Tribunale di appellazione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il tribunale di appellazione è stato un tribunale per l'amministrazione della giustizia civile dello Stato Pontificio esistito tra il 1816 ed il 1870.

Il tribunale di appellazione costituiva il secondo livello della giustizia civile pontificia, poiché consentiva l'appellazione, appunto, rispetto alle sentenza emanate dai tribunali di prima istanza.

In tutto lo Stato, esistevano solo quattro tribunali di appellazione:

Sede Delegazioni di competenza
Bologna Delegazioni di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì
Macerata Delegazioni di Macerata, Urbino e Pesaro, Ancona, Fermo, Ascoli, Camerino
Roma (Tribunale dell'Alta Camera) Comarca di Roma[1], Perugia, Spoleto, Rieti, Viterbo, Civitavecchia, Frosinone, Benevento
Roma (Tribunale della Rota Romana) Comarca di Roma, Perugia, Spoleto, Rieti, Viterbo, Civitavecchia, Frosinone, Benevento

I tribunali di appellazione di Bologna e Macerata erano costituiti da sette giudici più due aggiunti; disposizione del tutto particolari erano stabilite per il tribunale dell'Alta Camera e per il tribunale della Rota Romana.

Era consentito a tutti i litiganti deferire ad uno dei due tribunali di Roma, purché le parti in causa fossero d'accordo nel procedere a questa richiesta[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per Roma e Comarca, il tribunale dell'Alta Camera svolgeva anche funzioni di tribunale di prima istanza.
  2. ^ Motu proprio della Santità di Nostro Signore Papa Pio VII in data de 6 luglio 1816 sulla Organizzazione dell'Amministrazione Pubblica, tit. II art. 35 comma 2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Motu proprio della Santità di Nostro Signore Papa Pio VII in data de 6 luglio 1816 sulla Organizzazione dell'Amministrazione Pubblica

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]