Stazione di Vobarno Paese

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Vobarno Paese
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàVobarno
Coordinate45°38′34.51″N 10°29′38.94″E / 45.64292°N 10.49415°E45.64292; 10.49415
Lineeferrovia Rezzato-Vobarno
Storia
Stato attualesmantellato
Attivazione1897
Soppressionetra il 1941 e il 1945
Caratteristiche
Tipofermata

La stazione di Vobarno Paese fu una fermata ferroviaria della Rezzato-Vobarno a servizio del comune di Vobarno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La fermata fu aperta il 16 dicembre 1897, assieme al tronco che collegò Tormini Scalo a Vobarno Ferriera[1].

L'impianto seguì tutte le vicende societarie della linea ferroviaria: fino al 1904 fu gestito dalla Società Anonima per la ferrovia Rezzato-Vobarno e Valle Sabbia (FRVVS), dal 1904 al 1909 dalla Società Anonima per la Ferrovia Rezzato-Vobarno-Caffaro, quindi dalla provincia di Brescia fino alla prima guerra mondiale, quando l'esercizio passò alle Ferrovie dello Stato (FS). Nel 1921, fu ceduto dalla provincia alla Società Elettrica Bresciana (SEB), che gestiva la rete tranviaria extraurbana di Brescia. Nel 1930, la SEB costituì una nuova società anonima, la Ferrovia Rezzato-Vobarno (FRV), che prese in carico l'esercizio della ferrovia[2].

A partire dal 1º giugno 1932, la tranvia Tormini-Vestone, gestita dalla Tramvie Elettriche Bresciane del gruppo SEB, fu soppressa e il servizio tranviario fu trasferito sulla ferrovia Rezzato-Vobarno tra Tormini Ferrovia e Vobarno Ferriera. La fermata fu servita anche dai tram di questa relazione[3].

Il servizio tranviario passeggeri fu di breve durata, in quanto fu soppresso il 18 novembre 1935[4], mentre quello ferroviario, sempre passeggeri, fu mantenuto fino alla seconda guerra mondiale[5].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il fabbricato viaggiatori era la struttura tipica delle fermate in piena linea della Rezzato-Vobarno ed era simile a quella di Villanuova e Roè-Volciano[6].

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La fermata fu servita dai treni Rezzato-Vobarno Ferriera. Dal 1932 al 1935 fu anche servita dai tram della Tormini-Vobarno.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ferrovia Rezzato Vobarno e Valle Sabbia, in Il Cittadino di Brescia, 15 dicembre 1897, p. 3.
  2. ^ Spinelli (1992), p. 352, Mafrici (1997), p. 220, e Regio decreto 19 gennaio 1931, n. 146, in materia di "elettrificazione del tronco Treponti-Tormini della ferrovia Rezzato-Vobarno".
  3. ^ Quadro orario 630. Tormini-Vobarno-Vestone-Idro, in Orario Generale Ferrovie - Navigazione Lacuale - Tramvie - Servizi Automobilistici - Navigazione Marittima e Linee aeree, settembre 1932, p. 257. Quadro orario 371. Rezzato-Vobarno, in Orario Generale Ferrovie - Navigazione Lacuale - Tramvie - Servizi Automobilistici - Navigazione Marittima e Linee aeree, settembre 1932, p. 209.
  4. ^ Oliva (2022), p. 199.
  5. ^ Si veda Quadro orario 626. Rezzato-Tormini-Vobarno, in Orario Generale Ferrovie - Navigazione Lacuale - Tramvie - Servizi Automobilistici - Navigazione Marittima e Linee aeree, giugno 1942, p. 117. per l'ultimo cambio d'orario che coinvolse la ferrovia.
  6. ^ Memoriale (1911), p. 5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A cura di Alberto Garlandini e Massimo Negri, I monumenti storico-industriali della Lombardia. Censimento regionale, in I quaderni di documentazione regionale, vol. 17, 1984.
  • Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.
  • Mauro Oliva, Tram extraurbani a Brescia. Dalla "Compagnie Générale" alla "Tranvie Elettriche Bresciane", Brescia, Club fermodellistico bresciano/Museo dell'industria e del lavoro/Treni di carta, 2022.
  • Giovanni Spinelli, Una ferrovia anomala: le vicende della Rezzato-Vobarno, in Daniele Montanari (a cura di), Mazzano: Storia di una comunità - Secoli XII-XX, Travagliato, Tipolitografia Lumini, 1992.
  • Deputazione provinciale di Brescia, Memoria illustrativa della Ferrovia Brescia-Rezzato-Vobarno-Vestone, Brescia, Unione tipolitografica bresciana, 1911.