ai/ 1^ sing. passato remoto del verbo sciare
scic
/ʃik/ Grafia errata per chic
scie
/'ʃie/ Plurale di scia (traccia)
scii
/'ʃii/ 2^ sing. indicativo presente del verbo sviare
1^ 2^ 3^ sing. congiuntivo del verbo sciare
scio
/'ʃio/ 1^ sing. indicativo pres. del verbo sciare
sciò
/ʃi'ɔ/ 3^ sing. passato rem. del verbo sciare rad. fon.
Interiezione fonosimbolica usata per allontanare animali o indicare malamente a qualcuno di andar via
scioc
/ʃɔk/ Grafia errata per shock
sda
/sda/ (raro) 3^ sing indicativo pres. del verbo sdarsi (ERRATA grafia sdà) rad. fon.
sdà
/sda/ Grafia errata per sda
sdai
/sdai/ (raro) 1^ 2^ 3^ sing congiuntivo pres. del verbo sdarsi
sdia
/'sdia/ (raro) 2^ sing indicativo pres. del verbo sdarsi
sdo
/sdɔ/ (raro) 1^ sing indicativo pres. del verbo sdarsi (ERRATA grafia sdò) rad. fon.
sdò
/sdɔ/ Grafia errata per sdo
sfa
/sfa/ (raro) 3^ sing indicativo pres. del verbo sfare rad. fon.
sfai
/sfai/ (raro) 2^ sing indicativo pres. del verbo sfare
sfo
/sfɔ/ (raro) 1^ sing indicativo pres. del verbo sfare (ERRATA grafia sfò) rad. fon.
sfò
/sfɔ/ Grafia errata per sfo
//
//
shock
/ʃɔk/ (ing) shock (v. choc)
se'
/sɛ/ (ant) Troncamento di sei
sei
/si/ Nome del numero 6 (v. se')
2^ sing. presente ind. del verbo essere
sia
/'sia/ Congiunzione
1^, 2^, 3^ sing. presente cong. del verno essere (v. sii)
sii
/'sii/ Imperativo del verbo essere
(ant) Variante di sia (2^ sing)
so
/sɔ/ 1^ sing presente ind. del verbo sapere (ERRATA grafia ) rad. fon.
/sɔ/ Grafia errata per so
sol
/sɔl/ Nota sol
/sol/ Troncamento di sole ap.
Troncamento di solo ap.
son
/son/ Troncamento di sono (1^ sing. e 3^ pl presente ind. del verbo essere) ap.
spia
/'spia/ 2^ sing. indicativo pres. del verbo spiare
Imperativo del verbo sviare
Chi fa spionaggio
spiai
/spi'ai/ 1^ sing. passato remoto del verbo spiare
spie
/spie/ Plurale di spia
spii
/'spii/ 2^ sing. indicativo presente del verbo spiare
1^ 2^ 3^ sing. congiuntivo del verbo spiare
spio
/'spio/ 1^ sing. indicativo pres. del verbo spiare
spiò
/spi'ɔ/ 3^ sing. passato rem. del verbo spiare rad. fon.
sta
/sta/ 3^ pl presente ind. del verbo stare (ERRATA grafia stà) rad. fon.
Variante di stai (imperativo del verbo stare) (ERRATA grafia stà) rad. fon.
Aferesi di esta 'questa' (v. 'sta) af.
'sta
/sta/ Variante grafica di sta (questa)
stà
/sta/ Grafia errata per sta
sta'
/sta/ Troncamento di stai (imperativo del verbo stare)
stai
/stai/ imperativo del verbo stare (v sta' e sta)
Plurale di staio
staio
/staio/ staio
star
/star/ Troncamento di fare
(ing.) stella dello spettacolo
ste
/ste/ Aferesi di este 'queste' (v. 'ste) af.
'ste
/ste/ Variante grafica di ste (queste)
stea
/'stɛa/ (ant) 'stia (congiuntivo del verbo stare)
sti
/sti/ Aferesi di esti 'questi' (v. 'sti) af.
sti
/sti/ Variante grafica di sti (questi)
stia
/'stia/ 1^ 2^ 3^ sing congiuntivo pres. del verbo stare
Gabbia per polli o altri animali domestici
stie
/'stie/ Plurale di stia (gabbia)
stiè
/stiɛ/ (ant) Troncamento di stiede 'stette' rad. fon.
sto
/stɔ/ 1^ sing indicativo pres del verbo stare (ERRATA grafia stò) rad. fon.
/sto/ Aferesi di esto 'questo' (v. 'sto) af.
sto
/sto/ Variante grafica di sto (questo)
stò
/stɔ/ Grafia errata per sto (verbo stare)
stoa
/'stɔa/ Stoa
suol
/swɔl/ Troncamento di suolo ap.
Troncamento di suole (3^ sing. presente indicativo del verbo solere) ap.
suon
/swɔn/ Troncamento di suono ap.
suor
/swɔr/ Troncamento di suora ap.
svia
/'svia/ 2^ sing. indicativo pres. del verbo sviare
imparativo del verbo sviare
sviai
/svi'ai/ 1^ sing. passato remoto del verbo sviare
svii
/'svii/ 2^ sing. indicativo presente del verbo sviare
1^ 2^ 3^ sing. congiuntivo del verbo sviare
svio
/'svio/ 1^ sing. indicativo pres. del verbo sviare
sviò
/svi'ɔ/ 3^ sing. passato rem. del verbo sviare rad. fon.
svuoi
/'svwɔi/ (raro) 2^ sing. indicativo presente del verbo svolere

T[modifica | modifica wikitesto]

tal
/tal/ Troncamento di tale/i, usata di norma davanti a vocale (sempre ERRATA grafia tal' di elisione[10]) e opzionalmente a consonante, specie nelle formule consolidate, nei casi in cui, anche per analogia, si potrebbero usare gli articoli il e i. ap.
tal'
/tal/ Grafia errata per tal, anche in caso di riferimento femminile[10],perché indicante elisione anziché troncamento.
tu
/tu/ Pronome personale di 2^ persona
tua
/'tua/ Aggettivo o pronome possessivo di 2^ persona per parole femminili singolari
tue
/'tue/ Aggettivo o pronome possessivo di 2^ persona per parole femminili plurali
tuo
/'tuo/ Aggettivo o pronome possessivo di 2^ persona per parole maschili singolari
tuoi
/twɔi/ Aggettivo o pronome possessivo di 2^ persona per parole maschili plurali

U[modifica | modifica wikitesto]

uom
/wɔm/ (ant) Troncamento di uomo (v om) ap.

V[modifica | modifica wikitesto]

va
/va/ 3^ sing. presente ind. del verbo andare (ERRATA grafia ) radd. fon.
Troncamento di vai (imperativo del verbo andare) in posizione proclitica, preferibile la grafia meno fraintendibile radd. fon.
/va/ Grafia errata per va e va'
vai
/vai/ imperativo del verbo andare (v. va' e va)
van
/van/ Troncamento di vanno (andare) ap.|
vo
/vɔ/ 1^ sing presente ind. del verbo andare, oggi più usato vado (ERRATA grafia e vo') radd. fon.
vo'
/vɔ/ (tosc.) Troncamento di voglio in posizione proclitica
(ant.) Troncamento di voi ap.|
Grafia errata per vo
/vɔ/ Grafia errata per vo
voi
// Pronome personale di 5^ persona.
vol
/vol/ Troncamento di volo
vui
/vui/ (ant) variante poetica di voi
vuo'
/vuɔ/ (poet) Troncamento di vuoi
vuoi
/vuɔi/ 2^ sing presente ind. del verbo volere
vuol
/vwɔl/ Troncamento di vuole (3^ sing presente ind. del verbo volere)


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Aspetti grammaticali[modifica | modifica wikitesto]

Segnaccentazione dei monosillabi[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'odierna ortografia italiana, l'accento grafico è obbligatorio sui seguenti monosillabi italiani:

  1. ciò, già, giù, scià, sciò - chiù, piè, più, può;
  2. ché, , , è, , , , , , .

Nella prima seria di monosillabi uscenti con due grafemi vocalici, l'accento grafico risponde a evidenti esigenze di pronuncia, in quanto la sua assenza autorizzerebbe una pronuncia piana, con tanto di rivocalizzazione della I diacritica nelle prime cinque parole; inoltre svolge accessoriamente pure una funzione distintiva nei casi di monosillabi altrimenti omografi:

Assolutamente errata - anche se virtualmente rientrante in questa casistica - è oggi l'accentazione grafica degli avverbi qua equi, che, invece, era ammessa e largamente diffusa fino al '700 [11], poi abbandonata perché ritenuta superflua e non rispondente, quindi, a criteri di "parsimonia grafica". La Q, infatti, secondo le regole ortografiche, non solo vuole dopo si sé esclusivamente la vocale U, ma prescrive per essa anche uno statuto obbligatoriamente semiconsonantico, non in grado di supportare di alcun accento espiatorio; e assolutamente impossibile è anche un eventuale confusione con il pronome cui, che per la vocalità della U richiede obbligatoriamente la lettera C.

Nella seconda serie di monosillabi, dove una diversa pronunzia è evidentemente impossibile, l'accento grafico risponde a esigenze esclusivamente distintive: infatti ogni monosillabo della serie possiede almeno un potenziale omografo:

ché ([per]ché) che (congiunzione o pronome)
(dare) da (preposizione)
é (essere) e (congiunzione)
(giorno) di (preposizione)
la (avverbio) la (articolo o pronome)
(avverbio) li (pronome)
(congiunzione) ne (pronome)
(pronome) se (congiunzione)
(avverbio) si (pronome)
(bevanda) te (pronome)

I ragionamenti che tentano di fondare la necessità dell'uso dell'accento grafico su questi monosillabi, e solo su questi, sul piano logico sono piuttosto labili, perché si scontano con la realtà di un quadro grafico decisamente incoerente circa la resa dei monosillabi con uscita monovocalica e quindi a pronuncia obbligata; basta vedere la facilità con cui è possibile trovare una nutrita casistica di monosillabi omografi potenzialmente confondibili (re (regnante) e re (nota), do (dare) e do (nota), fa (fare) e fa (avverbio) e fa (nota)) e che pure nessuno sente bisognosi di accentazione per fugarne eventuali ambiguità. La realtà è che la lingua non risponde quasi mai a criteri di razionalità, e che spesso è la tradizione, e non la logica, a determinare l'ammissibilità di una determinata forma, talvolta rendendola obbligatoria per consuetudine nell'uso. In tutti i modi va detto che sono decisamente rari i casi di assoluta confondibilità dei termini, e che il contesto aiuta sempre a fugare eventuali dubbi, nonostante ciò, però, una corretta accentazione è sempre auspicabile perché aiuta a guidare e ad accelerare la lettura e la comprensione da parte del lettore sufficientemente istruito su questi meccanismi.

Esistono poi una serie di segnaccentazioni possibili, e anche storicamente attestate, ma sconsigliate dalla maggior parte delle grammatiche, forse perché non rispondenti quel criterio di "parsimonia grafica" già menzionato. Gli accenti sono possibili, ma sconsigliati, nei seguenti monosillabi:

  1. sulle voci del verbo avere: io ò, tu ài, egli à, essi àn(no), in luogo dei più frequenti con la h-; è bene ricordare che queste forme seppur grammaticalmente corrette a tutti gli effetti, sono fortemente sconsigliabili perché sentite come desuete e da alcuni anche potenzialmente scorrette.
  2. sulle voci del verbo dare: io , tu dài, essi dàn(no); queste accentazioni vengono considerate dalle grammatiche decisamente superflua la prima per l'evidente improbabilità di confusione con col nome della nota, e sconsigliabili le altre se non in caso di evidente ambiguità.
  3. sopra quando usato come avverbio, ma considerato inutile perché non confondibili per via della diversa posizione che occupano sistematicamente all'interno della frase, e anche per la sostanziale identità significati, che comunque non sarebbe mai in grado di alterare il significato della frase.
  4. Dai dizionari invece vengono prese in considerazione che le forme di e per gli imperativi e i troncamenti frà(te), (sa), ma si suggeriste piuttosto l'uso della forma deaccentata o apostrofata, anche perché stando all'ortoepia italiana la presenza dell'accento obbligherebbe una pronuncia con raddoppiamento fonosintattico.


E' possibile comunque notare come in queste forme l'accentazione si sia attestata su coppie di omografi costituite da un monosillabo forte (nome, verbo, avverbio), su cui si segna l'accento, in contrapposizione a un monosillabo debole (articolo, preposizione, congiunzione, pronome) - fatta eccezione per la coppia né/ne - e come l'accentazione cada sulla parola che decisamente .

L'apostrofo[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'ortografia odierno l'apostrofo nei monosillabi è obbligatorio:

  1. nei casi di l'elisione ,
  2. nei troncamenti:
    • po' (poco), a mo' di (a modo di)
    • da', fa', sta', va' e di', dagli imperativi di derivazione fiorentina dai, fai, stai, vai, mentre l'ultima è giustificata dall'etimo latini DIC.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Per le preposizioni articolate (composti di di, a, da, in, con, su), così come le forme derivazioni di bello e di quello, valgono le medesime regole di uso che si hanno per gli articoli il, lo (l'), la (l'), i, gli (gl'), le
  2. ^ a b Le grafie accentate per il presente del verbo avere: ò, à, ài e ànno in luogo delle più consuete ho, ha, hai e hanno, con H etimologica, non sono da considerarsi errate, benché oggi inconsuete e attribuite solitamente a un modo di esprimersi popolano; l'attestazione dominante della forma con l'acca si è avuta infatti solo dopo la prima metà del '900 e prima non sono mancate proposte provenienti da insigni linguisti di adoperare esclusivamente la forma grafica distintiva con accento (H etimologica: grafie ànno, à, ò e ài per hanno, ha, ho, hai)
  3. ^ Manzoni stesso ne dà contestualmente la definizione: «Renzo [...] terminò con un ahn? interiezione che significa: sono o non sono un uomo io? si poteva trovar di meglio? vi sarebbe venuta in mente? e cento cose simili.» (I promessi sposi, VI)
  4. ^ a b c d Anche se da molti dizionari snobbata, si è seguita la distinzione "proposta" dal dizionario De Mauro: proponendo bu per i significati prettamente onomatopeici; buh per indicare il verso ironico per indurre/suggerire paura per via della presenza di H oggi marcatore tipicamente interiettivo; buu in quanto suggerisce, anche graficamente, l'allungamento del verso che esprima disapprovazione.
  5. ^ a b c d Le regole ortografiche dell'italiano moderno ammettono l'elisione a patto che vengano rispettate le consuetudini grafemiche di suggerimento della pronuncia adottato regolarmente all'interno della parola. E' per questo che le elisioni delle particelle ci che e, raramente, gli, possono essere correttamente attuate solo a rispetto di alcune condizioni:
    • ci, che si pronuncia con C dolce /ʧ/, può essere - e deve essere con voci dei verbi essere, avere ed entrare -, elisa in c' solo davanti a E e I, perché, solo davanti a queste due lettere, la lettere C assume pronuncia palatale. Oggi, tale grafia è assai diffusa, in contraddizione a tale norma, anche davanti a voci del verbo avere e azzeccare che inizio per A o per H, ma tale consuetudine è da considerarsi ancora errata.
    • che, che si pronuncia con C dura /k/, può essere elisa in ch' solo davanti a E e I, perché, solo davanti a queste due lettere, la lettere C richiede l'aggiunta della -H, formando il digramma CH, per avere pronuncia velare; può ammettere invece elisione c' davanti a A, H, O e U, perché richiamano comunemente pronuncia velare dopo C, ma si stratta oggi di un uso del tutto in disuso o tipico di uno stile letterario piuttosto ricercato di avvicinamento della scrittura al parlato. In poetica e nella prosa antica è possibile imbattersi in grafie attualmente non convenzionali come "ch'h-, ch'a- ch'o-"; si tratta, tuttavia, di oscillazioni grafiche minoritarie, legate allora a una mancata attestate delle regole ortografiche odiente.
    • gli può essere elisa in gl' solo davanti a I, perché in italiano il gruppo GL assume pronuncia /ʎ/ solo davanti a I.
  6. ^ a b La difficoltà di scrivere la parola kitsch secondo la grafia originale, può facilmente indurre a rendere la parola, seguendo la /kiʧ/, secondo una grafia italianizzata - che non esiste - come «chitc» o «chic». Se la prima grafia non crea molti problemi di fraintendimento, la seconda, invece, può essere confusa con la parola chic che ha significo sostanzialmente opposto
  7. ^ a b Benché nei nomi delle lettere sia frequentissima la presenza grafemica della lettera stessa che indicano, la grafia qu, in luogo di cu, con pronuncia /ku/ viola le regole ortografiche dell'italiano che vogliono che la lettera Q sia sempre e solo seguita da U con valore semiconsonantico ([w]) e non vocalico ([u]), come invece vuole la corretta pronuncia del nome.
  8. ^ Anche se la forma piena dell'imperativo di' in italiano manca, la presenza dell'apostrofo postvocalico può essere giustificato come apocope della forma latina DIC.
  9. ^ a b La grafia «fon» per asciugacapelli è un adattamento dal tedesco Föhn (vento caldo locale); la variante grafica «phon» invece deriva da una pseudo-ricostruzione etimologica derivata dall'errata convinzione che la parola fon sia un adattamento dall'inglese, dove, invece, la parola phon ha solo ed esclusivamente il significato di 'suono', mentre l'equivalente di asciugacapelli è wikit:hairdryer
  10. ^ a b c d Tale e quale sono indefiniti, sia in funzione aggettivale che pronominale, e sensibili solo al numero (singolare/plurale), ma non al genere (maschile/femminile), ragion per cui i troncamenti, "tal" e "qual", valgono anche se riferiti al femminile, e le forme elise, "tal'" e "qual'", sono sempre errate, anche quest'ultimo caso.
  11. ^ Vedi le voci qua e qui sul DOP

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Fonti[modifica | modifica wikitesto]