Utente:Dedda71/Sandbox

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Douglas Murray (giornalista)


(Celui qui contribua le plus à la diffusion du culte de Râma sur le plan littéraire fut Tulsidâs (1532-1623), poète contemporain d'Akbar, qui adapta en hindi l'œuvre de Valmiki. Mais son ouvrage principal est le Râmacaritmânas (« Le lac sacré des légendes de Râma »), connu aussi sous le nom de Râmâyana de Tulsidâs, ou Râmâyana en hindi. Dans ce texte, considéré aujourd'hui encore comme sacré par les hindous adorateur du dieu Râma, la divinité est présenté partout compatissante et méséricordieuse[1].

Parmi les disciples de Râmânanda, le poète mystique et réformateur Kabîr (XVe siècle), de Varanisi, est l'inspirateur du courant bhakti connu sous le nom de Kabîr panth. Kabîr opéra une synthèse entre le vishnouisme et la mystique islamique, parvenant à un monothéisme rigide, centré sur l'abandon passif entre les bras de Dieu, Râma et Allâh ne faisant qu'un. Il rejeta la doctrine hindouiste de la création périodique du monde par Dieu, de même que le culte des images et le système des castes. Le seul but de l'homme est d'être le dévot de l'invisible[1].

Guru Nânak (1469-1538), lié sur le plan doctrinal à Kabîr, est le fondateur du sikhisme, un mouvement religieux hindou avec des influences islamiques. Les sikhs sont les disciples de Guru Nânak et de ses neuf successeurs spirituels[1].



Femminismo per il 99%. Un manifesto
Titolo originaleFeminism for the 99%: A Manifesto
1ª ed. originale2019
1ª ed. italiana2019
Generesaggio
Lingua originaleinglese

Femminismo per il 99%. Un manifesto (Feminism for the 99%: A Manifesto) è un saggio femminista di Nancy Fraser, Cinzia Arruzza e Tithi Bhattacharya nel 2019. È il manifesto di un movimento femminista contemporaneo, di base e radicale, che riconosce l'intersezionalità e sostiene l'attivismo per e da parte di tutte le donne, comprese quelle, il 99%) che sono state trascurate da altri movimenti femministi, indirizzati secondo le autrici all'1% delle donne, un gruppo molto ridotto di privilegiate. Il manifesto è stato anticipato da un appello firmato da Angela Davis, Barbara Ransby, Cinzia Arruzza, Keeanga-Yamahtta Taylor, Linda Martín Alcoff, Nancy Fraser, Rasmea Yousef Odeh e Tithi Bhattacharya pubblicato sul Viewpoint Magazine nel febbraio 2017[2], in occasione della mobilitazione contro il presidente USA Donald Trump, con cui si proponeva uno sciopero internazionale delle donne l'8 marzo 2017. La premessa del Manifesto è che l'oppressione di genere non è causata da un unico fattore, il sessismo, ma è il prodotto delle intersezioni di sessismo, razzismo, colonialismo e capitalismo. Femminismo per il 99% si pone in contrasto con il femminismo liberale, che cercherebbe di conquistare per l'1% dele donne i privilegi assicurati dal patriarcato, dando loro accesso ad opportunità che restano negate all'1% delle donne, soggette all'oppressione anche per il colore della pelle, lo Stato in cui vivono, la precarietà economica. Le autrici dell'appello invitano a guardare oltre le semplici questioni di genere, valutando l'impatto della violenza di genere razzializzata, dei fallimenti del neoliberismo, degli attacchi ai diritti dei lavoratori, delle ingiustizie riproduttive, dell'omofobia, della transfobia e della xenofobia. Il Manifesto si pone in prosecuzione del femminismo decoloniale, e definisce la necessità di un nuovo movimento femminista internazionale che sia allo stesso tempo antirazzista, antimperialista, antieterosessista e anti-neoliberista.

