Studi di van Gogh sui contadini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Vincent van Gogh.
La cucitrice
La cucitrice, 1881-82
AutoreVincent van Gogh
Data1881-82
Tecnicaacquerello
UbicazioneP. & N. de Boer Foundation, Amsterdam

Gli Studi di van Gogh sui contadini sono una serie di disegni che Vincent van Gogh realizzò tra il 1881 e il 1885.

Van Gogh ebbe un particolare attaccamento e simpatia per la classe operaia alimentato in diversi modi. Era affezionato soprattutto al lavoro contadino rappresentato da pittori come Jean-François Millet e altri. Trovò i soggetti nobili e importanti nello sviluppo dell'arte moderna. Van Gogh aveva visto cambiare il paesaggio nei Paesi Bassi a seguito dell'industrializzazione che aveva trasformato le impostazioni pastorali di un tempo e conseguentemente profondamente modificato le condizioni di vita dei lavoratori poveri con poche possibilità di cambiare mestiere.

In virtù di questa sua visione ebbe un particolare interesse per la creazione di studi di uomini e donne che lavoravano nei Paesi Bassi e in Belgio, come contadini, tessitori e pescatori. Egli realizzò una grande quantità di studi durante questo periodo, che furono una componente importante e fondamentale per il suo sviluppo artistico.

Retroterra[modifica | modifica wikitesto]

Contadini[modifica | modifica wikitesto]

Jean-François Millet, La Charité, 1859.

La rappresentazione di contadini nella visione del movimento artistico del realismo ebbe inizio negli anni 1840 con i dipinti di Jean-François Millet, Jules Breton e altri pittori dell'epoca. Van Gogh descrisse le opere di Millet e Breton come portatrici di un significato religioso, "qualcosa di elevato" denominandole come le "voci del grano".[1]

Il Van Gogh Museum dice dell'influenza di Millet su Van Gogh: "I dipinti di Millet, con le loro raffigurazioni senza precedenti di contadini e delle loro fatiche, segnano un punto di svolta nell'arte del XIX secolo. Prima di Millet le figure di contadini erano solo uno dei tanti elementi in scene pittoresche o nostalgiche. Nel lavoro di Millet, i singoli uomini e le donne divennero eroici e reali. Millet fu l'unico grande artista della scuola di Barbizon che non fu interessato alla pura pittura del paesaggio.[2]

Sviluppo artistico e influenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1880, quando aveva 27 anni, van Gogh decise di diventare un artista. Nell'ottobre di quell'anno si trasferì a Bruxelles dove iniziò un corso di studi sull'arte.[3]

Fece ritorno a Etten nell'aprile del 1881 per vivere con i suoi genitori e continuare gli studi da autodidatta. Il suo fratello minore Theo, un mercante d'arte operante nella sede della casa d'arte Goupil & Cie, lo incoraggiò nell'impresa assumendosi l'onere finanziario del suo mantenimento.[3]

Van Gogh fece uso delle immagini di riviste illustrate per esercitarsi nel disegno. Charles Bargue, un artista francese, aveva realizzato due libri che furono un significativo elemento di studio per van Gogh. Entrambi scritti nel 1871, uno era Cours de dessin e l'altro Exercises au fusain pour préparer à l’étude de l’académie d’après nature, Van Gogh realizzò copie dei disegni adattando immagini di nudo per rappresentare personaggi vestiti, dato che non poteva permettersi di pagare dei modelli.[4]

Nel gennaio 1882 si trasferì a L'Aia presso il cugino acquisito, il pittore Anton Mauve. Mauve gli insegnò la pittura ad olio e l'acquerello e gli prestò del denaro affinché potesse attrezzarsi uno studio.[5]

