Rapito (film)

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Rapito
Paolo Pierobon ed Enea Sala in una scena del film
Lingua originaleitaliano, ebraico, latino
Paese di produzioneItalia, Francia, Germania
Anno2023
Durata134 min
Generedrammatico, storico
RegiaMarco Bellocchio
Soggettolibro di Daniele Scalise
SceneggiaturaMarco Bellocchio, Susanna Nicchiarelli, Edoardo Albinati, Daniela Ceselli
ProduttorePaolo Del Brocco, Simone Gattoni, Beppe Caschetto
Produttore esecutivoPatrick Carrarin, Alessio Lazzareschi, Maurizio Feverati
Casa di produzioneIBC Movie, Kavac Film, Rai Cinema, Ad Vitam Production, The Match Factory
Distribuzione in italiano01 Distribution
FotografiaFrancesco Di Giacomo
MontaggioFrancesca Calvelli, Stefano Mariotti
Effetti specialiRodolfo Migliari
MusicheFabio Massimo Capogrosso
ScenografiaAndrea Castorina
CostumiSergio Ballo, Daria Calvelli
Interpreti e personaggi

Rapito è un film del 2023 diretto da Marco Bellocchio, basato sul caso di Edgardo Mortara, un bambino ebreo di Bologna sottratto alla famiglia dalle autorità ecclesiastiche nel 1858, al fine di essere convertito al cattolicesimo.

Ai David di Donatello 2024 il film ha ricevuto 11 candidature,[1] aggiudicandosi cinque premi, fra cui quello per la miglior sceneggiatura adattata.[2][3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

1851. Edgardo Mortara è il sestogenito di Salomone Mortara, detto "Momolo", e Marianna Padovani, ebrei di Bologna, città all'epoca sotto la sovranità dello Stato Pontificio. Credendolo malato e in fin di vita, la domestica cristiana Anna Morisi gli somministra in segreto il battesimo, per paura che alla sua morte vada a finire nel limbo.

Il bambino sopravvive, ma sette anni dopo Anna racconta del battesimo a Pier Feletti, capo dell'ufficio bolognese dell'Inquisizione: il sacramento avrebbe reso il bambino irrevocabilmente cattolico, e poiché le norme dello Stato Pontificio vietano che un cristiano sia cresciuto da non cristiani, Feletti decide di togliere il bambino alla famiglia. Il 24 giugno Edgardo Mortara viene quindi sequestrato dalla polizia pontificia e portato a Roma, dove soggiornerà nella Casa dei Catecumeni, il collegio destinato ai figli degli ebrei convertiti.

I genitori di Edgardo fanno di tutto per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sul caso, provocando lo sdegno degli intellettuali europei e non. Questo fa però sì che papa Pio IX prenda a cuore la faccenda: il papato si trova infatti in un momento di forte crisi politica, in cui la figura del pontefice perde prestigio e autorevolezza; Pio IX oppone quindi una ferma reazione a tutte le accuse, occupandosi personalmente dell'educazione di Edgardo e facendogli somministrare un secondo battesimo che fughi ogni dubbio sulla sua appartenenza alla Chiesa Cattolica. Il bambino viene dunque plagiato e indottrinato: gli viene fatto credere che l'intera faccenda sia colpa dei genitori e che l'unico modo per tornare a casa sia diventare un perfetto cristiano.

Mesi dopo l'arrivo di Edgardo a Roma, Momolo e Marianna ottengono il permesso di fargli visita. I membri della comunità ebraica romana accolgono freddamente i due, poiché temono di perdere i privilegi concessi dal papa a causa del clamore mediatico suscitato dalla vicenda. Momolo decide quindi di trattare Edgardo con distacco, accontentandosi di trovarlo in buona salute; davanti a Marianna, però, il bambino scoppia a piangere e rivela alla madre di recitare ancora in segreto lo Shemà Israel tutte le notti. I responsabili dell'educazione di Edgardo vietano perciò ogni futura visita, a meno che l'intera famiglia non si converta al cattolicesimo. I Mortara rifiutano e organizzano un tentativo di rapimento del bambino, che però non va a buon fine e causa la perdita totale del supporto degli ebrei di Roma.

Nel 1860 Bologna viene tolta al papa dai rivoltosi; i tribunali del Regno di Sardegna, del quale adesso fa parte la città, arrestano Pier Feletti e lo sottopongono a processo per il caso Mortara. Durante le udienze viene ricostruita l'intera vicenda e si scopre che il battesimo somministrato da Anna Morisi è a tutti gli effetti valido; Feletti viene assolto dalle accuse, poiché ha agito in piena conformità con le leggi vigenti all'epoca dei fatti. Edgardo resta quindi a Roma, ma con la Proclamazione del Regno d'Italia Pio IX perde ulteriormente potere e le preziose alleanze politiche dello Stato Pontificio.