Il libro è stato pubblicato nel 2019, in contemporanea negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Spagna, America latia, Romania, Italia, Svezia, Corea del Sud.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore bellinger
  2. ^ Beyond Lean-In: For a Feminism of the 99% and a Militant International Strike on March 8, su viewpointmag.com. URL consultato il 5 luglio 2021.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

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Starhawk[modifica | modifica wikitesto]

Starhawk (born Miriam Simos) (June 17, 1951) is an American writer, anarchist activist, and self-described witch. She is well known as a theorist of Paganism, writing Wiccan columns on Beliefnet.com, and is one of the foremost popular voices of ecofeminism.

Born in Saint Paul, Minnesota, Starhawk lives in San Francisco, where she works with Reclaiming, a tradition of Witchcraft that she co-founded in the late 1970s.

She is internationally known as a trainer in nonviolence and direct action, and as an activist within the peace movement, women's movement, environmental movement, and anti-globalization movement. She travels and teaches widely in North America, Europe and the Middle East, giving lectures and workshops.

She is currently working with United for Peace and Justice, the RANT trainers' collective, Earth Activist Training, and other groups.

Authorship[modifica | modifica wikitesto]

Starhawk is the author of numerous non-fiction best-selling works:

She also coauthored:

  • With M. Macha NightMare [1] and Reclaiming Collective, The Pagan Book of Living and Dying (1997).
  • With Anne Hill and Diane Baker, Circle Round: Raising Children in the Goddess Tradition (1998).
  • With Hilary Valentine, The Twelve Wild Swans: A Journey Into Magic, Healing and Action (2000) a resource book for Pagans.

She is the author of a widely read essay, “How We Shut Down the WTO" as well as her web writings.

Starhawk's fiction includes:

Films, music, etc.[modifica | modifica wikitesto]

Starhawk has contributed to the films Signs Out of Time: The Story of Archaeologist Marija Gimbutas[2], Goddess Remembered, The Burning Times, and Full Circle. She participated in the Reclaiming CDs Chants: Ritual Music, and recorded the guided meditation Way to the Well.

Early life[modifica | modifica wikitesto]

Starhawk's father, Jack Simos, died when she was 5. Her mother, Bertha Claire Goldfarb Simos, was a professor of social work at UCLA. Both her parents were the children of Jewish immigrants from Russia. In 1973, while she was a film student at UCLA, Starhawk won the Samuel Goldwyn Award for her novel, A Weight of Gold, a story about Venice, California, where she then lived. Starhawk married Edwin Rahsman in 1977. She is currently married to David Miller.

References[modifica | modifica wikitesto]

External links[modifica | modifica wikitesto]

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{{Omosessualità e religioni}}

Il Gruppo del Guado è un'associazione di cristiani omosessuali, aperta a uomini e donne di qualunque confessione.

Fondata nel 1980, è stata la prima associazione di omosessuali cristiani in Italia, ed è la più longeva associazione di questo tipo in Italia. Ha sede ha Milano.

Dall'esperienza innovativa dei fondatori del Guado nascono le principali realtà di cristiani omosessuali in Italia: il Campo Agape "Fede e Omosessualità" (1980), il gruppo "Davide e Gionata" di Torino (1981), il gruppo "La Fonte" di Milano (1986), "La Sorgente" di Roma e il gruppo "L'Arcipelago" di Reggio Emilia ed, indirettamente, molti altri gruppi ed associazioni che affrontano il tema del rapporto tra fede e omosessualità e che offrono percorsi di studio e di guida spirituale nei confronti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.
Nel 1994 il Gruppo è tra i fondatori e promotori del Coordinamento gruppi di omosessuali cristiani in Italia (COCI), che si propone di coordinare le azioni dei gruppi locali.

