Sanità pubblica veterinaria in Italia

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In Italia, l'area di sanità pubblica veterinaria afferisce, a livello locale, al dipartimento di prevenzione delle aziende sanitarie locali ed è articolata in tre strutture dotate di autonomia tecnico-funzionale e organizzativa: sanità animale, igiene degli alimenti di origine animale e igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.[1][2]

Il servizio veterinario è stato riorganizzato in Italia con la legge n. 833/1978 nell'ambito del servizio sanitario nazionale.

Sanità animale[modifica | modifica wikitesto]

Il settore si occupa principalmente di:

  • profilassi, controllo ed eradicazione di malattie infettive animali;
  • sorveglianza epidemiologica;
  • anagrafe animale;
  • polizia sanitaria;
  • lotta al randagismo e controllo sulla popolazione canina e felina;
  • certificazione e istruttoria per: importazione/esportazione di animale da reddito, d'affezione e selvatici;
  • certificazioine sanitarie per l'autorizzazione per l'invio al macello di animali;
  • certificazione di origine e sanitaria per l'alpeggio, la transumanza e il pascolo vagante;
  • educazione ed informazione veterinaria;
  • controllo sulle produzioni apistiche.

Igiene degli alimenti di origine animale[modifica | modifica wikitesto]

Il settore si occupa principalmente di:

  • ispezione sanitaria di tutti gli animali macellati;
  • controllo degli stabilimenti di produzione, trasformazione e deposito;
  • controllo in fase di commercializzazione e somministrazione degli alimenti di origine animale;
  • ispezione sanitaria degli alimenti di origine animale;
  • gestione delle emergenze e degli stati di allerta sanitari;
  • prelievo di campioni per il monitoraggio in base ai piani nazionali e regionali;
  • controllo degli import da paesi Ue ed extra Ue;
  • export degli alimenti di o.a. verso i paesi III

Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio si occupa principalmente di:

  • controllo della produzione di latte in allevamento;
  • controllo degli stabilimenti di produzione di latte e prodotti a base di latte (formaggi, ricotta, ecc.);
  • farmaco sorveglianza;
  • controllo del benessere degli animali;
  • controllo della produzione e vendita dei mangimi semplici e composti;
  • gestione delle emergenze riguardanti i mangimi;
  • controllo dell'igiene degli allevamenti;
  • controllo della riproduzione animale;
  • controllo della raccolta, trasporto e trasformazione dei prodotti e sottoprodotti di origine animale.

Legislazione di riferimento[modifica | modifica wikitesto]

  • Legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale)
  • D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria)
  • D.Lgs. 7 dicembre 1993, n.517

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ D. lgs.vo 30 dicembre 1992, n. 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'art.1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”
  2. ^ Art. 7-quater, c.4, del d. lgs.vo 30 dicembre 1992, n. 502, e succ. mod.ni.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]