Edgardo, intanto, cresce dimenticando le proprie origini e assoggettandosi sempre di più al papa, studiando da sacerdote e assumendo il nome clericale di Pio Maria. Nel 1870, con la Breccia di Porta Pia, Roma entra a far parte del Regno d'Italia; uno dei fratelli maggiori di Edgardo, Riccardo, che si era arruolato nell'esercito come bersagliere, corre a cercarlo e gli propone di tornare finalmente a casa: il giovane però rifiuta, affermando che la sua vera famiglia è ormai quella della chiesa cattolica. Tuttavia quando, nel 1878, Pio IX muore, Edgardo si unisce ai rivoltosi che desiderano gettare il suo feretro nel Tevere, salvo poi pentirsene e scappare via.

Anni dopo, Marianna si trova in fin di vita ed Edgardo, che anni prima aveva rifiutato di recarsi al funerale di Momolo, torna finalmente a casa. Approfittando di un momento di solitudine, il giovane tenta di battezzare sua madre, ma ella rifiuta bloccando il figlio e dichiarando di voler morire da ebrea. Scacciato dai fratelli per l'affronto della tentata conversione, Edgardo diventerà sacerdote e compirà viaggi da missionario, fino alla morte avvenuta nel 1940.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film, che ebbe come titolo di lavorazione La conversione[4], è liberamente ispirato al libro di Daniele Scalise Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa (1996).[5]

Le riprese sono iniziate a fine giugno 2022 a Roccabianca, in provincia di Parma,[6][4] dove è stata ricostruita la Bologna di metà Ottocento.[7] Il mese seguente si sono spostate a Sabbioneta.[4] Nel gennaio 2023 sono state effettuate delle riprese in esterna per due giorni in piazza Maggiore a Bologna.[8] Le scene tra papa Pio IX e Edgardo in chiesa sono state girate nel Duomo di Nepi (Viterbo).[senza fonte]

Promozione[modifica | modifica wikitesto]

La prima clip del film è stata diffusa online il 13 aprile 2023.[5] Il primo trailer è stato diffuso online il 3 maggio 2023.[9]

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato presentato in anteprima il 23 maggio 2023 al 76º Festival di Cannes[10] e distribuito nelle sale cinematografiche italiane da 01 Distribution a partire dal 25 maggio 2023, e in quelle francesi da Ad Vitam a partire dall'8 novembre.[5][9]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ David di Donatello 2024, le nomination, su Ciak, 3 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  2. ^ (IT) VINCITORI PREMI DAVID DI DONATELLO 2024. URL consultato il 4 maggio 2024.
  3. ^ “Io Capitano” ha vinto il David di Donatello per il miglior film, su Il Post, 4 maggio 2024. URL consultato il 4 maggio 2024.
  4. ^ a b c Giovanni Gardani, Sabbioneta e Roccabianca, i borghi da cinema: Marco Bellocchio li sceglie per il suo nuovo film, in Corriere della Sera, 2 luglio 2022.
  5. ^ a b c d Rapito: ecco una prima clip del film di Marco Bellocchio in concorso a Cannes 2023, in ComingSoon.it, 13 aprile 2023.
  6. ^ Iniziate a Roccabianca le riprese del nuovo film di Marco Bellocchio, su parmatoday.it, 30 giugno 2022.
  7. ^ Egidio Bandini, Roccabianca diventa la Bologna del 1858 per Bellocchio, in La Gazzetta di Parma, 28 giugno 2022.
  8. ^ Francesco Moroni, Bellocchio, ciak si (ri)gira nella piazza blindata, in Il Resto del Carlino, 23 gennaio 2023.
  9. ^ a b (EN) Leo Barraclough, Marco Bellocchio’s ‘Kidnapped’ Debuts Trailer Ahead of Cannes World Premiere (EXCLUSIVE), in Variety, 3 maggio 2023.
  10. ^ (ENFR) Calendario delle proiezioni (PDF), su festival-cannes.com, Festival di Cannes, 10 maggio 2023. URL consultato l'11 maggio 2023.
  11. ^ David di Donatello 2024, le nomination, su Ciak, 3 aprile 2024. URL consultato l'8 aprile 2024.
  12. ^ (IT) VINCITORI PREMI DAVID DI DONATELLO 2024. URL consultato il 4 maggio 2024.
  13. ^ Nastri D'Argento: Bellocchio sbanca con "Rapito", 7 premi tra cui miglior film, su rainews.it, 20 giugno 2023. URL consultato il 22 giugno 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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