Van Gogh iniziò a disegnare soggetti che compivano dei lavori umili, compresa la prostituta Clasina Maria "Sien" Hoornik (1850-1904), con la quale aveva iniziato una relazione. Egli sognava che il suo studio sarebbe diventato, un giorno, un luogo di approdo per i poveri che avrebbero potuto ricevere cibo, alloggio e denaro in cambio della loro posa come modelli.[6][7] Le sue opere però non furono ben considerate; Mauve e H.G. Tersteeg, direttore di Goupil & Cie, tacciarono i suoi disegni come grossolani e privi di fascino. Van Gogh paragonò le "grezze" caratteristiche dei soggetti dei suoi disegni al duro "sapone giallo" fatto di liscivia.[8]

Il rapporto con Sien cambiò quando ella andò a vivere con lui assieme alla figlia Maria, di cinque anni, con grande disappunto della famiglia van Gogh.[3]

Mauve apparve subito diventare molto freddo nei confronti di Vincent e non rispose a diverse sue lettere.[9] Da questo atteggiamento van Gogh suppose che Mauve non approvasse la sua relazione con Sien[6] e la sua bambina.[10][11] Van Gogh realizzò un gran numero di disegni di Sien e della bambina. Terminata la relazione con Sien, van Gogh si trasferì a Drenthe, nel settembre 1883, dove dipinse dei paesaggi. Tre mesi dopo, fece ritorno dai suoi genitori che si erano, nel frattempo, trasferiti a Nuenen.[3]

Nel 1884, van Gogh creò la serie di disegni dei tessitori, opere di vita rurale e di paesaggi[3] e per un breve lasso di tempo diede lezioni di pittura ad Eindhoven.[12] Verso la fine dell'anno, iniziò a sperimentare i colori complementari, influenzato dalla teoria dei colori di Charles Blanc.[13]

Nel 1885 Vincent realizzò molti studi di contadini, culminati nel suo primo grande dipinto, I mangiatori di patate.[3] Nelle sue opere, van Gogh utilizzò colori particolarmente cupi e mescolati con il nero, che trovava come quelli dei maestri del XVII secolo, come ad esempio Frans Hals. Suo fratello, Theo gli aveva chiesto spesso di alleggerire le sue opere, facendo riferimento a quelle degli impressionisti. Una volta che van Gogh si recò a Parigi, gli fece aprire la sua tavolozza al colore e alla luce ed egli ammise che le sue opere di questo periodo erano realmente antiquate.[14]

Theodorus van Gogh, padre di Vincent, morì il 26 marzo 1885 e in novembre Vincent si trasferì ad Anversa.[3]

Rispetto verso contadini e operai[modifica | modifica wikitesto]

Durante l'età adulta van Gogh ebbe interesse a servire gli altri, in particolare i lavoratori manuali. Da giovane era stato predicatore per i minatori di carbone del Borinage in Belgio, cosa che sembrava portarlo vicino alla sua vocazione di missionario o ministro del culto per i lavoratori.[15]

Tenne i lavoratori in gran conto, molto di più di quanto non tenesse alla stessa sua pittura; "Si deve procedere con fiducia, con una certa sicurezza che si stia facendo una cosa ragionevole, come il contadino che guida l'aratro ... (di chi) trascina l'erpice dietro di sé. Se non si ha un cavallo, si è un cavallo da se stesso".[15]

La stretta associazione dei contadini con i cicli della natura interessò particolarmente van Gogh, come la semina e il raccolto dei covoni di grano nei campi.[1] Van Gogh vide l'aratura, la semina e il raccolto come un simbolismo degli sforzi dell'uomo per sopraffare i cicli della natura.[1]

Industrializzazione[modifica | modifica wikitesto]

Van Gogh era estremamente consapevole dell'impatto dell'industrializzazione del XIX secolo sul cambiamento del paesaggio e cosa significasse per la vita delle persone. Egli scrisse in una lettera ad Anthon van Rappard:

