Pteropus scapulatus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Piccola volpe volante rossa
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclasseEutheria
SuperordineLaurasiatheria
OrdineChiroptera
SottordineMegachiroptera
FamigliaPteropodidae
GenerePteropus
SpecieP. scapulatus
Nomenclatura binomiale
Pteropus scapulatus
Peters, 1862
Areale

La piccola volpe volante rossa (Pteropus scapulatus Peters, 1862) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, endemico dell'Australia.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 197 e 227 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 131 e 145 mm, un peso fino a 447 g e un'apertura alare fino a 1,07 m.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Il colore generale del corpo è marrone scuro, il collare varia dal bruno-rossastro al bruno-giallastro mentre la testa è densamente cosparsa di peli più chiari. I maschi hanno dei ciuffi di peli più brillanti intorno a delle ghiandole situate sui lati del collo. Il muso è lungo ed affusolato, gli occhi sono grandi e con l'iride marrone. Le orecchie sono lunghe ed appuntite. La tibia è priva di peli. Le membrane alari sono attaccate sul dorso nella regione lombare, ampiamente separate tra loro, sono bruno-rossastre e leggermente trasparenti. Gli artigli sono bruno-rossastri scuri. È privo di coda, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori. La dentatura è notevolmente ridotta.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si aggrega in colonie numerosissime fino ad un milione di individui. Ha abitudini erratiche, spingendosi per diverse centinaia di miglia all'interno del continente australiano. È un importante impollinatore delle foreste native.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre principalmente di fiori delle specie di Eucalipto, e in maniera minore di frutti di specie di Ficus, Syzygium, Nauclea orientalis e Citrus.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Le femmine partoriscono in autunno, in contrapposizione alle altre specie di Pteropus australiane. Sono state osservate nascite anche a Gennaio e Febbraio, facendo ipotizzare un doppio ciclo riproduttivo annuale. I giovani sono indipendenti a 3 mesi dopo la nascita. Raggiungono la maturità sessuale a 18 mesi.[4]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa in Australia: coste dell'Australia occidentale, Territorio del Nord, Queensland, Nuovo Galles del Sud e Victoria; Isola di Boigu e Thursday nello Stretto di Torres. Sono stati ritrovati crani appartenenti a questa specie a Mari, località della Papua Nuova Guinea centro meridionale.[1]

Vive in savane, mangrovie, foreste di papiri e bambù ed occasionalmente frutteti, fino a 300 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

In accordo alla suddivisione del genere Pteropus effettuata da Andersen[5], P. scapulatus è stato inserito nello P. scapulatus species Group, insieme a P. woodfordi, P. gilliardorum e P. mahaganus. Tale appartenenza si basa sulle caratteristiche di non avere un ripiano basale nei premolari e di avere denti masticatori eccessivamente ridotti.

Altre specie simpatriche dello stesso genere: P. poliocephalus, P. conspicillatus e P. alecto.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica P. scapulatus come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Hall, L. & McKenzie, N. 2008, Pteropus scapulatus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Pteropus scapulatus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Bonaccorso, 1998, p. 147.
  4. ^ Micklenburgh & Al., 1992, p. 131.
  5. ^ Andersen, 1912, p. 96.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi