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Achille Tellini (Udine, 1866Udine, 1 ottobre 1938) è stato un geologo e linguista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Udine nel 1866 in una ricca famiglia della borghesia. Si laurea a pieni voti in Scienze Naturali presso l’Università di Torino. Si trasferisce quindi a Roma dove, assistente alla facoltà di geologia del prof. Alessandro Portis, inizia la sua carriera come geologo, con importanti studi sulla morfologia dei terreni e sulle acque sotterranee. Sempre a Roma fonda la prima rivista italiana di geologia Rassegna di scienze geologiche e coltiva interessi in svariati campi pubblicando studi di idrologia, speleologia, geografia e zoologia.

Ritorna a Udine nel 1893 per insegnare scienze naturali presso il Regio Istituto Tecnico "A.Zanon". Nel 1897 fonda il Circolo Idrologico e Speleologico Friulano e diventa un importante membro della Società Alpina Friulana assieme a Giovanni Marinelli, Olinto Marinelli, Michele Gortani e Ardito Desio. Nel 1901 comincia a interessarsi all’esperanto, del quale diventerà un attivo e convinto sostenitore.

Nel 1902-1903 partecipa come naturalista a una spedizione in Eritrea.

Nel 1904 la svolta: spinto dal suo amore per il Friuli, da scienziato naturalista diventa studioso di filologia e di letteratura ladina.

Verso la fine del 1908 per un problema familiare è costretto a lasciare l’insegnamento e si trasferisce a Bologna dove apre una libreria antiquaria e un negozio di filatelia. Oltre che all’esperanto si appassiona alla lingua e cultura friulana e ladina maturando il pensiero politico di una Federazione Ladina Indipendente comprendente il Friuli [1].

Tuttavia, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, in un clima pervaso di nazionalismo italiano, Achille per la sua attività e per le sue idee viene aspramente criticato e attaccato da varie parti, colpevole di essere contro “l'italianità del nostro Friuli italianissimo” [2]. Tra il 1919 e il 1927 pubblica diversi studi sulla lingua, sugli usi, costumi e tradizioni del Friuli.

Nel 1928 Achille Tellini ritorna a Udine, dove continua la sua battaglia, dedicandosi all’approfondimento delle conoscenze della lingua friulana e della storia della sua patria. In questo periodo collabora con Felix Marchi, altro uomo di punta del pensiero nazionalitario friulano.

Muore a Udine il primo ottobre 1938.

L’esperienza esperantista[modifica | modifica wikitesto]

A Bologna Tellini è un esponente di primo piano dell’esperantismo italiano. Nel 1909 partecipa al Congrès International de Esperanto a Barcellona alla presenza dell’inventore della lingua, Zamenhof. Collabora con varie riviste esperantiste, assieme, tra gli altri, ad Antonio Paolet e al sacerdote Giacomo Bianchini, segretario dell’Organizzazione Esperantistica Cattolica Mondiale e autore della Gramaticute di lenghe furlane par esperantiscj, pubblicata nel 1909.

Nel 1912 Achille pubblica la Leksikona Komparo inter lingvoj esperanta kaj friula, una grammatica e sintassi di esperanto, con uno studio comparativo fra il lessico dell’esperanto e del friulano. Propone, tra l’altro, una riforma della grafia del friulano, utilizzando alcune lettere dell’alfabeto esperanto. Fonda, sempre nello stesso anno la Cattedra Italiana di Esperanto. E’ un membro del comitato dell’Associazione Universale di Esperanto (UEA), fino a quando il governo italiano vieta la partecipazione a Istituzioni Internazionali.

Durante la Prima Guerra Mondiale fa numerosi discorsi di propaganda a Venezia e in Emilia-Romagna e decine di corsi veloci di esperanto.

Nel 1921 fonda una rivista intitolata Patrje Ladine scritta in friulano con la grafia dell'esperanto e pubblica nel 1922 il testo Radikaron Esperanto-Friula-Ladina.

