Regio X Palatium

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Regio X Palatium
Civiltàromana
Epocadall'VIII secolo a.C. al V secolo d.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
ComuneRoma
Amministrazione
PatrimonioRoma
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 41°53′21.39″N 12°29′15.03″E / 41.889275°N 12.487509°E41.889275; 12.487509

La Regio X Palatium era la decima delle 14 regioni di Roma augustea classificata poi nei Cataloghi regionari della metà del IV secolo con il nome Palatium. Comprendeva l'area del Palatino, entro i confini definiti da Livio per il pomerio della città romulea[1]. Confinava a nord e a ovest con la regione VIII, a est con le regioni IV, II e I, a sud con la regione XI[1]. Qui ebbe la sua dimora il primo re di Roma, Romolo e in seguito prese forma il palazzo imperiale, tanto che da allora il termine Palatium, Palatino, ha il significato di "palazzo".[2]

Topografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: 14 regioni di Roma augustea e Palatino.

La regione comprendeva il colle Palatino e corrispondeva alla città quadrata fondata da Romolo. Alla metà del IV secolo il perimetro della Regio era indicata nei Cataloghi regionari in 11.510 piedi romani, pari a circa 3.440 metri,[3] superiore a quanto invece ipotizza Daniela Bruno e che quantifica invece in 2.182 metri. L'area presunta complessiva sembra che fosse di 255.800 m² circa.[4]

Le principali vie della regione erano la Via Sacra, che fungeva da confine a nord con la Regio VIII e la Regio IV tra l'arco di Tito e la Meta Sudans, il Clivus Palatinus, il Clivus Victoriae, le Scalae Caci. La viabilità di età repubblicana sulla sommità del colle fu distrutta in età imperiale, quando furono edificate le grandi residenze imperiali[5].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La Regio era divisa in 20 vici (rioni), 20 aediculae (edicole), 2.642 insulae (caseggiati), 89 domus (case patrizie), 48 horrea (magazzini), 44 balnea (bagni), 89 laci (fontane) e 20 pistrina (panetterie). L'area era sorvegliata da 2 curatores e da 48 vicomagistri[3].

Principali monumenti pubblici[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monumenti di Roma antica.

I principali monumenti della regione, molti dei quali ancora visibili, sono[3]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b L. Richardson jr, A New Topographical Dictionary of Ancient Rome, JHU Press, 1992, ISBN 9780801843006, pag. 332.
  2. ^ Daniela Bruno, Regione X. Palatium, in «Atlante di Roma antica», a cura di Andrea Carandini, vol. I, Mondadori Electa, Milano 2012, p. 215.
  3. ^ a b c Cataloghi regionariREGIO X PALATIUM.
  4. ^ Daniela Bruno, Regione X. Palatium, in «Atlante di Roma antica», a cura di Andrea Carandini, vol. I, Mondadori Electa, Milano 2012, p. 217.
  5. ^ Palatinus, in: Samuel Ball Platner, (completato e rivisto da Thomas Ashby), A Topographical Dictionary of Ancient Rome, Oxford University Press, Londra, 1929 (online su LacusCurtius).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
  • Cataloghi regionari. URL consultato il 20 giugno 2014 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2019).
Fonti storiografiche moderne

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Palatinus, in: Samuel Ball Platner, (completato e rivisto da Thomas Ashby), A Topographical Dictionary of Ancient Rome, Oxford University Press, Londra, 1929 (online su LacusCurtius).
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