Rarenodia

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Rarenodia
Rarenodia planulata
Intervallo geologico
Toarciano
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Metazoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Cephalopoda
Sottoclasse Ammonoidea
Ordine Ammonitida
Superfamiglia Hildoceratoidea
Famiglia Hammatoceratidae
Sottofamiglia incertae sedis
Genere Rarenodia
Venturi, 1975
Serie tipo
Rarenodia planulata
Venturi, 1975

Rarenodia Venturi, 1975 è un genere di ammoniti della famiglia Hammatoceratidae. Si trova nel "Rosso Ammonitico" umbro-marchigiano (Italia); risale al piano Toarciano (Giurassico inferiore), zona biostratigrafica a Hildoceras bifrons.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

A sinistra esemplare tipo del genere e della specie proveniente dal M. dell'Eremita (Valnerina); a destra esemplare di confronto, proveniente dal "Rosso Ammonitico" delle Marche presso Cantiano. Visibili, il disegno del profilo e la sutura settale annerita da inchiostro di china.

La diagnosi, succinta, è la seguente:[1]

«Conchiglia mediamente evoluta, appiattita, con nucleo liscio involuto; sezione della spira subtriangolare alta che fa vedere lo scarso ricoprimento. Area ventrale acuta con carena settata poggiata sui modelli interni tramite pavimento calcitico. Coste poco rilevate rectiradiate partenti da nodi periombelicali allungati, distanziati, da cui il nome Rarenodia, che giungono a ridosso della carena e terminano allargandosi e sfumando. Suture settali (o linee suturali) mediamente frastagliate con lobi E ed L lunghi e di forma arborescente; E largo e lungo come L e due lobi ombelicali (U2 e U3) ben sviluppati.»

Esemplare proveniente dal "Rosso Ammonitico" di Val Lupo (M. Serano, Trevi). È incompleto però la parte della conchiglia corrispondente alla camera di abitazione, conservata per 3/4 di giro, raggiunge il diametro di 33 cm, per cui è stato calcolato che l'ammonite intero doveva raggiungere i 42 cm e forse anche di più.

Alcuni esemplari raggiungevano dimensioni ragguardevoli; ad esempio, un esemplare proveniente dal "Rosso Ammonitico" di Val Lupo (M. Serano), raffigurato qui a fianco, raggiungeva il diametro di oltre 40 cm. Quando erano di notevoli dimensioni, come nella figura a fianco, le coste, sulla camera di abitazione, diventavano semplici, grossolane e distanziate; molto differenti da quelle presenti sui giri interni. Ciò è stato osservato anche in altri esemplari.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Oltre che in Italia il genere è stato trovato in Ungheria (Monti Gerecse)[2] e in Grecia (Argolide)[3]. La segnalazione in Nord America[4] non è ritenuta sicura, perché gli esemplari sono in realtà Phymatoceras omeomorfi, con cui i Rarenodia sono stati confusi. Gli ammoniti del genere sono da considerare quindi del dominio marino tropicale della Tetide mediterranea, assenti in Nord Europa e in altre aree extraeuropee.

Rulleau (2009) ritiene il genere valido[5], ma Howarth (2013) non è della stessa opinione[6], perché lo mette in sinonimia con Phymatoceras, malgrado la grande differenza morfologica tra le specie tipo dei due generi.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il genere è stato inizialmente collocato, nel 1975, all'interno della sottofamiglia Hammatoceratinae Buckman(1887) principalmente per l'ornamentazione conchigliare e per le suture settali. Successivamente da Donovan, Callomon e Howarth (1981) è stato posto nei Phymatoceratinae Hyatt 1867. L'opinione degli inglesi è stata contestata di fatto da Geczy, Kovacs e Szente (2008) e da Rulleau (2009) che hanno riportato la posizione del genere dentro gli Hammatoceratinae (o Hammatoceratidae). Infatti la collocazione di Rarenodia dentro gli Hammatoceratidae è motivata dalle numerose differenze morfologiche conchigliari nei confronti di quelle dei Phymatoceras (aspetto dell'area ventrale, delle coste e delle suture settali, che in Rarenodia sono tipicamente hammatoceratine). Tuttavia Howarth (2013) ha confermato la sua idea di porre il genere dentro i Phymatoceratidae e inoltre di considerare il genere sinonimo di Phymatoceras. Per la tassonomia i Rarenodia possono essere considerati un genere che dà nome ad una sottofamiglia inedita, Rarenodinae, con distribuzione stratigrafica ampia: Eorarenodia (Toarciano inferiore), Rarenodia (Toarciano medio) ed Neorarenodia (Toarciano superiore). Per ulteriori dettagli vedere Discussione della voce.

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

I Rarenodia, caratteristici della zona a H. bifrons mediterranea, hanno per i dati appenninici, precursori nella zona a H. undicosta[7] e derivano da forme somiglianti apparentemente ai primi Phymatoceratinae. Il genere è presente anche nel Toarciano superiore.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Venturi et al. 2010.
  2. ^ Geczy, Kovacs & Szente 2008
  3. ^ Kottek 1966
  4. ^ Jakobs 1997
  5. ^ Rulleau 2009.
  6. ^ Howarth 2013.
  7. ^ Venturi F., Alcuni ammoniti della "Corniola" umbro-marchigiana aventi caratteristiche di fossili guida, su viaggioefossiliappennino.org.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kottek A.V. (1966) - Die Ammonitenabfolge des griechiscen Toarcium. Annales Geologiques des Pays Helleniques, I ser., vol. dix-septieme, Athénes.
  • Venturi Federico (1975) - Rarenodia, nuovo genere di ammoniti (sottofam. Hammatoceratinae Buckman, 1887) del Toarciano inferiore "Rosso Ammonitico" umbro-marchigiano. Boll. Soc. Paleontologica Italiana, v. 14 (1), stampa Mucchi, Modena.
  • (EN) Donovan D. T., Callomon J. H. and Howarth M. K. (1981) - Classification of the Jurassic Ammonitina. Sistemat. Ass. Special Volume No 18, edit.House and Senior. Acad. Press, London and New York. I S B N 0-12-356780-7.
  • Venturi Federico (1994) - Origine ed evoluzione di ammoniti Hammatocerastinae nel Toarciano umbro-marchigiano. Paleopelagos spec. publication, v. 1, Atti 3º Convegno Pergola, Roma.
  • (EN) Jakobs Giselle K. (1997) - Toarcian (Early Jurassic) Ammonoids from Western North America. Geol. Survey of Canada Bullettin 428. ISBN 0-660-16643-7
  • Géczy Bàrnabàs, Szente Istvàn (2006) - Middle Toarcian Ammonitina from the Gerecse Mts, Hungary. Acta Geol. Hungarica, vol. 49/3, edit Haas, press Budapest.
  • Géczy Bàrnabàs, Kovacs Zoltan & Szente Istvàn (2008) - Remarks on the Toarcian - Aalenian fossil assemblage of the Kis-Teke Hill Gerecse Mts (Hungary). Hatkeniana, v. 6, Budapest Univ. Hantken press, Budapest.
  • (FR) Rulleau L., Les Hammatoceratidae et les Erycitidae nw europeens et tethysiens du Lias et du Dogger, Edit. Rulleau et Sect. Geo-Paleo du Com. de la Carriere Lafarge a Lozanne, 2009, ISBN 9782917151327.
  • Venturi F, Rea G., Silvestrini G. e Bilotta M., Ammoniti, un viaggio geologico nelle montagne appenniniche; Giurassico inferiore, S. Maria degli Angeli - Assisi, Porzi editore, 2010, ISBN 88-95000-27-7.
  • (EN) Howarth Michail K., Chapter 4: Psiloceratoidea, Eoderoceratoidea, Hildoceratoidea, in Treatise Online, Part L (Revised) Mollusca 4, vol. 3B, Triassic and Jurassic Ammonoidea, KU Pal. Inst. Univ. of Kansas, Lawrence, Kansas, USA, 2013, ISSN 2153-4012 (WC · ACNP).

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