Portale:Stato Pontificio

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Portale Stato Pontificio

Lo Stato Pontificio (o Stato della Chiesa o Stati della Chiesa o Stati Pontifici) è il nome di un'entità statuale storica assunta dai territori sottoposti al potere temporale dei papi. Iniziò a conformarsi fin da epoca bizantina (attorno al VII secolo), allorquando, colla costituzione del ducato romano, la figura del papa venne prima ad affiancarsi, poi a sostituirsi, a quella del dux di nomina imperiale nella guida di tale entità territoriale. La Donazione di Sutri (728), la Promissio carisiaca (754) e la Constitutio romana (824) furono altrettante pietre miliari nella genesi dello Stato Pontificio che da semplice proprietà privata di carattere fondiario della Chiesa si trasformò in uno degli organismi politici più influenti e prestigiosi d'Europa. La proiezione internazionale di tale Stato in epoca medievale e nei primi due secoli dell'età moderna andò ben oltre gli angusti limiti territoriali che il destino gli aveva assegnato. Il Regno d'Inghilterra, il Regno del Portogallo, la Corona d'Aragona, il Regno di Napoli e il Regno d'Ungheria furono suoi vassalli e re e imperatori dovettero prostrarsi talvolta al cospetto del suo sovrano carismatico, il Papa. Dopo oltre mille anni di esistenza lo Stato Pontificio si dissolse nel 1870, a seguito dell'annessione dei suoi ultimi lembi di territorio, Roma e il Lazio, al nascente Regno d'Italia.


Vetrina

Il Santuario di Maria Santissima della Rotonda (anticamente noto come Santa Maria Maggiore, Παναγιοτ[ητης] Θεοτοκου Ρουτ[ουνδης] in greco antico, 'a Ritonna in dialetto albanense) è un importante santuario mariano del Lazio, situato nella città di Albano Laziale, in provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani.

Il santuario occupa un antico edificio rotondo di costruzione romana risalente al I secolo, ricollegabile alla villa di Domiziano a Castel Gandolfo, che fu anticamente un ninfeo o secondo altre ipotesi, un tempio. L'edificio venne convertito ad uso cristiano all'epoca di Costantino il Grande o nel periodo tra il IX e l'XI secolo.

Probabilmente gestito nei primi secoli della sua esistenza da religiosi di rito greco, fu retto da suore agostiniane dal Trecento fino al 1444, e venne in seguito assegnato ai religiosi girolamini della basilica dei Santi Bonifacio ed Alessio all'Aventino in Roma, che lo tennero fino al 1663, anno in cui il santuario fu acquistato dalla diocesi suburbicaria di Albano allo scopo di installarvi il seminario vescovile. Tra il 1708 ed il 1799 la direzione del seminario e del santuario passò ai padri Scolopi. Da allora, il santuario è di proprietà diocesana ed è aggregato alla parrocchia della basilica cattedrale di San Pancrazio. Oggi è schedato tra i monumenti architettonici tutelati del Lazio.


Immagine in evidenza

Credit: commons:User:Matteo mondelli
Generale Hermann Kanzler (ultimo comandante delle truppe pontificie).


Sapevi che...
Scorcio dell'antica cittadina di Sutri

La donazione di Sutri è stata una cessione territoriale formale effettuata dal sovrano longobardo Liutprando a papa Gregorio II nel 728.

Nel 728 Liutprando conquistò la città di Sutri ed il suo castello dalle milizie bizantine e papa Gregorio II chiese ed ottenne, con molto sforzo, di rinunciare ai territori già conquistati.

Liutprando, invece di rinunciare a favore dei Bizantini donò ai «beatissimi apostoli Pietro e Paolo» il castello di Sutri. La donazione aveva ad oggetto la cessione gratuita alla Chiesa di Roma oltre che di Sutri, di alcuni castelli laziali (Bomarzo, Orte e Amelia). La Donazione di Sutri, pur non rappresentando l'atto formale della concessione di una sovranità statuale e pur ricevendola papa Gregorio II solo come rappresentante dell'Imperatore, costituisce comunque un riconoscimento formale dell'esercizio di alcuni poteri giurisdizionali in capo alla Santa Sede che questa già da tempo esercitava ormai di fatto, sostanzialmente diverso quindi dalla mera gestione amministrativa dei Patrimonia (territori di cui era proprietaria), e segno di una autorità politica che era venuta accentuandosi negli ultimi decenni; era il primissimo nucleo del potere temporale della Chiesa, che sarebbe durato fino al 1870.


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Pellegrino Rossi (Carrara, 13 luglio 1787 - Roma, 15 novembre 1848) è stato un economista, politico ed giurista, italiano. Costituì un'importante figura nella monarchia di luglio in Francia e fu ministro della Giustizia nel governo dello Stato Pontificio, con papa Pio IX

Rossi studiò all'Università di Pavia e all'Università di Bologna, e divenne professore di legge nel 1812. Nel 1815 si unì a Gioacchino Murat e alla sua spedizione anti-austriaca per la riconquista del trono di Napoli: dopo la caduta di Murat, scappò in Francia e in seguito a Ginevra, dove iniziò a insegnare giurisprudenza. Nel 1820 fu eletto deputato al Consiglio del Cantone e fu membro della dieta del 1832. In seguito accolse l'invito di François Guizot di stabilirsi in Francia.

Nel 1845 fu mandato a Roma come ambasciatore della Francia presso la Santa Sede. Era a Roma quando il Conclave elesse il nuovo Papa Pio IX e quando scoppiò in Francia la Rivoluzione del 1848 che detronizzò Luigi Filippo. Pellegrino Rossi rimase a Roma dove poteva contare sull'amicizia con il nuovo Papa, acquisendo la cittadinanza dello Stato Pontificio di cui divenne, in seguito, Primo Ministro. Il programma di riforme liberali di Rossi, tuttavia, non decollò mai. Obiettivi del suo programma erano l'abolizione dei privilegi feudali, la soppressione delle esenzioni fiscali, la separazione tra il potere ecclesiastico e quello civile. Le sue proposte erano troppo liberali per la Curia, eccessivamente egualitarie per i conservatori, non sufficientemente democratiche per i rivoluzionari. Perciò Pellegrino Rossi si rese inviso alle forze opposte che si sarebbero fronteggiate con le armi da lì a poco.

Il suo assassinio sulle scale all'apertura della Camera, illegalmente prorogata, nel Palazzo della Cancelleria il 15 novembre 1848 fu l'inizio della serie di eventi che portarono alla proclamazione della Repubblica Romana.


Citazioni
  • "Io non sono profeta, né figlio di profeta, ma in realtà vi dico che non entrerete in Roma, e se entrerete non vi resterete". -- Pio IX, 11 settembre 1870


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