«Mi ricordo da ragazzo le piccole aziende agricole, i telai e le ruote che giravano esattamente allo stesso modo in cui le vedo ora nei disegni di Anton Mauve e di Adam Frans van der Meulen... Ma da allora quella parte del Brabante in cui mi riconoscevo è cambiata enormemente in conseguenza dello sviluppo dell'agricoltura e della creazione delle industrie. Parlando con me stesso, in certi punti non guardo senza un po' di tristezza le tegole rosse su una nuova taverna, ricordando un cottage di terriccio con un tetto di paglia coperto di muschio. Da allora sono state create fabbriche per la lavorazione della barbabietola, ferrovie ed è stata trasformata la brughiera in terreni coltivati, cosa che è infinitamente meno pittoresca.[16]»

Studi sui contadini[modifica | modifica wikitesto]

Due mani, 1885, collezione privata (F66)

Nel novembre 1882 Van Gogh cominciò a realizzare dei disegni di individui per descrivere una serie di personaggi della classe operaia.[17] Egli amava essere il "pittore dei contadini", per trasmettere un sentimento profondo di realismo, con obiettività.[18]

Per rappresentare l'essenza della vita dei contadini e il loro spirito, van Gogh visse come uno di loro, andando nei campi, sopportando come loro le intemperie per lunghe ore. Ciò non era qualcosa imparata a scuola, ma la sua diretta osservazione, e fu frustrato dai tradizionalisti che si concentravano sulla tecnica più che sulla cattura della natura delle persone.[19] Con l'essere così a fondo impegnato a vivere la vita contadina, il suo aspetto e il modo di parlare cominciarono a separarlo dagli altri, ma questo era un costo che credeva dovesse pagare al suo sviluppo artistico.[20] Dell'andare d'accordo meglio con la "gente povera e comune" che con la società colta, Van Gogh scrisse nel 1882: "dopo tutto, è giusto e corretto che dovevo vivere come un artista nel loro ambiente e sono sensibile verso ciò che sto cercando di esprimere".[21]

Donne[modifica | modifica wikitesto]

Van Gogh realizzò molti studi sulle donne, un gran numero nel 1885. Nel dipingere le donne, van Gogh commentava che preferiva dipingere donne in denim blu piuttosto che le sue sorelle in abiti raffinati.[7] Segue un esempio di alcune sue opere.

Gordina de Groot (chiamata Sien da Hulsker sulla base di un unico riferimento al nome nelle lettere di van Gogh), che posò per Testa di donna (F160), era una delle figlie della famiglia De Groot, i soggetti de I mangiatori di patate (Gordina è a sinistra nel dipinto). Van Gogh realizzò almeno 20 studi di Godina, mentre viveva a Nuenen, che possedeva una "grossolana faccia piatta, fronte bassa e le labbra grosse, non nitide, ma piene" dei contadini che egli ammirava nelle opere di Jean-François Millet. Vincent firmò questi studi, fra i pochissimi studi da lui firmati.[22]

Testa di donna, 1884 (F1182, immagine non disponibile), è un disegno di una donna di Nuenen. Il suo viso, dimostrazione di una vita difficile, è il simbolo della vita dura del contadino. Van Gogh fece gli studi di teste, braccia e mani e di gruppi per la grande tela I mangiatori di patate che realizzò nel 1885.[23]

L'operaia di Testa di donna con i capelli sciolti (F206) è ritratta in una posa di erotismo apparente, con i capelli arruffati e nell'atto di spogliarsi.[7]

Uomini[modifica | modifica wikitesto]

Gli studi di uomini realizzati da van Gogh sono principalmente in atteggiamento di lavoro; qui sono rappresentati gli studi di teste o figure.

Desiderando realizzare studi di contadini a Drenthe, durante i tre mesi che vi trascorse nel 1883, van Gogh incontrò difficoltà a trovare persone disposte a posare per lui.[24] A Nuenen la situazione fu molto diversa. Era inverno e c'era poco da fare nei campi. Inoltre, poté familiarizzare con la gente attraverso suo padre, un ministro del culto della città. A Nuenen, Van Gogh fu in grado di produrre un gran numero di opere di teste di contadini, come Testa di uomo (F164) completata nel 1885.[25]

Ruoli di genere[modifica | modifica wikitesto]

Donne[modifica | modifica wikitesto]

Cura della casa e dei bambini[modifica | modifica wikitesto]

Contadina mentre cucina vicino al fuoco (F176) fu dipinto da van Gogh nel 1885 dopo aver completato I mangiatori di patate. Entrambi i dipinti vennero realizzati in colori scuri come il "sapone verde" o una "buona patata polverosa". Cercando il realismo, van Gogh era "convinto che a lungo andare ritrarre i contadini nella loro volgarità dia risultati migliori rispetto alla dolcezza convenzionale. Se un dipinto contadino puzza di pancetta, fumo, vapore di patate, va molto bene, non è insano; se una stalla odora di letame, va bene, si tratta di una stalla ... "[26]

Contadina che pela patate anche noto come Pelatrice di patate venne dipinto da van Gogh nel 1885, l'anno prima di partire per la Francia. Si tratta del tipico studio di contadine che realizzò a Nuenen, "con la sua tavolozza limitata ai toni scuri, fattura grossolana e disegno a blocchi".[27]

Fattoria e altri lavori[modifica | modifica wikitesto]

Van Gogh descrisse Contadina che scava (F95a) come una "donna ... vista di fronte, con la testa quasi a terra mentre scava carote". Realizzato a Nuenen nel 1885, questo dipinto faceva parte degli studi di contadini che van Gogh realizzò per "cogliere i loro tratti".[28]

Contadina che scava davanti al suo cottage (F142) fu uno dei dipinti che Van Gogh lasciò quando si recò ad Anversa nel 1885 e rimase a sua madre Anna Carbentus van Gogh.[29]

Cucito e filato[modifica | modifica wikitesto]

La cucitrice (F71) rappresenta una donna seduta alla finestra. In questo studio van Gogh sperimentò il modo di riflettere una figura all'interno, illuminata da una finestra. Qui la donna è una sagoma scura. Van Gogh mostra l'effetto della luce che dalla finestra filtra sul suo lavoro di cucito. Nel 1885 van Gogh scrisse al fratello Theo dei suoi tentativi di gestire l'illuminazione in "controluce". Ho studi di teste, sia illuminate che contro la luce, e ho lavorato sull'intera figura un certo numero di volte, una sarta, [qualcuna] mentre avvolge filati o pela le patate. Di fronte e di profilo. Non so se avrò mai il tempo di finire, in quanto questo è un effetto difficile, anche se credo di aver imparato una o due cose su di esso".[30]

La Donna che avvolge filati (F36) ritrae una donna seduta vicino ad una finestra mentre avvolge delle bobine di filo da tessere. La tessitura era un mestiere storico a Nuenen, dove van Gogh viveva con i suoi genitori nel 1884. Van Gogh descrisse i lavoratori come "gente eccezionalmente povera". La donna rappresentata in questo dipinto è la madre della famiglia De Groot che sta versando il caffè ne I mangiatori di patate.[31]

Uomini[modifica | modifica wikitesto]

Cestaio[modifica | modifica wikitesto]

Con il cambiamento delle stagioni, van Gogh realizzò dipinti di coloro che lavoravano al chiuso, come il cestaio.[32] Anni dopo aver realizzato i dipinti van Gogh scrisse, nel 1888, della solitaria natura dell'occupazione: "Un tessitore o un cestaio passano spesso intere stagioni da soli, o quasi, con la loro arte come unica distrazione, e ciò che porta queste persone a rimanere in un posto è proprio la sensazione di essere a casa, lo sguardo rassicurante e familiare delle cose".[33]

Contadini e pastori[modifica | modifica wikitesto]

Brughiera con carriola, acquerello, autunno 1883, The Cleveland Museum of Art (F1100). Impossibilitato a trovare le persone disposte a posare per lui a Drenthe, van Gogh dipinse questo acquerello della brughiera rappresentando il lavoro di un contadino mediante la presenza della carriola.[34]

Van Gogh aveva un ideale poetico della pittura rappresentante la vita rurale e sognava di un tempo in cui avrebbe potuto lavorare fianco a fianco con il fratello:

