Superammasso di Pegaso-Pesci

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Superammasso di Pegaso-Pesci
Superammasso di galassie
Dati osservativi
CostellazionePesci
Ascensione retta00h 08m 10.0s
Declinazione+06° 16′ 42″
Distanza1334 milioni a.l.
(368 milioni pc)
Caratteristiche fisiche
TipoSuperammasso di galassie
Altre designazioni
SCl 003, Pegasus-Pisces A supercluster, [EET94] SCG 1
Mappa di localizzazione
Superammasso di Pegaso-Pesci
Categoria di superammassi di galassie

Coordinate: Carta celeste 00h 08m 10s, +06° 16′ 42″

Il Superammasso di Pegaso-Pesci (SCl 003), anche detto Superammasso di Pegaso-Pesci A, è un superammasso di galassie situato tra le costellazioni di Pegaso e dei Pesci a circa 1334 milioni di anni luce (368 milioni di parsec) dalla Terra[1][2][3]. Si prolunga nel vicino superammasso di Pegaso-Pesci B (SCl 213), situato a 961 milioni di anni luce dalla Terra. Talora i due superammassi vengono considerati due sottoammassi costituenti un'unica struttura.

È costituito dall'aggregazione di 9 ammassi di galassie[4] tra cui: Abell 3, Abell 16, Abell 17, Abell 2694, Abell 2696, Abell 2698, Abell 2700, Abell 2706[5][6].

Ammassi di galassie del Superammasso di Pegaso-Pesci
Nome R.A. (J2000) Dec (J2000) Numero galassie Redshift (z) Distanza in milioni di anni luce
Abell 3 00h 09m 15.9s +04° 01′ 42″ 65 0,1017 1.256
Abell 16 00h 16m 45.5s +06° 46′ 25″ 86 0,0843 1.051
Abell 17 00h 16m 58.4s +08° 47′ 40″ 62 0,0888 1.105
Abell 2691 00h 01m 21.7s -03° 05′ 18″ 41 - -
Abell 2694 00h 02m 33.8s +08° 25′ 42″ 132 0,0958 1.187
Abell 2696 00h 03m 21.8s +00° 53′ 42″ 39 0,0844 1.052
Abell 2698 00h 03m 27.8s +04° 37′ 42″ 83 0,0979 1.212
Abell 2700 00h 03m 50.6s +02° 03′ 48″ 59 0,0924 1.147
Abell 2706 00h 06m 04.0s +11° 07′ 42″ 53 - -

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Astronomy Answers: Universe Family Tree: Supercluster, su aa.quae.nl. URL consultato il 16 settembre 2015.
  2. ^ Thomas Schönberger & Christoph Brinsteiner, Strukturbildung I & II - Vortrag im Rahmen des Ausbildungsseminars „Vom Urknall zu den Galaxien“ (PDF), su physik.uni-regensburg.de, Universität Regensburg, 24 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  3. ^ Baidyanath Basu, An Introduction to Astrophysics, 1997, p. 500, OCLC 43627630.
  4. ^ Volker Müller e Christian Maulbetsch, Superclusters and voids in the Sloan DSS, 1º luglio 2004, pp. 26-28, DOI:10.1017/S1743921304000079. URL consultato il 16 settembre 2015.
  5. ^ Maret Einasto, Erik Tago e Jaak Jaaniste, The Supercluster-Void Network I. The Supercluster Catalogue and Large-Scale Distribution, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, pp. 119-133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato il 19 gennaio 2016.
  6. ^ (EN) Maret Einasto, Jaan Einasto e Erik Tago, The structure of the Universe traced by rich clusters of galaxies, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 269, n. 2, 15 luglio 1994, pp. 301-322, DOI:10.1093/mnras/269.2.301. URL consultato il 16 settembre 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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