Problema della doppia empatia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Immagine che descrive il problema della doppia empatia

Il problema della doppia empatia è una recente teoria psicologica secondo la quale le difficoltà sociali e di comunicazione presenti nelle persone con autismo sono dovute a una reciproca mancanza di comprensione e a differenze bidirezionali nello stile di comunicazione tra persone con autismo e neurotipiche.[1][2][3] Essa sfida l'idea ampiamente accettata ma controversa che la teoria della mente e l'empatia siano generalmente assenti nelle persone con autismo.[4][5] Recenti ricerche suggeriscono che un miglior grado di relazione può essere presente nelle interazioni autistiche rispetto a quelle composte da persone con autismo e neurotipiche, e che le persone con autismo possono essere in grado di comprendere e prevedere i pensieri e le motivazioni dell'altro meglio dei neurotipici.[6][7] Oltre a ciò, si può sostenere che l'empatia autistica sia più onnicomprensiva e intensa di quella neurotipica, come suggerito dall'osservazione che le persone con autismo sono più inclini alla personificazione degli oggetti.[8][9] La teoria della mente autistica si basa in genere sull'uso delle regole e della logica e può essere modulata dalle differenze di pensiero.[3][10] Se le persone con autismo fossero intrinsecamente povere nella comunicazione sociale, un'interazione tra una coppia di autistici sarebbe logicamente più difficile di una tra una persona autistica e una neurotipica. Questa ricerca contesta la disinformazione e i miti più diffusi sulle persone con autismo nel campo della psicologia e della psichiatria. Dal momento che le persone con autismo raramente riescono ad avere a che fare con lo stesso neurotipo e a socializzare con altre persone con autismo, sono viste nella società come prive di abilità sociali.

Si può dimostrare che i neurotipici hanno anche una scarsa teoria della mente nei confronti delle persone con autismo, allo stesso modo in cui le persone con autismo hanno una scarsa teoria della mente nei confronti delle persone neurotipiche. Le persone con autismo spesso sperimentano il bullismo da parte dei neurotipici e possono vedersi respinti dai gruppi sociali neurotipici a causa del modo in cui si presentano nonostante il mascheramento, sostenendo ulteriormente la teoria del problema della doppia empatia.[11][12][13][14] Ciò significa che le persone con autismo comunicano molto meglio con altre persone con autismo che con le persone neurotipiche, e che le problematiche di interazione osservate nelle persone con autismo sono una caratteristica relazionale, che dipende dall'adattamento tra la persona e l'ambiente sociale, piuttosto che assoluta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Damian E.M. Milton, On the ontological status of autism: the ‘double empathy problem’, in Disability & Society, vol. 27, n. 6, 1º ottobre 2012, pp. 883–887, DOI:10.1080/09687599.2012.710008. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  2. ^ (EN) Laura S. DeThorne, Revealing the Double Empathy Problem, su The ASHA Leader, 1º marzo 2020. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  3. ^ a b (EN) Geoffrey Bird, Giorgia Silani e Rachel Brindley, Empathic brain responses in insula are modulated by levels of alexithymia but not autism, in Brain, vol. 133, n. 5, 2010-05, pp. 1515–1525, DOI:10.1093/brain/awq060. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  4. ^ (EN) Teresa Tavassoli, Lucy Jane Miller e Sarah A. Schoen, Sensory reactivity, empathizing and systemizing in autism spectrum conditions and sensory processing disorder, in Developmental Cognitive Neuroscience, vol. 29, 1º gennaio 2018, pp. 72–77, DOI:10.1016/j.dcn.2017.05.005. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  5. ^ David Livingstone Smith, The most dangerous animal : human nature and the origins of war, 1st ed, St. Martin's Press, 2007, ISBN 978-0-312-34189-3, OCLC 123232321. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  6. ^ Catherine J. Crompton, Martha Sharp e Harriet Axbey, Neurotype-Matching, but Not Being Autistic, Influences Self and Observer Ratings of Interpersonal Rapport, in Frontiers in Psychology, vol. 11, 23 ottobre 2020, pp. 586171, DOI:10.3389/fpsyg.2020.586171. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  7. ^ (EN) Nicholas Chown, More on the ontological status of autism and double empathy, in Disability & Society, vol. 29, n. 10, 26 novembre 2014, pp. 1672–1676, DOI:10.1080/09687599.2014.949625. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  8. ^ (EN) Sue Fletcher-Watson e Geoffrey Bird, Autism and empathy: What are the real links?, in Autism, vol. 24, n. 1, 2020-01, pp. 3–6, DOI:10.1177/1362361319883506. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  9. ^ (EN) Rebekah C White e Anna Remington, Object personification in autism: This paper will be very sad if you don’t read it, in Autism, vol. 23, n. 4, 2019-05, pp. 1042–1045, DOI:10.1177/1362361318793408. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  10. ^ (EN) Penny Spikins, Barry Wright e Derek Hodgson, Are there alternative adaptive strategies to human pro-sociality? The role of collaborative morality in the emergence of personality variation and autistic traits, in Time and Mind, vol. 9, n. 4, 2016-10, pp. 289–313, DOI:10.1080/1751696X.2016.1244949. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  11. ^ (EN) Noah J. Sasson, Daniel J. Faso e Jack Nugent, Neurotypical Peers are Less Willing to Interact with Those with Autism based on Thin Slice Judgments, in Scientific Reports, vol. 7, n. 1, 2017-02, pp. 40700, DOI:10.1038/srep40700. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  12. ^ (EN) Cheryl L. Dickter, Joshua A. Burk e Janice L. Zeman, Implicit and Explicit Attitudes Toward Autistic Adults, in Autism in Adulthood, vol. 2, n. 2, 1º giugno 2020, pp. 144–151, DOI:10.1089/aut.2019.0023. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  13. ^ (EN) Neil Humphrey e Judith Hebron, Bullying of children and adolescents with autism spectrum conditions: a ‘state of the field’ review, in International Journal of Inclusive Education, vol. 19, n. 8, 3 agosto 2015, pp. 845–862, DOI:10.1080/13603116.2014.981602. URL consultato il 30 gennaio 2022.
  14. ^ Katherine Kuhl-Meltzoff Stavropoulos e Leslie J. Carver, Oscillatory rhythm of reward: anticipation and processing of rewards in children with and without autism, in Molecular Autism, vol. 9, n. 1, 30 gennaio 2018, p. 4, DOI:10.1186/s13229-018-0189-5. URL consultato il 30 gennaio 2022.