«Theo, diventa un pittore, cerca di separarti da te stesso e vieni a Drenthe ... Così ragazzo, vieni a dipingere con me nella brughiera, nel campo di patate, vieni e cammina con me dietro l'aratro e il pastore - vieni a sederti con me, guardando il fuoco - lascia che la tempesta che soffia sulla brughiera passi tra noi. Liberati dai tuoi legami ... Non cercare [il futuro] a Parigi, non cercarlo in America; è sempre lo stesso, sempre, e sempre esattamente lo stesso. Fai davvero una profonda modifica, prova la brughiera.[35]»

Il seminatore[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso della sua carriera artistica, van Gogh realizzò più di 30 opere rappresentanti un seminatore. Scrisse del simbolismo della semina: "Uno non si aspetta di ottenere dalla vita ciò che si è già appreso, anzi, si comincia a vedere più chiaramente che la vita è una sorta di tempo di semina e il raccolto non è ancora ottenuto".[36]

Van Gogh fu particolarmente ispirato dai dipinti di Jean-François Millet rappresentanti il lavoro del seminatore e la sensibilità data alle opere, onorando il ruolo dell'agricoltura contadina. L'aratura, la semina e la raccolta erano visti da van Gogh come simboli del controllo dell'uomo sulla natura e i suoi cicli eterni della vita.[37]

Il tessitore[modifica | modifica wikitesto]

Tessitore, faccia a sinistra con filatoio, 1884, Museum of Fine Arts di Boston (F29)

Mentre viveva a Nuenen, nel 1884, van Gogh realizzò dipinti e disegni di tessitori nel corso di un periodo di sei mesi.[38] Per van Gogh, il tessitore, come il contadino, erano considerati gli uomini che hanno vissuto una vita nobile, simbolica dei cicli del corso della vita.[39] Van Gogh era affascinato dalla "apparenza meditativa" del tessitore.[40] "Un tessitore che deve dirigere e intrecciare un gran numero di piccoli fili non ha tempo per filosofeggiare su di essi, ma piuttosto è talmente assorto nel suo lavoro che non pensa, ma agisce, e sente come le cose devono andare, piuttosto che spiegarlo" scrisse nel 1883.[41]

Nei dipinti del tessitore, la composizione si concentra principalmente sul telaio e il tessitore, in un'immagine quasi iconica. C'è un senso di distanza, come qualcuno che guarda la scena. È difficile discernere l'emozione dal carattere o dall'abilità del tessitore.[39] Van Gogh esperimentò, con diversi mezzi, tecniche[38] ed effetti di luce dalla finestra sugli oggetti presenti nella stanza, usando tonalità più chiare di grigio.[40]

La tessitura rurale non era un mestiere prospero; il reddito poteva variare notevolmente a seconda della resa delle colture, dei materiali e delle condizioni di mercato. Il tessitore viveva una vita povera, soprattutto in confronto ai centri di produzione tessile urbani, quali Leida. Dopo che la produzione tessile era stata industrializzata, il sostentamento degli artigiani rurali divenne sempre più precario.[38]

Van Gogh scrisse a suo fratello Theo: "La loro vita è dura. Un tessitore che lavora duramente fa una pezza di circa 60 metri a settimana. Mentre tesse, la moglie deve sedersi di fronte a lui, dipanando i fili, quindi ci sono due persone che lavorano e devono guadagnarsi da vivere col loro lavoro".[31]

Esistono impressioni contrastanti circa i tessitori di van Gogh. Carl Nordenfolk, storico dell'arte, ha scritto: "Van Gogh presenta il tessitore come vittima tenuta fra le fauci degli aghi del telaio o prigioniero di uno strumento medievale di tortura. Il significato sociale è abbastanza inconfondibile, eppure c'è una possibile spiegazione: i dipinti posseggono una tenera e intima atmosfera". Un testo francese del 1969 sosteneva che anche se le raffigurazioni sono scomode e rigide, "la sequenza di opere sui 'tessitori' è stupefacente nella sua presenza, nel suo mistero e nella sua forza brutale".[39]

In Tessitore, faccia a sinistra con filatoio, van Gogh convoglia il suo sentimento nei confronti dei lavoratori poveri. Il dipinto è realizzato con colori cupi in contrasto con il tessuto rosso presente sul telaio.[42]

In Avvolgitore per bobine (F175) sono rappresentati filati avvolti su un rocchetto per la tessitura. In questo dipinto, realizzato nell'inverno del 1883-1884, van Gogh utilizza tocchi di grigio chiaro per rappresentare la luce che cade sulla camera buia e sugli strumenti.[43]

Uomini e donne[modifica | modifica wikitesto]

insieme al lavoro[modifica | modifica wikitesto]

Contadino e contadina che seminano patate (F129a) è un dipinto che ritrae un uomo e una donna che lavorano insieme. Girano la terra con una vanga e piantano il seme di patata. Le figure di entrambi si trovano sotto l'orizzonte, a simboleggiare la loro comunione con la terra. Il dipinto è stato realizzato a Nuenen, nel distretto del Brabante Settentrionale dove van Gogh venne allevato. Due settimane dopo aver completato questo quadro, van Gogh completò il suo dipinto più conosciuto, I mangiatori di patate. Le patate erano l'elemento principale nella dieta dei contadini poveri, quelli che potevano a malapena permettersi il pane e per i quali la carne era un lusso. Le patate non erano un cibo adeguato a chi poteva permettersi di meglio nel XIX secolo. Thomas Carlyle, un filosofo scozzese, considerava i poveri "mangiatori di radici". Van Gogh potrebbe essere stato ispirato dalla descrizione fatta dal biografo di Jean-François Millet, Alfred Sensier, del dipinto Semina di patate: "una delle opere più belle [di Millet]" rappresentante una coppia di sposi "in una vasta pianura, ai margini della quale un villaggio si perde nell'atmosfera luminosa, con l'uomo che apre la terra e la donna che lascia cadere i semi di patata".[44]

L'anno prima, van Gogh aveva dipinto Piantatori di patate (F172) mostrante un uomo che crea un solco e una donna che fa cadere il seme dietro di lui.[44]

Un'altra occupazione in cui un uomo e una donna, spesso lavoravano insieme era la tessitura. La donna manovrava i fili delle bobine mentre l'uomo lavorava al telaio creando metri di tessuto.[31] Le donne inoltre aiutavano gli uomini nel settore della pesca occupandosi della riparazione periodica delle loro reti. Nel lavoro agricolo, una donna era particolarmente importante, aiutando nella semina e nella raccolta. Van Gogh realizzò molti dipinti di donne che scavano patate.

Gruppi di persone[modifica | modifica wikitesto]

Raccolti[modifica | modifica wikitesto]

Lavoratori dei campi[modifica | modifica wikitesto]

Mangiatori di patate[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: I mangiatori di patate.
Il cottage, 1885, Van Gogh Museum, Amsterdam (F83). Il cottage era la casa di due famiglie, una delle quali era la De Groot rappresentata nel dipinto I mangiatori di patate[45]