Scopo[modifica | modifica wikitesto]

Il Gruppo del Guado dichiara di essere:

«Un luogo di accoglienza, capace di superare, in un clima di schietta amicizia e di fraternità serena, l'emarginazione e la solitudine in cui vivono molti omosessuali;

  • Un luogo di riflessione sulla vita e sulla fede, capace di aiutare coloro che vivono l'omosessualità a scoprire, attraverso un itinerario di crescita umana e cristiana, le potenzialità che derivano dalla loro natura, e a metterle al servizio delle comunità di cui sono parte;
  • Un luogo di dialogo con le chiese e con gli uomini, nella convinzione che nulla di veramente umano è estranea alla rivelazione cristiana, e che nessuno può reprimere le domande sul senso della vita che ha dentro.»

In sostanza, lo scopo dichiarato dal Guado è aiutare i suoi membri a diventare:

  • Dei cristiani che, in quanto cristiani, "portano la loro esperienza di omosessuali all'interno della Chiesa, per aiutarla, con la loro testimonianza, a meglio servire il mondo in cui opera";
  • Degli omosessuali che, in quanto portatori di un vissuto particolare, sentono "il dovere di annunciare e di testimoniare tra i gay la fede in Gesù Cristo, così come è stata rivelata nel Vangelo ed è stata tramandata dalla Chiesa".

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

1980-1990[modifica | modifica wikitesto]

Il "Coordinamento omosessuali cristiani" al Gay Pride di Roma (16 giugno 2007).

Dicembre 1980 - Nasce a Milano il «Gruppo del Guado». I fondatori sono sei; quattro di loro si erano già conosciuti al primo campo su Fede e Omosessualità che, nel giugno del 1980, Ferruccio Castellano aveva organizzato in collaborazione con il centro valdese di Agape a Praly, in provincia di Torino. Assistito da don Domenico Pezzini (sacerdote diocesano di Lodi), il gruppo inizia ad incontrarsi in modo informale con cadenza mensile.

Autunno 1982 - Il gruppo sceglie di darsi un nome e inizia la pubblicazione del bollettino, che avrà cadenza trimestrale e che cesserà le pubblicazioni nel 2005.

Gennaio 1983 - Prima sede presso la Chiesa Evangelica Valdese di Milano.

Giugno 1983 - Il «Gruppo del Guado» partecipa alla fondazione del «Forum europeo dei gruppi di omosessuali credenti» che si incontrerà poi, nel maggio del 1989, al campo di Agape sotto la presidenza dell'italiano Piergiovanni Palminota.

Settembre 1983 - Muore suicida Ferruccio Castellano.

Ottobre 1985 - Don Pezzini lascia il Guado, che avverte l'esigenza di darsi una struttura eleggendo un Consiglio con mandato annuale.

Giugno 1986 - Il Guado entra in contatto con don Goffredo Crema, che guiderà il gruppo per una decina d'anni.

24 aprile 1987 - Il «Gruppo del Guado» insieme agli altri gruppi di gay credenti italiani, organizza, a Torino, un convegno sul tema: La morale sessuale cattolica: dalla Bibbia al magistero, alla pastorale.

23 ottobre 1987 - Il Guado partecipa al primo convegno dei gruppi di gay credenti del Veneto sul tema L'amicizia.

Ottobre 1987 - Gli incontri mensili diventano due per dare maggior spazio alla preghiera e alla riflessione sulle tematiche più specificatamente religiose. In collaborazione con il «Centro di iniziativa gay» di Via Torricelli viene attivato un servizio di accoglienza telefonica (terminerà la sua attività nel 2005).

Giugno 1988 - Grazie alla disponibilità di alcuni soci il Guado si trasferisce in una propria sede che viene inaugurate nel novembre dello stesso anno.

19 Maggio 1989 - Il Guado si costituisce, con atto notarile, in Associazione Culturale diretta da un Consiglio eletto dai soci.

1990-2000[modifica | modifica wikitesto]

Ottobre 1993 - Don Goffredo Crema lascia il Guado e fonda il gruppo di omosessuali cristiani «La Goccia» a Cremona.

Febbraio 1997 - Gianni Geraci, fino ad allora presidente del Guado, viene eletto portavoce del Coordinamento gruppi di omosessuali cristiani in Italia.