Nel 1935 dà alle stampe la Gràmatiche, vocabulari ed eserciçis di lenghe internaçional esperanto pai ladìns furlàns (Grammatica, vocabolario ed esercizi di lingua internazionale esperanto per i ladini friulani).

L'esperanto per Achille risponde a una logica di comunicazione internazionale fondata sul rispetto, rispetto anche per le minoranze linguistiche. L’esperanto oltre che una necessità per la comunicazione tra scienziati è una lingua neutrale che non permette affermazioni di superiorità e d’imperialismo linguistico, all'origine spesso di guerre e conflitti.

Il pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Subito dopo la Prima Guerra Mondiale e poi con l’avvento del regime fascista, Achille assiste a una progressiva “italianizzazione” dei Friulani, che stanno sempre più perdendo la lingua dei padri e le abitudini di vita della loro secolare cultura. Nasce quindi in lui il desiderio di raccogliere tutto quello che può essere collegato alla terra, ai costumi, alla lingua e alla cultura friulana e lo fa pubblicando in friulano nel periodo 1919-1923 Il Tesaur de lenghe furlane (Il tesoro della lingua friulana).

Il Tesaur de lengue furlane non è solo un lavoro di ricerca, ma anche e soprattutto il manifesto politico e morale di Achille. Per lui il friulano è una lingua e non un dialetto italiano, e solo mantenendolo vivo è possibile arrivare alla formazione di uno Stato Ladino indipendente costituito dal Friuli, dalla ladinia dolomitica e da quella svizzera [3]. Come bandiera propone l’aquila del Patriarcato di Aquileia.

Questa convinzione si trova in tutte le altre sue opere successive: Il Stroligh Furlan, Sentimenti ed affetti nella poesia popolare dei Ladini Friulani, Archivi de leterature furlane antighe e moderne e Zonte a lis vilotis.

Scrive nel 1922: Cuant che la gnove gjenerazion e sarà imbevude fin a la medole di tâl spirt di indipendence e a si sarà formade une salde cussience nazionâl, che finore e mancje ancje tes personis studiadis, i Furlans no formaran plui une ecezion fra ducj i popui de tiere, comprindûts i altris Ladins, e la pome de libertât,completamentri madure, e colarà a la plui lizere bavesele (Quando la nuova generazione sarà intrisa fino al midollo di tale spirito di indipendenza e si sarà formata una salda coscienza nazionale, che finora manca anche nelle persone istruite, i Friulani non costituiranno più un'eccezione fra tutti i popoli della terra, compresi gli altri Ladini, ed il frutto della libertà, completamente maturo, cadrà al primo alito di vento) [4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ R.Stefanutti, Achille Tellini (1866-1938) geologo, naturalista, folclorista, in “La Panarie” XXI, n.82, marzo 1989, pp.35-47
  2. ^ Rusticus anonimo, in Giornale di Udine, novembre 1915
  3. ^ G. Faggin, La letteratura friulana del goriziano nell’Ottocento e Novecento, in Cultura friulana nel goriziano, a cura di F. Tassin, Gorizia 1987, pag.144
  4. ^ A.Tellini, rivista Patrje Ladine (dispense 6-18) pubblicata a San Vito al Tagliamento (PN) nel 1922

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Faggin, La letteratura friulana del goriziano nell’Ottocento e Novecento, in "Cultura friulana nel goriziano", Gorizia 1987.
  • R.Stefanutti, Achille Tellini (1866-1938) geologo, naturalista, folclorista, in “La Panarie” XXI, n.82, 1989, pp. 35–47.
  • G.Frau, Pe memorie di Achille Tellini (1866-1939),Udine 2007.
  • D.Toffoli, Par une storie dal moviment natsionalitari furlan, in Usmis. Riviste par une gnove culture furlane e planetarie, n.0,1999.
  • D.Toffoli, La patrie ladine. Cualchi note su la figure di Achille Tellini, Udine 2007.
  • D.Toffoli, La Venezia Giulia: una questione friulana, in AA.VV, Venezia Giulia. La regione inventata, Udine 2008.