I mangiatori di patate (in lingua olandese De Aardappeleters) è un dipinto di van Gogh realizzato nell'aprile 1885 mentre risiedeva a Nuenen. Si trova presso il Van Gogh Museum di Amsterdam. La versione esposta al Kröller-Müller Museum di Otterlo è uno studio preliminare a olio; ne esiste anche una versione in litografia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c van Gogh, V, van Heugten, S, Pissarro, J, Stolwijk, C, Van Gogh and the Colors of the Night, Brusells, Mercatorfonds with Van Gogh Museum and Museum of Modern Art, 2008, pp. 12, 25, ISBN 978-0-87070-736-0.
  2. ^ Jean-François Millet, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 14 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2014).
  3. ^ a b c d e f g Hansen, Nichols, Sund, Knudsen, Bremen, Van Gogh: Fields, Hatje Cantz Publishers for Toledo Museum of Art Exhibition, 2003, p. 10, ISBN 3-7757-1131-7.
  4. ^ Bargue’s Manuals, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2012).
  5. ^ Letter 196, su Vincent van Gogh. The Letters, Amsterdam, Van Gogh Museum.
  6. ^ a b Callow (1990), 116; cites the work of Hulsker.
  7. ^ a b c Zemel, C, Van Gogh's Progress: Utopia, Modernity, and Late-Nineteenth-Century Art, Berkeley, University of California Press, 1997, p. 18, ISBN 0-520-08849-2.
  8. ^ Zemel, C, Van Gogh's Progress: Utopia, Modernity, and Late-Nineteenth-Century Art, Berkeley, University of California Press, 1997, p. 20, ISBN 0-520-08849-2.
  9. ^ Tralbaut (1981), 96–103
  10. ^ Callow (1990), 123–124
  11. ^ Letter 224, su Vincent van Gogh. The Letters, Amsterdam, Van Gogh Museum.
  12. ^ Still Life with Earthenware and Bottles, 1885, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
  13. ^ Hansen, Nichols, Sund, Knudsen, Bremen, Van Gogh: Fields, Hatje Cantz Publishers for Toledo Museum of Art Exhibition, 2003, p. 20, ISBN 3-7757-1131-7.
  14. ^ Black, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2012).
  15. ^ a b Wallace, R, The World of Van Gogh (1853-1890), Alexandria, VA, USA, Time-Life Books, 1969, pp. 10, 14, 21, 30.
  16. ^ Zemel, C, Van Gogh's Progress: Utopia, Modernity, and Late-Nineteenth-Century Art, Berkeley, University of California Press, 1997, p. 63, ISBN 0-520-08849-2.
  17. ^ Portrait of Jozef Blok, 1882, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 10 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
  18. ^ The potato eaters, 1885, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2014).
  19. ^ Harrison, R (a cura di), Vincent van Gogh. Letter to Theo van Gogh. Written July 1885 in Nuenen., su Van Gogh Letters, WebExhibits, 2011. URL consultato il 12 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  20. ^ Harrison, R (a cura di), Letter from Vincent van Gogh to Theo van Gogh, The Hague, c. 15-27 April 1882, su Van Gogh Letters, WebExhibits, 2011. URL consultato il 12 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
  21. ^ Harrison, R (a cura di), Vincent van Gogh. Letter to Theo van Gogh. Written 3 March 1882 in The Hague., su Van Gogh Letters, WebExhibits, 2011. URL consultato il 15 maggio 2011.
  22. ^ Head of a Woman, 1885, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2014).
  23. ^ Head of a woman, 1884, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
  24. ^ Cottages, 1883, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2013).
  25. ^ Head of a Man, 1885, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2014).
  26. ^ Peasant Woman Cooking by a Fireplace, su Collections, The Metropolitan Museum of Art, 2000–2011. URL consultato il 15 maggio 2011.
  27. ^ The Potato Peeler, su Collections, The Metropolitan Museum of Art, 2000–2011. URL consultato il 15 maggio 2011.
  28. ^ A Peasant Woman Digging, su The Collections, The Barber Institute of Fine Arts. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2011).