2000-oggi[modifica | modifica wikitesto]

Giugno 2001 - Il Guado è uno dei gruppi promotori del Milano Pride 2001.

20 Novembre 2004 - Il Guado organizza un convegno pubblico sul tema: Cattolici liberi o perseguitati: le domande a un Dio che ritorna, con la partecipazione del vaticanista Marco Politi, di don Leonardo Zega e di Vittorio Bellavite. Si conta un centinaio di partecipanti.

Luglio 2006 - Gianni Geraci lascia la funzione di portavoce del «Coordinamento gruppi di omosessuali cristiani in Italia».

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

{{Portale|Milano}} {{DEFAULTSORT:Guado, Il}} [[Categoria:Religione e omosessualità]] [[Categoria:Organizzazioni per i diritti LGBT]] [[Categoria:ONLUS]] [[Categoria:Associazioni con sede a Milano]] __________________________________


{{Omosessualità e religioni}}

Nonostante una parte considerevole delle condanne all'omosessualità sia oggi fondata su base religiosa[senza fonte], la pratica - ufficiale o di fatto - dell'ateismo non è affatto un'implicita garanzia di atteggiamenti tolleranti nei confronti dei comportamenti sessuali non maggioritari, come l'omosessualità.

Nelle società in cui una religione maggioritaria, fra le quali si annovera l'Italia, si oppone all’omosessualità, i sostenitori dei diritti gay e le persone non religiose diventano alleati naturali su certe questioni politiche e culturali, come dimostra in Italia lo spazio dedicato ai diritti LGBT da associazioni come l'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti. Ciò nonostante, il fatto di essere atei, agnostici o laici non implica necessariamente l'appoggio ai diritti dei gay, o l'approvazione dell'omosessualità.

Numerosi non credenti disapprovano l'omosessualità per varie ragioni - culturali, politiche, personali o di altro tipo - e Stati ufficialmente atei, come ad esempio quelli del blocco comunista, hanno storicamente posto in essere politiche di persecuzione nei confronti degli omosessuali. Tuttavia bisogna considerare che in Europa e soprattutto in Italia una parte della morale cristiana fa parte della mentalità anche di chi è ateo, fa parte della tradizione e delle basi culturali con cui si nasce. Quindi è probabile che il disprezzo dell'omosessualità da parte di atei sia una conseguenza del vivere in un paese in gran parte cattolico, diventa una cosa quasi istintiva e irrazionale. Infatti nell'antica Grecia e nell'antica Roma l'omosessualità non era un problema.

In realtà pluriconfessionali, come gli USA, le persone omosessuali e religiose che dissentono dalla condanna dell'omosessualità da parte della loro istituzione religiosa tendono ad abbandonarla in percentuale maggiore di coloro che l'appoggiano; in questo senso hanno maggiori probabilità di diventare non credenti, anche se molti di loro semplicemente passano a confessioni religiose che accettano le coppie dello stesso sesso, come la Metropolitan Community Church.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

{{portale|laicismo|LGBTQ}} [[Categoria:Religione e omosessualità|Ateismo]] [[Categoria:Ateismo]]


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Angelo Canale, magistrato della Corte dei Conti, nelle funzioni di Vice Procuratore generale è stato autore di numerose iniziative giudiziarie a tutela del corretto uso della pubbiche risorse. Si ricordano l'indagine sugli sprechi connessi alla c.d. Missione Arcobaleno e ai danni subiti dal Comune di Roma in relazione al sistema dei parcheggi a pagamento. Dal 1994 al 1997 è stato Assessore del Comune di Roma, con delega al patrimonio e alla politica della casa. Si ricorda la prima operazione di dismissioni immobiliari e l'avvio di un nuovo sistema di gestione del patrimonio pubblico, con la riduzione delle morosità. Già capo di gabinetto del ministero delle attività produttive, nel giugno 2008 è stato nominato capo del dipartimento dello sviluppo e della competitività del turismo presso la presidenza del consiglio dei ministri.

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