  29. ^ A Peasant Woman Digging in Front of Her Cottage, c. 1885, su Collections, Art Institute of Chicago, 2011. URL consultato il 15 maggio 2011.
  30. ^ Woman Sewing, 1885, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2013).
  31. ^ a b c Woman Winding Yarn, 1885, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 14 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2012).
  32. ^ Harrison, R (a cura di), Vincent van Gogh. Letter to Theo van Gogh. Written 3 November 1881 in Etten., su Van Gogh Letters, WebExhibits, 2011. URL consultato il 15 maggio 2011.
  33. ^ Harrison, R (a cura di), Letter from Vincent van Gogh to Theo van Gogh, Arles, 24 September 1888, su Van Gogh Letters, WebExhibits, 2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).
  34. ^ Hansen, Nichols, Sund, Knudsen, Bremen, Van Gogh: Fields, Hatje Cantz Publishers for Toledo Museum of Art Exhibition, 2003, p. 44, ISBN 3-7757-1131-7.
  35. ^ Zemel, C, Van Gogh's Progress: Utopia, Modernity, and Late-Nineteenth-Century Art, Berkeley, University of California Press, 1997, p. 182, ISBN 0-520-08849-2.
  36. ^ Erickson, K, At Eternity's Gate: The Spiritual Vision Of Vincent van Gogh, Grand Rapids, MI, William B. Eerdsman Publishing, 1998, p. 33, ISBN 0-8028-3856-1.
  37. ^ Van Gogh, V, van Heugten, S, Pissarro, J, Stolwijk, C, Van Gogh and the Colors of the Night, Brusells, Mercatorfonds with Van Gogh Museum and Museum of Modern Art, 2008, p. 28, ISBN 978-0-87070-736-0.
  38. ^ a b c Zemel, C, Van Gogh's Progress: Utopia, Modernity, and Late-Nineteenth-Century Art, Berkeley, University of California Press, 1997, pp. 61–62, ISBN 0-520-08849-2.
  39. ^ a b c Zemel, C, Van Gogh's Progress: Utopia, Modernity, and Late-Nineteenth-Century Art, Berkeley, University of California Press, 1997, pp. 56–60, ISBN 0-520-08849-2.
  40. ^ a b Series of weavers, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 14 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2013).
  41. ^ Harrison, R (a cura di), Vincent van Gogh. Letter to Theo van Gogh. Written 11 March 1883 in The Hague., su Van Gogh Letters, WebExhibits, 2011. URL consultato il 15 maggio 2011.
  42. ^ Weaver, su Collections, Museum of Fine Arts Boston. URL consultato il 16 maggio 2011.
  43. ^ Bobbin Winder, 1884, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 18 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2014).
  44. ^ a b Hansen, Nichols, Sund, Knudsen, Bremen, Van Gogh: Fields, Hatje Cantz Publishers for Toledo Museum of Art Exhibition, 2003, p. 46, ISBN 3-7757-1131-7.
  45. ^ The Cottage, 1885, su Permanent Collection, Van Gogh Museum, 2005–2011. URL consultato il 15 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Callow, Philip. Vincent van Gogh: A Life, Ivan R. Dee, 1990. ISBN 1-56663-134-3.
  • Erickson, Kathleen Powers. At Eternity's Gate: The Spiritual Vision of Vincent van Gogh, 1998. ISBN 0-8028-4978-4.
  • Hansen, Nichols, Sund, Knudsen, Bremen (2003). Van Gogh: Fields. Hatje Cantz Publishers for Toledo Museum of Art Exhibition. p. 10. ISBN 3-7757-1131-7.
  • Pomerans, Arnold. The Letters of Vincent van Gogh. Penguin Classics, 2003. ISBN 0-14-044674-5
  • Tralbaut, Marc Edo. Vincent van Gogh, le mal aimé. Edita, Lausanne (French) & Macmillan, London 1969 (English); reissued by Macmillan, 1974 and by Alpine Fine Art Collections, 1981. ISBN 0-933516-31-2.
  • Van Gogh, V, van Heugten, S, Pissarro, J, Stolwijk, C (2008). Van Gogh and the Colors of the Night. Brusells: Mercatorfonds with Van Gogh Museum and Museum of Modern Art. p. 28. ISBN 978-0-87070-736-0.
  • van Heugten, Sjraar. Van Gogh The Master Draughtsman. Thames and Hudson, 2005. ISBN 978-0-500-23825-7.
  • Wallace, R (1969). The World of Van Gogh (1853-1890). Alexandria, VA, USA: Time-Life Books.
  • Zemel, C (1997). Van Gogh's Progress: Utopia, Modernity, and Late-Nineteenth-Century Art. Berkeley: University of California Press. ISBN 0-520-08849-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]